La Valle Verzasca è una valle svizzera del Canton Ticino. Appartiene al distretto di Locarno e comprende i comuni di Mergoscia e Verzasca. Mergoscia appartiene al circolo di Navegna, mentre Verzasca consiste interamente nel circolo di Verzasca.
Situata tra la Valle Leventina e la Val Maggia, include Brione Verzasca, centro geometrico del cantone; è l'unica valle del cantone che non comprende un confine di Stato. Circondata da alte montagne, è collocata a nord del Lago Maggiore e si estende da sud a nord per circa 25 km. Ospita un bacino artificiale, il lago di Vogorno, formato dalla diga di Contra alta 220 metri e larga 380.
Dal punto di vista orografico la valle si colloca nelle Alpi Ticinesi e del Verbano (sottosezione delle Alpi Lepontine).
I primi insediamenti nella zona, in particolare presso la foce della Verzasca, risalgono al neolitico (XVIII secolo a.C.). Risale all'VIII secolo a.C.[1] il "Sass di Striöi" (pietra delle streghe) di Berzona (una frazione di Vogorno), un masso su cui sono stati incise coppelle, croci e due forme di piede. A Tenero si trova un'importante necropoli romana dei primi secoli dopo Cristo: scoperta nel 1880, vi sono stati ritrovati anfore e oggetti in bronzo ora custoditi presso il Castello dei Visconti di Locarno.
A causa delle difficoltà di accesso, la Valle Verzasca non fu mai considerata politicamente rilevante. Per questo motivo, è considerata uno dei luoghi che ha mantenuto meglio le sue caratteristiche più antiche. La prima testimonianza scritta conosciuta di questa comunità risale al 1234, dove si fa riferimento al comune di Verzasca. Gli insediamenti che vi figuravano sin dall'inizio, erano Fontobia, Vogorno, Costa, Corippo, Rancono, Verzollo, Sambugario, Aquino, Brione, Frasco, Sonogno. Non vi figurava Mergoscia che per la sua posizione sul fianco destro all'inizio della valle, si raggiungeva per un'altra strada e non aveva di fatto rapporti stretti con il resto della valle.
La comunità apparteneva alla Pieve di Locarno, contro la quale ci fu una rivolta nel 1398. Le prime testimonianze scritte del consiglio di Verzasca sono del 1495. In questi primi secoli si vanno consolidando realtà locali che oggi sono indicate con il nome di patriziati, entità politiche che erano il perno vitale su cui si poggiava tutta la vita sociale del tempo. I patrizi erano comproprietari di terre che venivano sfruttate collettivamente. In particolare alpeggi, boschi, acque con i relativi diritti di pesca e vago pascolo. Tutto questo territorio era ed è tuttora gestito da un'assemblea dei proprietari (patrizi), la cui proprietà non era acquisita attraverso il domicilio, come nei comuni moderni, ma trasmessa per via ereditaria. Nell'iniziale comune di Verzasca confluivano i rappresentanti dei patriziati (vicinie), in questo consesso venivano trattati temi più ampi e più strettamente politici di interesse generale.
Tra il 1410 e il 1500 la valle passò sotto la dominazione degli Svizzeri, dei Savoia, dei Leventinesi e dei Rusca; dal 1500 torna a far parte della comunità di Locarno come baliaggio svizzero, inizialmente governata da podestà di provenienza esterna alla valle (in particolare dai Marcacci). Il 24 giugno 1608 gli Svizzeri confermarono le franchigie della comunità[2]. Nel 1686, cacciata la famiglia Marcacci, i comuni della valle ritornarono a nominare autonomamente podestà e tenente che provenivano a turno dalle diverse vicinie. A partire dal 1803, la valle formò un circolo avente per capoluogo Lavertezzo[3].
Sul piano religioso, la Valle appartenne alla parrocchia di S. Vittore di Locarno fino al XIII secolo; nel Duecento sorse la chiesa madre di Vogorno, dalla quale in seguito si staccarono le altre parrocchie (allora parte della diocesi di Como). È ora parte della diocesi di Lugano, come tutto il resto del Canton Ticino.
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