هرم زوسر

( Piramide di Djoser )

Il complesso funerario di Djoser, o piramide a gradoni di Djoser, è una struttura funeraria eretta nella necropoli di Saqqara (Egitto), a nord-est dell'antica città di Menfi. Venne eretta per la sepoltura di Djoser o Zoser, sovrano della III dinastia, dal suo architetto Imhotep.

La piramide gradonata è la struttura principale di un vasto complesso funerario costituito da una grande corte circondata da strutture cerimoniali e da strutture decorative con innovazioni realizzate per la prima volta, quali i padiglioni, le colonne scanalate, le edicole, i portici, i propilei, le lesene e il capitello a foglie pendule mai più usato. Considerata la più antica tra quelle egizie, consiste di sei mastabe (di dimensioni decrescenti) costruite una sull'altra e mostrano come il progetto si sia modificato in itinere. L'edificio originale aveva un'altezza di 60 metri ed una base di 109 × 125 metri, per la sua edificazione venne usata pietra calcarea ed è considerato la p...Leggi tutto

Il complesso funerario di Djoser, o piramide a gradoni di Djoser, è una struttura funeraria eretta nella necropoli di Saqqara (Egitto), a nord-est dell'antica città di Menfi. Venne eretta per la sepoltura di Djoser o Zoser, sovrano della III dinastia, dal suo architetto Imhotep.

La piramide gradonata è la struttura principale di un vasto complesso funerario costituito da una grande corte circondata da strutture cerimoniali e da strutture decorative con innovazioni realizzate per la prima volta, quali i padiglioni, le colonne scanalate, le edicole, i portici, i propilei, le lesene e il capitello a foglie pendule mai più usato. Considerata la più antica tra quelle egizie, consiste di sei mastabe (di dimensioni decrescenti) costruite una sull'altra e mostrano come il progetto si sia modificato in itinere. L'edificio originale aveva un'altezza di 60 metri ed una base di 109 × 125 metri, per la sua edificazione venne usata pietra calcarea ed è considerato la più antica struttura egizia, di grandi dimensioni, edificata interamente in pietra.

Il muro che recintava, come una fortezza, «la dimora di eternità» del sovrano Djoser, è la replica funeraria del Muro Bianco di Narmer ma realizzato in versione semplificata. Alto più di 10 metri, ha una lunghezza totale di circa 1 chilometro e mezzo racchiudendo una superficie di circa 15 ettari con 211 bastioni e 14 false porte oltre all'unico varco d'ingresso situato vicino all'angolo di sud-est che consente l'accesso al corridoio ove inizia il colonnato. Era rivestito con bianchi blocchi calcarei di Tura accuratamente disposti in quello che successivamente diventerà il motivo decorativo a facciata di palazzo.

La storia recente della piramide comincia nel 1818 con Heinrich Menu von Minutoli che iniziò gli scavi intorno ad un arcaico edificio, semisepolto dalla sabbia del deserto, chiamato dalla popolazione "Ahram El Mudarraga" ossia "piramide a gradini" e nel quale scoprì subito un sarcofago.

Il 28 dicembre 1821, Girolamo Segato penetrò nella piramide trovandola peraltro già violata. Arrivò fino alla camera sepolcrale, ove trovò un sarcofago in granito rosso vuoto, alle stanze blu, la cui scoperta è erroneamente attribuita a Lauer, ed essendo un valente artista eseguì numerosi disegni della piramide e degli interni.

Gli unici ritrovamenti furono un pezzo di mummia, una maschera funeraria, un paio di sandali dorati, vasi frammentati ed un contenitore con sigilli originali contenente un liquido denso ed oleoso ma tutti questi reperti, con numerosi altri, andarono persi quando la nave che li trasportava affondò nel Mare del Nord all'imboccatura dell'Elba.

Dopo alcuni anni di oblio, nel 1837, Vyse scoprì un deposito di mummie, senza arredi funerari, ed altre gallerie.

Nel 1842, Lepsius visitò la piramide e fece smontare gli architravi posti nelle stanze blu perché ricchi di iscrizioni e perché riportavano un serekht sempre con lo stesso nome, che risultava sconosciuto nelle liste reali ma che era indubbiamente del proprietario della piramide, questo nome era Netjerykhet.

 Particolare di un parziale restauro

La piramide fu dimenticata ancora per altri anni insieme a quel nome, fino a quando nel 1889 fu scoperta una stele tolemaica detta Stele di Sehel ovvero Stele della carestia.

Vi si narra di un periodo di carestia lungo sette anni che terminò grazie alle preghiere ed alle donazioni di beni rivolte al dio Khnum dal sovrano Netjerykhet Djoser ed identificando così nel II sovrano della III dinastia il destinatario del monumento funebre.

Solo nel XX secolo si realizzò l'esplorazione sistematica della piramide e la ricostruzione di parte del complesso funerario di Djoser che furono entrambe effettuate dall'architetto francese Lauer che vi si dedicò per numerosi anni.

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