Château de Versailles

( Reggia di Versailles )

La reggia di Versailles, detta anche castello di Versailles o palazzo di Versailles (in francese château de Versailles /ʃɑˈto d(ə) vɛʁˈsɑj(ə)/), o semplicemente per antonomasia Versailles, è un'antica e grandiosa residenza dei Borboni di Francia situata nella cittadina di Versailles, nel dipartimento delle Yvelines, la quale, posta a circa 15 chilometri a ovest di Parigi, si è sviluppata ed ha acquisito importanza proprio grazie alla presenza della reggia stessa. Il castello e il suo parco rappresentano una delle opere architettoniche di maggiore raffinatezza della storia moderna.

La reggia nacque per volere del giovane Luigi XIV per allontanarsi dalla grandiosa capitale e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo (in particolare dopo l'episodio della Fronda). Versa...Leggi tutto

La reggia di Versailles, detta anche castello di Versailles o palazzo di Versailles (in francese château de Versailles /ʃɑˈto d(ə) vɛʁˈsɑj(ə)/), o semplicemente per antonomasia Versailles, è un'antica e grandiosa residenza dei Borboni di Francia situata nella cittadina di Versailles, nel dipartimento delle Yvelines, la quale, posta a circa 15 chilometri a ovest di Parigi, si è sviluppata ed ha acquisito importanza proprio grazie alla presenza della reggia stessa. Il castello e il suo parco rappresentano una delle opere architettoniche di maggiore raffinatezza della storia moderna.

La reggia nacque per volere del giovane Luigi XIV per allontanarsi dalla grandiosa capitale e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo (in particolare dopo l'episodio della Fronda). Versailles rimase la sede del potere politico del regno di Francia dal 1682, quando il Re Sole vi trasferì la propria corte dal Palazzo del Louvre, sino a quando la famiglia reale non fu costretta a fare ritorno nella capitale nell'ottobre del 1789 agli albori della rivoluzione francese. Versailles fu dunque la residenza di tre re di Francia che vi risiedettero stabilmente con le loro corti in un arco di tempo compreso tra il 6 maggio 1682 ed il 6 ottobre 1789, con la sola eccezione degli anni della Reggenza del giovane Luigi XV dal 1715 al 1723. Versailles, oltre che come struttura, è famosa come simbolo dello stesso potere assoluto della monarchia francese durante il periodo dell'Ancien Régime.

Il castello è costituito da una serie di elementi armonizzati architettonicamente insieme. Esso si articola su una superficie di 63 154 m², contenenti oltre 2300 oggetti di cui, attualmente, 1000 sono pezzi da museo. Il parco della reggia di Versailles si estende oggi su una superficie di 815 ettari, prima della rivoluzione francese erano 8000, con 93 giardini e numerosi elementi architettonici tra cui il Petit e il Grand Trianon (che furono residenza tra gli altri di Napoleone I, Luigi XVIII, Carlo X, Luigi Filippo e Napoleone III), l'Hameau de la Reine, il Grand ed il Petit Canal, una ménagerie (oggi distrutta), una Orangerie ed il Pièce d'eau des Suisses che ancora oggi sono tra gli elementi più famosi che caratterizzano i giardini della reggia.

