La Sainte-Chapelle, detta anche Sainte-Chapelle du Palais, situata a Parigi, nell'Île de la Cité, è uno dei più importanti monumenti dell'architettura gotica.

Venne costruita per volere di Luigi IX come cappella palatina del medievale palazzo dei re di Francia al fine di custodirvi la Corona di spine, un frammento della Vera Croce e diverse altre reliquie della Passione che il sovrano aveva acquisito a partire dal 1239. Nella cappella erano presenti gli archivi reali, i Trésor des Chartes. Nell'autunno del 1241 sarebbero cominciati i primi lavori, seppur la data iniziale della costruzione è ancora ignota, gli storici la catalogano non più tardi del 1244, e conclusa tra la fine del 1248 e i primi mesi del 1249.

È la prima di una serie di Saintes chapelles erette in Francia tra il XIII e il XVI secolo. Concepita come un vasto reliquiario quasi interamente vetrato, la Sainte-Chapelle parigina si distingue per l'eleganza e l'arditezza della pro...Leggi tutto

La Sainte-Chapelle, detta anche Sainte-Chapelle du Palais, situata a Parigi, nell'Île de la Cité, è uno dei più importanti monumenti dell'architettura gotica.

Venne costruita per volere di Luigi IX come cappella palatina del medievale palazzo dei re di Francia al fine di custodirvi la Corona di spine, un frammento della Vera Croce e diverse altre reliquie della Passione che il sovrano aveva acquisito a partire dal 1239. Nella cappella erano presenti gli archivi reali, i Trésor des Chartes. Nell'autunno del 1241 sarebbero cominciati i primi lavori, seppur la data iniziale della costruzione è ancora ignota, gli storici la catalogano non più tardi del 1244, e conclusa tra la fine del 1248 e i primi mesi del 1249.

È la prima di una serie di Saintes chapelles erette in Francia tra il XIII e il XVI secolo. Concepita come un vasto reliquiario quasi interamente vetrato, la Sainte-Chapelle parigina si distingue per l'eleganza e l'arditezza della propria architettura, che si manifesta attraverso una notevole altezza e la prevalenza delle vetrate sulla muratura al livello delle finestre della cappella superiore.

Sebbene edificata speditamente, in meno di sette anni, la cappella non ha mai mostrato difetti di costruzione né gli elementi decorativi sono stati trascurati.

Per quest'ultimo aspetto si è fatto particolare ricorso alla scultura, alla pittura e all'arte vetraria. È per le grandi vetrate istoriate che, ancora oggi, la Sainte-Chapelle si fa ammirare nonostante abbia perso la sua funzione originaria dopo essere stata spogliata delle sue reliquie durante la Rivoluzione francese.

Insieme alla Conciergerie, la Sainte-Chapelle costituisce una delle vestigia del Palais de la Cité, antica residenza dei sovrani di Francia dal X al XIV secolo, che si estendeva sul luogo in cui è attualmente sito il Palazzo di giustizia.

La cappella è gestita dal Centre des monuments nationaux, che l'ha acquisita a titolo di donazione attraverso un arrêté del 2 aprile 2008.

Servito dalla stazione della metropolitana Cité, il monumento ha accolto nel 2011 più di 900000 visitatori, risultando il terzo più visitato fra quelli gestiti dal Centre des monuments nationaux dopo Mont Saint-Michel e l'Arc de Triomphe.

 Pierre Denis Martin, Luigi XV lascia il Palazzo di Giustizia dove ha tenuto il Parlamento il 12 settembre 1715 (1715), con la Sainte-Chapelle sullo sfondo

La costruzione della cappella fu approvata nel 1241, venne iniziata nello stesso anno (o comunque entro il 1244) e venne rapidamente portata a termine: infatti fu consacrata già il 26 aprile 1249. La decisione della costruzione si deve al devotissimo re Luigi IX di Francia, re di Francia, (canonizzato dopo la morte), che la volle come cappella palatina e reliquiario[1].

