Via Krupp
Via Friedrich Alfred Krupp (IPA: /via fʀiːdʀɪç alfreːt kʀʊp/), detta comunemente via Krupp, è una delle strade più famose dell'isola di Capri, che collega il centro storico dell'isola con la zona balneare di Marina Piccola.
Il magnate tedesco dell'acciaio Friedrich Alfred Krupp, abitando in una suite del centrale Grand Hotel Quisisana, non riusciva a raggiungere velocemente Marina Piccola, dove teneva ormeggiato il suo panfilo: comprò quindi l'intera area compresa fra la Certosa di San Giacomo e il Castiglione e vi fece costruire la strada che oggi prende il suo nome.
Dato che le rocce capresi sono di natura calcarea, via Krupp è sempre stata esposta al pericolo di caduta massi. Per questa ragione la strada ha conosciuto molti periodi di chiusura, talvolta per numerosi anni.
Friedrich Alfred Krupp era un amante di Capri, dove si stabilì nel 1899. Nell'isola poteva infatti trascorrere dei periodi di svago e, soprattutto, poteva svolgere ricerche biologiche marine sui plancton, di cui era appassionato, servendosi del suo panfilo Puritain ormeggiato a Marina Piccola. Krupp non possedeva una villa privata, ma abitava in una suite a quattro stanze del centrale hotel Quisisana.[1]
Marina Piccola era tuttavia raggiungibile solamente da via Mulo, che a quei tempi era un semplice sentiero che rendeva più difficoltoso il raggiungimento del panfilo.[2] Krupp decise così di costruire una strada che congiungesse l'hotel Quisisana a Marina Piccola; a tale proposito comprò tutta la vasta area fra la Certosa di San Giacomo e il Castiglione.
Nel 1899 Krupp propose quindi al sindaco di Capri, Federico Serena, la costruzione di una strada che connettesse Marina Piccola e la Certosa, sottolineandone non solo l'utilità ma anche l'importanza dal punto di vista turistico; a tal fine mise a disposizione una significativa offerta in denaro.[3] La proposta fatta da Krupp venne esaminata nella seduta consiliare del 28 maggio 1899; il sindaco ritenne l'opera di pubblica utilità, asserendo anche che la via sarebbe anche servita «da comoda passeggiata invernale».[3][4]
Nonostante alcune perplessità avanzate durante il consiglio da alcuni consiglieri, l'idea di Krupp fu approvata; l'elaborazione del progetto venne affidata a Emilio Mäyer, un architetto di origini napoletane giunto nell'isola nel 1872.[3] Per la realizzazione dell'opera si rese necessario l'esproprio di alcune terre del fondo Certosa; quest'ultima si rivelò essere un'operazione molto complessa che si concluse con la vendita all'asta del fondo, che fu aggiudicato a Krupp per 29.500 lire.[3]
Così viene descritto il fondo acquistato da Krupp in una copia esecutiva della quietanza del 4 luglio 1901:[3]
«Il suddetto fondo rustico confina a mezzogiorno col mare, a settentrione con la via Vicinale denominata Certosa e Castello e dal terzo lato cioè levante con la fognatura e ad ovest con la proprietà di Esposito Michele.»