Dal 1979 la reggia è divenuta un bene protetto dall'UNESCO.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cronologia della reggia di Versailles.
Ancien régime
  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della reggia di Versailles.
Le origini  La facciata verso i giardini del castello fatto erigere da Luigi XIII. (incisione di Israël Silvestre)prima menzione del villaggio di Versailles in una carta dell'Abbazia Saint-Père di Chartres.[1] Uno dei firmatari è Hugo de Versailles. Nel X secolo dei monaci dissodano i terreni (il dipartimento è ancora oggi occupato da quanto rimane della foresta antica) e fondano la chiesa e il priorato di Saint-Julien; due signori di Versailles, Guy e Pierre de Versailles, sono implicati nella vicenda di Giovanna d'Arco. Pierre era a Bourges, quando Giovanna fu processata; Guy, canonico di Tours, partecipò al processo.
Alla fine della guerra dei cent'anni, nel 1453, il piccolo borgo si presentava devastato, le case abbandonate, il castello in rovina. La proprietà fu acquistata dalla famiglia de Soisy; un documento riporta il nome del piccolo borgo di Versaille-aux-bourg-de-Galie. I signori di Versailles dipendevano direttamente dal re. Il loro modesto castello, che dominava la chiesa e il villaggio, sorgeva sulla pendice meridionale della collina sulla quale verrà costruita la futura reggia; 1475: Gilles de Versailles, signore di Versailles, cede all'abate di Saint-Germain i propri diritti sul Trianon. L'atto di vendita costituisce la prima menzione del nome. Il villaggio fu poi acquistato, per distruggerlo, da Luigi XI, con l'obiettivo di costruire su queste nuove terre del dominio reale una residenza di svago, che gli consentisse di sottrarsi con la famiglia al protocollo troppo pesante di Parigi. Il Trianon è il primo capriccio reale realizzato a Versailles e, come più tardi Marly, resterà un luogo di relax, lontano dall'etichetta e dalle fatiche del potere; la proprietà passa a Martial de Loménie, segretario delle Finanze di Carlo IX, che la ingrandisce fino a 150 ettari. De Loménie fu assassinato nel 1572, appunto durante la notte di San Bartolomeo: si disse che venne strangolato per ordine della regina Caterina de' Medici, che voleva che la proprietà passasse al Conte di Retz; della notizia non si hanno prove, ma non è inverosimile. È vero, infatti, che nel 1575 Alberto di Gondi (barone di Marly), conte di Retz, uno dei fiorentini che supportavano la fortuna di Caterina in Francia, diveniva proprietario della signoria e del castello di Versailles per 35 miliardi di lire dell'epoca (equivalenti in potere d'acquisto a circa 700 000 euro attuali). Anche con i nuovi signori, il castello continua ad essere frequentato, per caccia e per diporto, dai re di Francia; 1589: un mese prima di divenire Re di Francia, Enrico di Borbone soggiornò a Versailles;[2] 1611: la struttura viene ampliata e modificata e trasformata in una vera e propria residenza nobiliare di caccia. Qui infatti il giovane Luigi XIII di Francia compie la propria prima caccia. 1623: il palazzo e la signoria di Versailles vengono vendute dall'arcivescovo Jean-François de Gondi al re Luigi XIII.Il XVII secolo: dal padiglione di caccia di Luigi XIII alla reggia di Luigi XIV

Il primo padiglione di caccia venne fatto realizzare da Luigi XIII sulla precedente residenza della famiglia Gondi. Era realizzato in pietra e fu successivamente sostituito da un piccolo castello in mattoni rossi e pietra. Luigi XIV ereditò questo piccolo castello. Egli incominciò ad ingrandirlo costruendo nuove pertinenze. Successivamente (c. 1661–1678) venne progettato dall'architetto Louis Le Vau un nuovo ingrandimento, il primo utile a trasformare il piccolo castello in una vera e propria reggia. Questa trasformazione si sostanziò nell'aggiunta di tre nuove ali in pietra (l'enveloppe) che andarono a circondare il primitivo castello di Luigi XIII a nord, a sud e a ovest (sui lati del giardino). Dopo la morte di Le Vau nel 1670, la supervisione dei lavori passò al suo assistente, François d'Orbay.[3] Charles Le Brun disegnò e coordinò invece l'elaborata decorazione degli interni, mentre André Le Nôtre modellò i grandiosi giardini della reggia. Le Brun e Le Nôtre collaborarono insieme per la realizzazione di numerose fontane, mentre Le Brun supervisionò personalmente l'esecuzione e l'installazione di un numero impressionante di statue ancora oggi presenti.[4]

 Busto di Luigi XIV del Bernini presente nel Salone di Diana del Palazzo di Versailles. La costruzione della Reggia di Versailles.