La Sainte-Chapelle fu infatti eretta per accogliere le importanti reliquie della corona di spine di Gesù. Infatti, il devoto re Luigi IX di Francia portò la preziosa reliquia della Passione a Parigi nell'agosto del 1239, avuta dall'imperatore Latino di Costantinopoli, Baldovino II (imperatore latino di Costantinopoli, marchese di Namur e signore di Courtenay), come pegno per un ingente prestito in denaro. La corona di spine costò la somma di centotrentacinquemila lire tornesi. Per paragone, l'intera costruzione della Sainte-Chapelle costò quarantamila lire tornesi. Furono poi aggiunti un pezzo della Vera Croce e altre reliquie.

In tal modo la cappella, secondo il programma stabilito da re Luigi, divenne un prezioso reliquiario. Allo stesso tempo, rivela quali fossero le ambizioni politiche e culturali di Luigi: diventare il principale monarca dell'Occidente cristiano, quando il trono di Costantinopoli era occupato da un semplice Conte di Fiandra e il Sacro Romano Impero era in profonda crisi. Come l'imperatore latino d'Oriente poteva passare dall'interno dei suoi palazzi alla Hagia Sophia a Costantinopoli, così ora Luigi IX poteva accedere direttamente dal suo palazzo alla Sainte-Chapelle. Il re fu successivamente nominato santo dalla Chiesa cattolica e per questo è anche chiamato Luigi il Santo.

Nella cappella vennero sistemati gli archivi reali, i Trésor des Chartes.

Negli archivi relativi alla costruzione della cappella non è menzionato nessun architetto. Tuttavia una tradizione risalente al XVI secolo indica il nome di Pierre de Montreuil, già autore del nuovo coro della basilica di Saint-Denis e del completamento della facciata della cattedrale di Notre-Dame e che, morto nel 1267, ebbe una sepoltura, oggi non più esistente, nella cappella della Vergine dell'abbazia di Saint-Germain-des-Prés a Parigi che egli avrebbe costruito[2].

In seguito il palazzo reale divenne sede del Parlamento di Parigi e distrutto da vari incendi e in seguito più volte ricostruito e ristrutturato. La cappella perse dunque la sua originaria destinazione di cappella palatina. Fu comunque servita da un collegio di canonici sino al 1787.

Durante la Rivoluzione francese la cappella fu sottratta al culto verso il 1790, svuotata del suo contenuto e destinata a fungere da sede del Club de la Sainte-Chapelle, un'organizzazione politica costituita dai membri dell'Assemblea elettorale di Parigi. Nel 1797 fu adibita a deposito degli archivi del Palazzo di giustizia di Parigi e le finestre furono oscurate da enormi schedari. La loro bellezza fu così inavvertitamente salvata dai vandalismi che invece distrussero i banchi del coro, devastarono lo schermo protettivo del crocifisso, abbatterono la guglia e dispersero le reliquie. L'espansione degli uffici giudiziari minacciò l'esistenza stessa dell'edificio. La sua conservazione, sotto la pressione dell'opinione pubblica, fu decisa nel 1836 e il suo lungo restauro, ebbe inizio l'anno successivo sotto la direzione di J. B. A. Lassus che progettò l'attuale guglia. Nel frattempo, un anno prima del completamento dei lavori, nel 1862 fu inserita nella lista dei monumenti storici francesi in quanto edificio rappresentativo dello stile gotico radiante.

Ora la Sainte-Chapelle è circondata dal Palazzo di Giustizia di Parigi, che perpetua una delle funzioni del palazzo reale, che ospitava anche il "letto di giustizia" dove importanti aristocratici peroravano le loro cause di fronte al re.

Attualmente sconsacrata, costituisce spesso lo sfondo suggestivo per concerti e rassegne musicali, e le preziose reliquie oggi sono conservate nella Cattedrale di Notre-Dame.

^ Del resto l'etimologia stessa del termine "cappella" rimanda ad una reliquia: la "capa" di san Martino conservata dai re merovingi (J.M. Leniaud, F. Perrot, p. 91.) ^ J.M. Leniaud, F. Perrot.
Fotografie di:
Didier B (Sam67fr) - CC BY-SA 2.5
David Shapinsky from Washington, D.C., United States - CC BY-SA 2.0
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