Espaces d'Abraxas

Espaces d’Abraxas è un complesso residenziale costruito tra il 1978 e il 1983 a Noisy-le-Grand, sobborgo di Parigi nel dipartimento della Senna-Saint-Denis (regione Île-de-France) in Francia. Il complesso è stato progettato dall'architetto spagnolo Ricardo Bofill.

Il progetto è stato affidato all'architetto spagnolo Ricardo Bofill nel 1978 ed è stato inaugurato nel 1983.

Rispetto allo stile tipico delle case popolari (Habitation à Loyer Modéré), i tre edifici del complesso si discostano dal brutalismo architettonico tipici del movimento moderno, in favore del eclettismo monumentale post-moderno che è la cifra stilistica peculiare dell’architetto catalano. L'idea di fondo era di realizzare un complesso residenziale in cui gli appartamenti non fossero unicamente destinati all’edilizia a buon mercato. Si è, invece, tentato l’esperimento di realizzare la combinazione sociale fra la classe media e i ceti popolari. I primi avrebbero acquistato gli appartamenti più pregiati, mentre i secondi sarebbero stati assegnatari, in qualità di inquilini, di alloggi gestiti dell'ente che si occupa di edilizia sociale. La diversità architettonica del progetto aveva proprio la finalità di essere attrattiva nei confronti del ceto medio che, di certo, non avrebbe trovato allettante vivere in un complesso residenziale stilisticamente improntato all'edilizia popolare.

Nel complesso abbondano i riferimenti architettonici all'antica Grecia, per lo più richiamati in forma surreale (colonne vuote al posto di quelle piene, ...)[1], così come i riferimenti agli schemi stilistici tradizionali della cultura architettonica monumentale francese (con omaggi a Boullée, Ledoux, Lequeu) che vengono reinventati in uno stile neo Barocco.

Il complesso è diventato, però, l’ennesimo caso di progetto slegato dalla realtà: i tre edifici che lo compongono, nel corso di pochi anni, sono stati colpiti dal degrado, rimanendo isolati dal resto del tessuto urbano e senza adeguati servizi e spazi verdi. Seri problemi di sicurezza hanno visto fallire il progetto iniziale di mescolanza sociale. Una parte del complesso è stata coinvolta a fine 2005 nelle rivolte delle banlieue parigine.

Lo storico dell'architettura Kenneth Frampton ha pesantemente criticato il progetto[2][3]:

«Di fronte ai progetti di edilizia popolare, costruiti da Ricardo Bofill in molte villes nouvelles francesi [...] risulta difficile immaginare un altro professionista occidentale contemporaneo così legato al potere di Stato o qualcuno che si identifichi a un livello così semplicistico col potere. È inutile sottolineare che questa identificazione, insieme al successo mondiale che esso inevitabilmente comporta, non serve a legittimare la "carcerazione" di unità di abitazione collettive all'interno di una struttura di classicismo kitsch. [...] È certamente indicativo della nostra epoca reazionaria dal punto di vista sia sociale che architettonico, che nell'opera di Bofill vi sia una scarsa presenza di quei "condensatori sociali" che l'edilizia pubblica richiede: asili nido, sale per conferenze, lavanderie e piscine. L'assenza di tali servizi è reazionaria tanto quanto la natura brutale della media degli appartamenti, volutamente incassati fra finti architravi e vuote colonne. Senza una terrazza, poiché questa mal si accorderebbe con la sintassi adottata, il pendolare che vi abita deve accontentarsi dell'illusione di vivere in un palazzo da opera lirica»

Ricardo Bofill, intervistato da Le Monde nel 2014[4], ha dichiarato di essersi voluto discostare da Le Corbusier, ma ha riconosciuto che il progetto non è riuscito. Nonostante l’amministrazione di Noisy-le-Grand avesse preso in considerazione la demolizione del complesso, viste le enormi difficoltà di gestione degli spazi comuni, si sta recentemente discutendo la possibilità di rilancio dell'area, affidando l'incarico sempre a Bofill.[5]

^ Simon Unwin, The Ten Most Influential Buildings in History: Architecture’s Archetypes, Routledge, 2017 ^ Kenneth Frampton, Storia dell'architettura moderna, Zanichelli ^ Claudio Saragosa, Città tra passato e futuro: un percorso critico sulla via di biopoli, Donzelli Editore, ISBN 978-88-6036-671-9 ^ Ricardo Bofill : « Je n’ai pas réussi à changer la ville » Le monde, 08/02/2014. ^ Noisy le Grand: 5 raisons de croire a la resurrection des Espaces d'Abraxas. Le Parisien, 28/04/2017
Fotografie di:
Mikeshaheen1 - CC BY-SA 4.0
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