Durante la seconda fase di espansione 1678–1715, due enormi ali vennero aggiunte a nord e a sud, fiancheggiando così la Cour Royale (Corte Reale) per opera dell'architetto Jules Hardouin-Mansart. Egli rimpiazzò inoltre la grande terrazza originariamente progettata da Le Vau sul lato dei giardini a ovest con quella che successivamente divenne la stanza più famosa di tutto il palazzo, la Galleria degli Specchi. Mansart fece costruire le Petites Écuries e le Grandes Écuries (stalle) nei pressi della Place d'Armes, sul lato est del castello, mentre nel 1687 il Grand Trianon, o Trianon de Marbre (Trianon di marmo), rimpiazzarono il Trianon de Porcelaine realizzato da Le Vau nel 1668 nella parte nord del parco. I lavori erano a buon punto se nel 1682 Luigi XIV fu in grado di proclamare Versailles quale sua nuova residenza ufficiale e sede del governo del Regno di Francia, trasferendovi quindi l'intera corte, gli uffici e tutti i cortigiani. Dopo la morte della sua consorte Maria Teresa di Spagna nel 1683, Luigi XIV si dedicò particolarmente a rimodellare gli appartamenti reali nella parte originaria del palazzo, che erano rimasti pressoché intatti da come li aveva progettati l'architetto di suo padre quando la struttura era solo una residenza di caccia. La Cappella Reale di Versailles, collocata a sud dell'ala nord, venne iniziata da Mansart nel 1688, e completata dopo la sua morte nel 1708 dal suo assistente Robert de Cotte nel 1710.[5]

Il palazzo di Luigi XV  Un ballo in maschera nella Galleria degli Specchi (1745) in un disegno di Nicolas Cochin

Luigi XIV morì nel 1715, ed il giovane nuovo re, Luigi XV, di appena cinque anni, si trovò a risiedere col suo governo a Parigi sotto la reggenza del duca Filippo II di Borbone-Orléans. Nel 1722 il nuovo re ottenne il riconoscimento della maggiore età per governare e per tutta risposta ritornò a Versailles con tutti gli uffici di governo, ove il centro dello stato rimase sino alla Rivoluzione Francese nel 1789. Luigi XV rimase fedele al progetto originario voluto dal bisnonno, ma si dedicò invece ad alcune migliorie al palazzo per renderlo più funzionale ai tempi.

Luigi XV rimodellò il Petit appartement du roi a nord della Cour de Marbre, originariamente entrata del vecchio castello, fece costruire un padiglione non distante dal Grand Trianon, il Petit Trianon, disegnato da Ange-Jacques Gabriel e completato nel 1768, ed il teatro, l’Opéra, completata nel 1770, in tempo per il matrimonio di Luigi Augusto, il Delfino di Francia, e Maria Antonietta, arciduchessa d’Austria.

L'epoca di Luigi XV apportò diversi cambiamenti a palazzo di sua mano, concentrandosi in particolare negli appartamenti reali.[6] Dopo che il sovrano ebbe concesso a Maria Antonietta il Petit Trianon nel 1774, la regina apportò diversi cambiamenti all'interno, aggiungendovi un teatro, noto come Théâtre de la Reine. Ella trasformò inoltre completamente il boschetto piantato durante il regno di Luigi XV in quello che divenne noto come l'Hameau de la Reine.[7] (Gli alberi rimossi dal Trianon vennero reimpiantati nel Jardin des Plantes di Parigi.) La regina si trovava al Petit Trianon nel luglio del 1789 quando seppe dell'inizio della rivoluzione francese. Nel 1783, il palazzo divenne il luogo della firma dei tre trattati della Pace di Parigi (1783) col quale il Regno Unito riconobbe l'indipendenza degli Stati Uniti.[8]

Il re e la regina seppero della presa della Bastiglia di Parigi alla reggia il 14 luglio 1789, pur preferendo rimanere a palazzo, isolati dal resto della rivoluzione che si faceva strada nella capitale francese. La rabbia crescente a Parigi sfociò nella marcia delle donne su Versailles del 5 ottobre 1789. Una folla di diverse centinaia di uomini e donne, protestando per l'alto prezzo e la scarsità del pane, marciò dai mercati di Parigi sin sotto i cancelli di Versailles. Da Parigi giunsero armati, assediarono il palazzo e costrinsero il re e la famiglia reale oltre ai membri dell'Assemblea Nazionale a fare ritorno con loro a Parigi il giorno successivo.

