Tirana

Tirana (in albanese: Tiranë, pronuncia AFI: [tiˈɹaːnə]; localmente detta Tirona) è la capitale e maggiore città dell'Albania. Comune capoluogo della prefettura omonima, è la città più grande per area e popolazione della Repubblica d'Albania. La sua estensione territoriale la rende uno dei comuni più estesi d'Europa.

Situata geograficamente al centro del Paese, circa 35 km a est di Durazzo e circa 40 km a nord-ovest di Elbasan, sorge in una valle racchiusa da montagne e colline (Monte Dajt a est, le colline di Kërrabë e Sauk al sud, le colline Vaqarr e Yzberisht a ovest e Kamzë a nord) e affiancata da diversi laghi e da una riserva naturale nazionale (parku i madh).

Fiorì come città nel 1614, ma la regione che oggi corrisponde al suo territorio è stata abitata ininterrottamente dall'età del ferro. L'area era popolata d...Leggi tutto

Tirana (in albanese: Tiranë, pronuncia AFI: [tiˈɹaːnə]; localmente detta Tirona) è la capitale e maggiore città dell'Albania. Comune capoluogo della prefettura omonima, è la città più grande per area e popolazione della Repubblica d'Albania. La sua estensione territoriale la rende uno dei comuni più estesi d'Europa.

Situata geograficamente al centro del Paese, circa 35 km a est di Durazzo e circa 40 km a nord-ovest di Elbasan, sorge in una valle racchiusa da montagne e colline (Monte Dajt a est, le colline di Kërrabë e Sauk al sud, le colline Vaqarr e Yzberisht a ovest e Kamzë a nord) e affiancata da diversi laghi e da una riserva naturale nazionale (parku i madh).

Fiorì come città nel 1614, ma la regione che oggi corrisponde al suo territorio è stata abitata ininterrottamente dall'età del ferro. L'area era popolata dagli Illiri ed era molto probabilmente il nucleo del Regno illirico dei Taulanti, che nell'antichità classica era centrato nell'entroterra di Epidamno. In seguito alle guerre illiriche fu annessa a Roma e divenne parte integrante dell'Impero Romano. Il patrimonio di quel periodo è ancora evidente e rappresentato dai "mosaici di Tirana". Successivamente, nel V e VI secolo, intorno a questo sito fu costruita una basilica paleocristiana. Dopo la divisione dell'Impero Romano in Oriente e Occidente nel IV secolo, il successore Impero bizantino prese il controllo della maggior parte del Principato di Arbanon e del Despotato d'Epiro e costruì il Castello di Petrelë durante il regno di Giustiniano I. Rispetto ad altre città albanesi era abbastanza irrilevante fino al XX secolo, quando il Congresso di Lushnjë la proclamò capitale d'Albania (1920), in seguito alla dichiarazione di indipendenza albanese dai turco-ottomani nel 1912.

È la sede del potere del governo albanese, con le residenze ufficiali del presidente e del primo ministro albanese e del parlamento albanese. La città è oggi il principale centro economico, finanziario, politico e commerciale, nonché culturale e religioso d'Albania, sede di istituzioni pubbliche e dell'università, e grazie alla sua posizione nel centro del paese, snodo di trasporti e traffici, e al suo moderno trasporto aereo, vicino ai poli marittimi, ferroviari e stradali, è in progressiva crescita urbana. È stata insignita del titolo di Capitale europea della gioventù per il 2022.

Età antica  Antichi mosaici di Tirana del III secolo

La città di Tirana, priva di un glorioso passato storico rispetto alle altre città albanesi, porta fino ai giorni nostri delle presenze dei resti archeologici di modesta grandezza che risalgono al VI secolo.

Un primo nucleo abitativo nella zona di Tirana risale al periodo romano; lo provano i resti di una villa romana dentro le quali è stato scoperto il mosaico di Tirana.

Età medievale  Castello di Petrelë, costruito nel VI secolo da Giustiniano I

Del periodo bizantino si possono invece vedere alcuni resti archeologici in diversi siti, tra cui la Fortezza di Giustiniano e il Castello del Palazzo dei Pionieri (Pallati i pioniereve, residenza della famiglia Zog, regnante sull'Albania dal 1924 al 1939).

Occupata nel XV secolo dall'Impero turco-ottomano, nella prima registrazione ottomana nel 1431-1432 aveva solo 2028 case e 7300 abitanti: era un piccolo paese senza importanza strategica sorto sulle rovine romane e bizantine distrutte durante le varie invasioni barbare e slave.[senza fonte]

Età moderna

La fondazione ufficiale della città è del 1614 quando Sulejman Bargjini, un albanese musulmano, costruì una moschea, un hammam e un han (una locanda) creando le basi di Tirana. Negli anni successivi, attorno a questo complesso, la città cominciò ad espandersi spontaneamente secondo i principi della città musulmana ottomana.

Tirana rimase un centro prevalentemente agricolo, e grazie ai primi commerci, divenne un centro dedito all'artigianato e soprattutto all'esportazione del tabacco e dell'olio d'oliva. La sua popolazione aumentò nei successivi due secoli, rimanendo tuttavia stabile. Inoltre, divenne un importante centro religioso (specialmente per i bektashi e altre confraternite sufi).

Età contemporanea  Tirana agli inizi del XX secolo Panorama di Tirana, prima metà del XX secolo

Nel 1820 fu eretto l'edificio distintivo della città, la Torre dell’Orologio.

Dopo la liberazione della dominazione turca (1912) crebbe ancora di importanza per la sua centralità e la disponibilità di grandi spazi per gli edifici pubblici.

