Cefalù

Cefalù (Čifalù in siciliano, dal greco κεφαλή, testa o capo) è un comune italiano di 13 853 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

È situato sulla costa siciliana settentrionale ai piedi di un promontorio roccioso. Nota meta turistica, la cittadina è uno dei maggiori centri balneari di tutta la regione e fa parte del parco regionale delle Madonie.

Il duomo della città, inserito nel sito regionale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale nel 2015, è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

 Cefalù in una foto degli anni cinquanta del XX secolo. Cefalù nel 2007. Vista dal porticciolo con sullo sfondo l'espansione collinare.

Tracce di frequentazione del sito risalgono all'epoca preistorica, in particolare in due grotte che si aprono sul lato settentrionale del promontorio su cui sorse la città. A un insediamento pre-ellenico si riferisce la cinta muraria di tipo megalitico, datata alla fine del V secolo a.C., che circonda l'attuale centro storico ed è in gran parte ancora conservata, e il contemporaneo Tempio di Diana, un santuario costituito da un edificio megalitico, coperto con lastroni di pietra di tipo dolmenico che ospita una precedente cisterna più antica (IX secolo a.C.).

Nel IV secolo a.C. i Greci diedero al centro indigeno il nome di Κεφαλοίδιον (Kefaloidion), dal greco kefa o kefalé, ovvero «testa, capo»; riferito probabilmente al suo promontorio. Non è da escludere tuttavia la ripresa fonetica dall'aramaico (lingua cananaica strettamente affine al fenicio) kephas («pietra, roccia»), dunque sempre in riferimento al promontorio.[senza fonte]

Nel 307 a.C. venne conquistata dai Siracusani e nel 254 a.C. dai Romani, che le diedero in latino il nome di Cephaloedium. La città ellenistico-romana ebbe una struttura urbanistica regolare, formata da strade secondarie confluenti sul principale asse viario e chiusa ad anello da una strada che segue il perimetro della cinta muraria.

Nel periodo del dominio bizantino l'abitato si trasferì dalla pianura sulla rocca e restano tracce di lavori di fortificazione di quest'epoca (mura merlate), oltre a chiese, caserme, cisterne per l'acqua e forni). La vecchia città non venne tuttavia del tutto abbandonata, come prova il recente rinvenimento di un edificio di culto cristiano, con pavimento in mosaico policromo risalente al VI secolo.

Nell'858, dopo un lungo assedio, venne conquistata dagli Arabi, che le diedero il nome di Gafludi, e fece parte dell'emirato di Palermo. Di questo periodo si hanno tuttavia notizie scarse e frammentarie e mancano anche testimonianze monumentali.

Nel 1063 fu conquistata dai Normanni di Ruggero I e, nel 1131, grazie a Ruggero II, fu rifondata sulla costa: a questo periodo risalgono parecchi dei monumenti cittadini, quali:

La chiesa di San Giorgio e il lavatoio di via Vittorio Emanuele Il chiostro del duomo e il Palazzo Maria (sede trecentesca dell'allora Palazzo Comunale) sito in piazza del Duomo. L'Osterio Magno sul corso Ruggero sede dei Ventimiglia a Cefalù.

Precisamente al 1131 è datata in particolare la basilica cattedrale.

Tra la metà del XIII secolo e il 1451 passò sotto il dominio di diversi feudatari e da ultimo divenne possedimento del vescovo di Cefalù.

La storia successiva di Cefalù si può assimilare a quella della Sicilia e del resto dell'Italia. Nel 1752 vi si iniziano a stabilire i consolati stranieri (Francia, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia) e la città diventa meta del Grand Tour. Durante il Risorgimento, vi venne fucilato, il 14 marzo 1857, il patriota Salvatore Spinuzza. Dopo lo sbarco di Giuseppe Garibaldi del gennaio 1861, la città proclamò la sua adesione al Regno d'Italia.

Oggi è una località marina e una meta turistica per le sue spiagge e le opere d'arte che conserva.

Simboli

Lo stemma della Città di Cefalù è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 12 dicembre 2006.[1]

«D'azzurro, ai tre cefali d'argento, posti in pergola, le teste convergenti verso il bisante d'oro, posto in cuore. Ornamenti esteriori da Città»

Lo stemma riporta l'azzurro del mare[2] mentre i cefali rimandano al nome della città di Cefalù.[3]

Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di azzurro.

^ Emblema della Città di Cefalù (Palermo), su Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2006. URL consultato il 31 gennaio 2021. ^ Storia, su Comune di Cefalù. ^ Lo Stemma della Provincia Regionale di Palermo, su cittametropolitana.pa.it. URL consultato il 31 gennaio 2021.
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