Poco dopo la partenza della famiglia reale, il palazzo venne chiuso in attesa del loro ritorno. Nel 1792, la Convenzione Nazionale, il nuovo governo rivoluzionario, ordinò di trasferire tutti i dipinti e le sculture del palazzo al Louvre. Nel 1793, la Convenzione dichiarò ufficialmente l'abolizione della monarchia ed ordinò che tutte le proprietà regie nel palazzo venissero vendute ad un'asta che si svolse tra il 25 agosto 1793 e l'11 agosto 1794. Gran parte dei mobili e degli oggetti d'arredo del palazzo vennero venduti in 1700 lotti. La struttura ormai vuota divenne un magazzino per stipare tutti quegli oggetti di valore confiscati alla nobiltà francese. I grand apartments, ormai vuoti, vennero aperti al pubblico dal 1793 e venne aperto contemporaneamente un piccolo museo di pittura francese.

Il XIX secolo  Banchetto in onore della regina Vittoria ospite di Napoleone III all'Opéra reale di Versailles, agosto 1855, dipinto di Eugene Lami Proclamazione dell'Impero tedesco il 18 gennaio 1871, 1877, dipinto di Anton von Werner

Quando Napoleone divenne imperatore nel 1804, considerò l'ipotesi di fare di Versailles la sua nuova residenza, ma scartò l'idea poco dopo a causa degli eccessivi costi di restauro che l'intero progetto avrebbe richiesto. Egli si limitò dunque a dei lavori di restauro nel 1800 al Grand Trianon.

Alla caduta di Napoleone, Luigi XVIII, fratello minore di Luigi XVI, divenne re di Francia e considerò la possibilità di tornare a vivere a Versailles dove era nato. Egli ordinò il restauro degli appartamenti reali, ma i costi si dimostrarono eccessivi e né lui né il suo successore, Carlo X, vissero a palazzo durante i loro regni.

Lo sforzo principale per riportare Versailles al suo antico splendore venne intrapreso da Luigi Filippo il quale, anziché vivervi, trasformò il complesso in un enorme museo, il Musée de l'Histoire de France, dedicato a celebrare "le glorie della Francia". I lavori di riqualificazione, iniziati nel 1833, terminarono con l'inaugurazione del complesso il 30 giugno 1837. Tra i lavori principali compiuti in quest’epoca merita di essere menzionata la Galerie des Batailles.[6] A Luigi Filippo si deve il merito della ricostruzione dell'ala detta "di Gabriel" nelle forme di quella gemella così da fornire al fronte del palazzo una maggiore uniformità di stile.[9]

L'imperatore Napoleone III utilizzò il palazzo per le cerimonie più importanti del suo regno. Uno dei più rilevanti fu certamente il banchetto in onore della regina Vittoria tenutosi all'Opéra reale di Versailles il 25 agosto 1855.[10]

Alla fine della guerra franco-prussiana del 1870-1871, il palazzo venne occupato dallo stato generale dell'esercito prussiano. Parti del castello, tra cui la Galleria degli Specchi, vennero trasformate in ospedale militare. La creazione dell'Impero tedesco che combinava la Prussia con gli altri stati tedeschi confederati sotto la corona di Guglielmo I, venne formalmente proclamato nella Galleria degli Specchi il 18 gennaio 1871. I tedeschi rimasero a palazzo sino alla firma dell'armistizio nel marzo del 1871. In quello stesso mese, il governo della nuova Terza repubblica francese, prese sede a palazzo. L'Assemblea Nazionale si riuniva all'Opéra di Versailles.