Durante il Congresso di Lushnjë del gennaio 1920, la scelta di compromesso tra il nord e il sud del paese stabilì un governo provvisorio il quale decretò Tirana come capitale temporanea dell’Albania.

Nel 1921 venne fondata dalla Croce Rossa americana l'American Vocational School[1]. Dopo la sua salita a capo del governo albanese nel 1925, Ahmed Zog decise di mantenere Tirana come la capitale dello Stato albanese, quando il potere centrale si rese conto che era più facile controllare il paese dal centro invece che dalla città di Durazzo o Scutari, situate sulla costa e quindi molto più vulnerabili. Con una posizione geografica perfetta, in un incrocio di strade nord-sud e est-ovest, non molto lontano dal porto di Durazzo a ovest, Tirana sembrò in quel momento il luogo adatto per ospitare le strutture governative del nuovo stato.

 Storiche case in stile Ottomano Villa in stile Liberty nel centro storico di Tirana

La popolazione della città, stimata a soli 12.000 abitanti nel 1910, salì a 30.000 nel censimento del 1930 e a 60.000 nel 1945, nonostante l'occupazione straniera e la guerra.

Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'occupazione dell'Albania da parte prima delle truppe italiane e poi tedesche, Tirana divenne il fulcro della resistenza. Appena due anni dopo la liberazione del paese dagli eserciti delle potenze dell'Asse, nel 1944, il paese fu dichiarato repubblica popolare socialista. Nel novembre 1944 vi si insediò il governo comunista di Enver Hoxha. Da quel momento in poi, gran parte dello sviluppo della città è legato all'influenza dell'Unione Sovietica prima e della Cina dopo, fino al crollo dello stato comunista nel 1991.

Durante gli anni cinquanta Tirana sperimentò un periodo di rapida crescita di urbanizzazione industriale, che portò gli abitanti a 137.000 nel 1960. Alla fine degli anni novanta Tirana ebbe la sua crescita più rapida, quando molti albanesi dal nord e dal sud si spostarono nella capitale per cercare una vita migliore.

 La piazza Skanderbeg nel 1988, due anni prima della caduta del comunismo in Albania Il viale principale di Tirana nel 1991

Oggi, dopo la caduta della Repubblica Popolare Socialista d'Albania, la città sta vivendo un periodo di progressivo sviluppo economico, sociale e urbanistico, con l'edificazione e la sistemazione monumentale di parchi, edifici, compresa la ricostruzione degli edifici religiosi distrutti durante le varie guerre e sotto il regime comunista.

Negli ultimi anni l'inquinamento è diventato un grosso problema per Tirana, poiché il numero di automezzi è cresciuto notevolmente. Si tratta per la maggior parte di vecchie auto diesel fuori dalle norme UE, che inquinano molto di più dei modelli in circolazione nel resto d'Europa. In aggiunta, il carburante importato dalla Grecia e dalla Turchia, usato in Albania contiene maggiori quantità di zolfo[senza fonte] e piombo[senza fonte], rispetto a quanto consentito dai regolamenti nei paesi UE. [senza fonte]
Tirana ha subito radicali cambiamenti dall'inizio del XXI secolo. La capitale ha visto il miglioramento delle sue infrastrutture, in concomitanza con la considerevole opera di bitumazione e risistemazione del manto stradale in molte zone della città.

La Tirana attuale conserva solo in minima parte l'originale immagine medievale del periodo bizantino. L'impressione è di una città occidentale con rimanenze della lunga dominazione ottomana, la commistione con eleganti edifici che richiamano l'architettura austro-ungarica e italiana della fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento e residui d'arte del realismo socialista, affiancati da una contemporanea fioritura di edifici moderni.

Sono state create numerose aree verdi che, con la demolizione di molte costruzioni abusive, contribuiscono a un netto miglioramento dell'estetica della città. Inoltre a partire dal 2000 sono stati costruiti molti edifici sia residenziali che statali che hanno migliorato lo skyline della città. Nel nuovo piano regolatore di Tirana sono inclusi diversi interventi che modificheranno la capitale. Alcuni di essi sono già in atto e prevedono la riqualificazione della piazza Giorgio Castriota Scanderbeg, la ricostruzione degli edifici religiosi cristiani cattolici e ortodossi distrutti durante il regime comunista, la zona del lago artificiale e la cosiddetta "Priority Zone".

Simboli  Stemma del Comune

La descrizione dello stemma del Comune di Tirana è contenuta nel primo articolo dello statuto comunale[2]:

«L'emblema del Comune è costituito da uno scudo di forma appuntata, di colore rosso-blu, diviso nella metà, cui è collocata a sinistra la Torre dell'Orologio e a destra lo stemma della famiglia Skuraj, cimato di corona con tre torri»

Lo stemma del Comune di Tirana è stato approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 215, il 14 novembre 2000.

^ (EN) Robert Elsie, Historical Dictionary of Albania, Historical Dictionaries of Europe, vol. 75, 2ª ed., Scarecrow Press, 2010, p. 12, ISBN 978-0-8108-6188-6. URL consultato il 20 luglio 2015. ^ Nello specifico si basa sullo stemma della famiglia Skuraj, che è la famiglia che governò Tirana nel Medioevo, nei secoli XIV-XV. Una delle tracce trovate da questa famiglia, nell'area ai piedi del monte Dajti, è lo stemma di Skuraj, trovato in un blocco di pietra, che si trova oggi nel Museo storico nazionale. Per tutti i suoi abitanti degli ultimi duecento anni come simbolo e punto di riferimento è servita la Torre dell'Orologio, che è il monumento più significativo dei suoi ultimi secoli. Lo stemma della città comprende anche una corona con un muro con tre torri medievali e un portone, posta sopra lo scudo.
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