Il XX secolo

Durante il Novecento, in particolare dopo la seconda guerra mondiale, il governo francese si pose il problema di ripristinare completamente Versailles in tutte le sue funzioni, completando il lavoro intrapreso oltre un secolo prima da Luigi Filippo. Uno dei principali problemi che da subito si pose, ad ogni modo, fu il ripristino completo di tutte le fontane. Oltre al fatto che molte di esse non erano più in attività dal XVIII secolo, restava insoluto anche il problema del grande macchinario di Marly— la Macchina di Marly — che alimentava la pressione dell’acqua per rifornire le fontane dei giardini di Versailles sin dall’epoca del Re Sole, quando era stata costruita, e che non aveva mai operato a pieno regime a causa della generale difficoltà nel reperire acqua, sia per le tecniche ormai superate che tali fontane utilizzavano ancora.[11]

 Una delle fontane del parco di Versailles La Grille royale dopo il riposizionamento del 2008.

Le iniziative di restauro iniziarono durante la Quinta Repubblica francese che dovette investire notevole denaro pubblico in quest’opera. A partire dagli anni ’50 del Novecento, quando il museo di Versailles era sotto la direzione di Gérald van der Kemp, l’obiettivo divenne quello di ripristinare completamente il palazzo allo stato del 1789, anno in cui la famiglia reale dovette abbandonarlo a causa della Rivoluzione. Tra le prime riparazioni eseguite vi fu il tetto della Galleria degli Specchi che ottenne un finanziamento anche da parte della Rockefeller Foundation.

Altro problema di notevole entità fu quello di recuperare il più possibile il mobilio originale di Versailles conservatosi sino a quell’epoca, assai ricercato dal mercato del collezionismo e per questo estremamente costoso da reperire.

Il XXI secolo

La Repubblica Francese ha fortemente promosso Versailles come una delle principali attrazioni turistiche di Francia al punto che attualmente ogni anno vengono registrati circa cinque milioni di visitatori a palazzo e tra gli otto e i dieci milioni di visitatori nei giardini.[12][13] Nel 2003 è stata intrapresa una nuova campagna di restauri, in particolare sui giardini dove è stato necessario ripiantare più di 10.000 essenze arboree distrutte durante l’Uragano Lothar avvenuto il 26 dicembre 1999. Il progetto ha comportato allo stato un costo di 135.000.000 di euro da dividersi in sette anni. Il progetto è quindi continuato con la messa in sicurezza del palazzo e i continui lavori di restauro e di acquisizione, per quanto possibili, del mobilio dell'epoca andato disperso. Nel medesimo periodo, grazie al contributo di 12 milioni di euro della Vinci è stato possibile restaurare la Galleria degli Specchi, completata nel 2006.[14]

Purtroppo nel 2016 è scoppiato lo scandalo dei falsi pezzi di arredamento del XVIII secolo comprati da Versailles tra il 2008 e il 2012 per 2,7 milioni di euro. La vicenda che ha scosso il mondo dei musei e delle antichità francesi ha portato il Ministero della Cultura francese ad istituire nuove regole più severe e un nuovo manuale per le acquisizioni di pezzi "originali".

I costi per la costruzione di Versailles

Uno degli aspetti più strabilianti dello studio di Versailles è ancora oggi quello relativo ai costi per la sua costruzione, ovvero quanto Luigi XIV e i suoi successori spesero per la reggia. Data la natura della costruzione di Versailles e l'evoluzione del ruolo del palazzo, i costi di costruzione furono essenzialmente un fatto privato. Inizialmente, Versailles venne pianificata per essere una residenza occasionale dei re di Francia, legata essenzialmente al periodo della caccia ed agli svaghi della corte.[15] Secondo le fonti, ad ogni modo, i costi della costruzione del palazzo erano derivati dall'appannaggio personale che il sovrano aveva oltre alle rendite delle province della Nuova Francia (Canada) la quale, pur essendo parte dello stato francese, erano concepiti come possedimento diretto del re e quindi esentate dal controllo del parlamento.[16]

Quando però Luigi XIV iniziò la sua campagna di costruzione per la creazione di una reggia senza eguali, le spese per Versailles divennero un fatto pubblico in quanto essa iniziò sempre più a rappresentare un edificio di stato più che a ricoprire il ruolo di residenza privata, ancora di più dopo che Jean-Baptiste Colbert assunse il posto di Ministro delle Finanze. Da allora le spese per Versailles vennero radunate in un faldone dal titolo Comptes des bâtiments du roi sous le règne de Louis XIV e che per la prima volta è stato edito nel XIX secolo da Jules Guiffrey. Questi volumi, che rappresentano un preziosissimo materiale d'archivio, riguardano tutti gli aspetti di spesa relativi a Versailles tra cui i costi di ciascun artista per ciascuna opera realizzata a palazzo.[17]

Quello che più però importava a Colbert era che Versailles si presentasse come una grande vetrina verso il mondo dove mettere in mostra tutti i principali prodotti francesi.[18] Secondo questo schema, dunque, tutti i materiali utilizzati per la costruzione e la decorazione di Versailles dovevano necessariamente essere prodotti in Francia. Persino gli specchi utilizzati nella Galleria degli Specchi vennero realizzati in loco, strappando a Venezia la ricetta per la fabbricazione del vetro, in un'epoca in cui i veneziani avevano il monopolio di questa produzione a livello mondiale. La Serenissima giunse pertanto a far assassinare gli artigiani che avevano lavorato in Francia per paura che divulgassero la ricetta segreta per la fabbricazione degli specchi.[18] Per far fronte alla domanda di Versailles, Colbert nazionalizzò la fabbrica di tappezzerie di proprietà della famiglia Gobelin, trasformandola nella Manufacture royale des Gobelins.[18]

 Luigi XIV visita la Manifattura Gobelins con Colbert, il 15 ottobre 1667. Arazzo della serie "Histoire du roi" disegnato da Charles Le Brun ed eseguito tra il 1667 ed il 1672. In questo arazzo si possono notare anche i molti articoli in argento del mobilio dell'epoca di Luigi XIV.

Nel 1667, il nome dell'impresa venne mutato in Manufacture royale des Meubles de la Couronne quando i Gobelins vennero incaricati di tutte le decorazioni necessarie al palazzo, sotto la diretta direzione di Charles Le Brun/[18]

Uno degli elementi più costosi dell'arredamento dei Grands appartements durante i primi anni del governo personale di Luigi XIV fu il mobilio realizzato completamente in argento. I Comptes elencano meticolosamente tutte le spese per la fornitura dell'argento distribuiti per artisti, pagamenti finali, consegne, ecc., oltre ad una descrizione accurata ed al peso di ciascun oggetto predisposto. Le entrate per il 1681 ed il 1682 per la balaustra d'argento del Salone di Mercurio possono a questo punto essere un valido esempio per meglio comprendere le spese sostenute per questa straordinaria bizzarria di Luigi XIV:

Anno 1681
II. 5 in anticipo: per la balaustra della camera da letto del re: 90 000 livres
II. 7 18 novembre a Sieur du Metz, 43 475 livres 5 soldi per la spedizione da Sr. Lois a Sr. de Villers per il pagamento di 142 196 livres per la balaustra che stanno realizzando per la camera da letto del re e 404 libres di tasse: 48 861 livres 5 soldi.
II. 15 16 giugno 1681 – 23 gennaio 1682 a Sr. Lois e a Sr. de Villers argentieri in acconto della balaustra che stanno realizzando per il re (quattro pagamenti): 88 457 libres e 5 soldi.
II. 111 25 marzo – 18 aprile a Sr. Lois e a Sr. de Villers argentieri che stanno lavorando alla balaustra d'argento per il re, per la continuazione del lavoro (due pagamenti): 40 000 livres Anno 1682
II. 129 21 marzo a Sr. Jehannot de Bartillay 4970 livres 12 soldi per la consegna a Sr. Lois e a de Villers argentieri per 136 457 livres 5 soldi l'una e 25 739 livres 10 soldi l'altra, per la realizzazione di 38 balaustre, 17 pilastri, la base e la cornice della balaustra per il castello di Versailles per il peso di 4076 marc e per il costo di 41 livres a marc[19] di cui 41 livres 2 soldi di tasse: 4970 livres 12 soldi.[17]

Secondo il conteggio, dunque, per la sola balaustra della camera da letto del re, che da sola constava di una tonnellata d'argento, il costo fu di 560 000 livres. È difficile oggi se non impossibile dare una corrispondenza esatta a tali costi dal 1682 ad oggi, ma per questo calcolo possono venire utili altre informazioni ricavabili da altri documenti del medesimo periodo. Nel 1679, madame de Maintenon riportava che il costo previsto in luce e cibo per dodici persone a palazzo era di 14 livres al giorno.[20] Ad ogni modo, nel dicembre del 1689, per abbattere i costi della guerra della Lega di Augusta, Luigi XIV ordinò che tutto il mobilio e gli articoli di argento di Versailles (tra cui la sua balaustra) venissero fusi e venduti per ricavarne denaro da utilizzare per la guerra.[21]

Ovviamente se consideriamo questa "stravaganza" del mobilio in argento come di altre decorazioni, ci si accorge che la realizzazione di Versailles fu davvero dispendiosa, ma altri costi al contrario erano molto accessibili. Ad esempio, la manodopera per la costruzione materiale della reggia era spesso a basso costo, soprattutto per il fatto che spesso i militari durante il periodo di pace e nel periodo invernale venivano impiegati a Versailles per rimanere in attività.[22]

Nel 2000 un conteggio moderno ha calcolato che durante tutto il periodo dell'Ancien Régime per Versailles la monarchia francese abbia speso circa 2000 miliardi di dollari statunitensi[23], ma si precisa inoltre che tale cifra potrebbe essere sottostimata se si pensa che i costi sostenuti dalla Repubblica Francese in anni recenti per il restauro e la manutenzione della reggia stessa hanno indubbiamente sorpassato le spese sostenute dal Re Sole per la sua edificazione.

^ (FR) Benjamin Guérard, Cartulaire de l'abbaye Saint-Père de Chartres., vol. 1-2,, Parigi, Imprimerie de Crapelet, 1840, p. 125. ^ (FR) Pierre Verlet, Le château de Versailles, Parigi, Librairie Arthème Fayard, 1961. ^ Ayers 2004, pp. 334–336. ^ Berger 1985a, pp. 17–19. ^ Ayers 2004, pp. 336–339; Maral 2010, pp. 215–229. ^ a b Hoog 1996. ^ Hoog 1996, pp. 373–374. ^ https://www.constitutionfacts.com/us-declaration-of-independence/treaty-of-paris/ Treaty of Paris ^ Tony Spawforth, Versailles, p. 244. ^ http://en.chateauversailles.fr/discover/history/key-dates/visit-queen-victoria-1855 Visit of Queen Victoria ^ The magic of the “Great Waters” of Versailles, su blog.citibreak.com. URL consultato il 3 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016). ^ At the Court of the Sun King, Some All-American Art, New York Times (September 11, 2008). ^ Opperman, 2004. ^ Leloup, 2006. ^ La Varende, 1959. ^ Bluche, 1986; Bluche, 1991; Chouquette, 1997 ^ a b Guiffrey, 1880–1890. ^ a b c d Bluche, 1991. ^ Il marc, unità equivalente a 8 once, era utilizzato per il peso di oro e argento. ^ Buckland, 1983. ^ Dangeau, 1854–1860. ^ Bluche, 1986; Bluche, 1991 ^ Littell, 2000.
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