Krupp inoltre concesse ai Vuotto, suoi vecchi affittuari, «il diritto a raccogliere e a far propria la vendemmia» nella terra non interessata dalla costruzione di via Krupp, che era già in atto;[3] per la sua realizzazione si tagliò la roccia viva fino al mare, per un totale di un chilometro, 346 metri e sessanta centimetri.[5]
Nella primavera del 1902 i lavori furono ultimati[6][7] e la via assunse il nome del suo benefattore, divenendo così «via Krupp». Nel frattempo, il 2 aprile dello stesso anno, a Krupp fu conferita la cittadinanza onoraria caprese in modo da «esprimere un attestato di perenne gratitudine».[3] Dopo il termine dei lavori Krupp acquistò così, attrezzandola come un pied-à-terre, la grotta di Fra' Felice, scavata nella roccia e spesso indicata come la «lussuosa villa di Krupp a Capri». Usata come un semplice luogo di ritrovo tra amici, la grotta fu trasformata in una piccola abitazione a due piani, raggiungibile attraverso un ponte in muratura.[8]
Il 20 settembre 1918, durante il primo conflitto mondiale, il consiglio comunale prese la decisione di ribattezzare via Krupp e i giardini Krupp rispettivamente «via di Augusto» e «giardini di Augusto», per non conservare il ricordo (nel nome tedesco) «della potenza distruttrice delle artiglierie».[3] La popolazione caprese, in ogni modo, continuò a chiamare la strada con il nome del magnate tedesco dell'acciaio; solo nel 1961 la giunta comunale decise di restituire alla strada la sua vecchia denominazione.[3]
Dagli anni sessanta in poi Via Krupp con i Faraglioni sullo sfondo; si intravede anche la piccola scalinata che conduce alla casa di Fra' Felice.Di seguito una descrizione di Bruno Manfellotto su via Krupp durante gli anni sessanta:[9]
«Ci fu una stagione durante la quale via Krupp diventò anche la strada dei bambini e dei ragazzi. Fu lungo gli anni sessanta, d'estate, [quando] la mattina [...] la si scendeva di corsa, preferendola talvolta a via Mulo, per arrivare agli scogli e alle spiaggette di Marina Piccola.
Di pomeriggio, quando il sole era meno alto, via Krupp si riempiva di mamme, o delle ultime balie con grembiule e coralli, che si spingevano fin qui in passeggiata dai giardini di Augusto con i piccoli a piedi o in carrozzina. La sera, dopo il tramonto, toccava ai ragazzi più grandi, che nella penombra si scambiavano il primo bacio o azzardavano una carezza.»
La strada tuttavia, durante gli anni settanta, andò lentamente degradando. Fatale fu la caduta di un masso nel 1976, che danneggiò gravemente la strada e indusse le autorità capresi a chiuderla definitivamente per evitare vittime.[10] Ciononostante via Krupp, anche se chiusa, continuò ad attrarre i turisti che continuarono a percorrere i sentieri; fu necessario erigere prima dei muretti, poi dei cancelli. L'unico tentativo di riaprirla ci fu nel 1994, ma ben presto la strada venne nuovamente chiusa.[11]
Dopo il fallito tentativo di apertura del 1994, si iniziò a lavorare per riaprire definitivamente la strada; a questo scopo furono stanziati oltre 7 milioni di euro dalla Regione Campania per il consolidamento e la bonifica dei costoni.[11] Il 12 aprile 2008, trentadue anni dopo la chiusura della strada, la Regione annunciò che via Krupp sarebbe stata riaperta a breve, il 30 giugno dello stesso anno. L'annuncio, dopo la crisi dei rifiuti in Campania, fu decisivo per il mercato turistico internazionale campano: furono per questo motivo invitati il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l'ambasciatore tedesco in Italia Michael Steiner.[11]
L'inaugurazione venne fissata per il giorno prima, 29 giugno, tuttavia l'evento fu ritardato di un giorno a causa della pioggia. Steiner ironizzò su questo argomento annunciando:
«Qualcuno mi ha detto che con tutta quella pioggia di ieri Krupp si è innervosito... ma oggi il sole è tornato e lui è contento.»
Napolitano invece ha affermato:
«Via Krupp è un magnifico unico, in un'isola, Capri, che è essa stessa un unico senza possibilità di confronto nel mondo che pure è pieno di cose belle.»
Nonostante i lavori, un anno dopo l'apertura, il 12 febbraio 2009, ci fu un'altra frana. Crollò infatti parte di un costone roccioso (non quello interessato dagli interventi dell'anno precedente) che colpì la casa di Fra' Felice, come già accennato acquistata da Krupp, che la trasformò in un'abitazione a due piani. Secondo i tecnici le cause del crollo furono le forti piogge e le basse temperature.[13] Nonostante ulteriori protezioni, le cadute di massi continuarono: nel tardo pomeriggio del 4 giugno 2011, infatti, nel tratto finale della strada, cadde un blocco di pietra di medie dimensioni, staccatosi da un costone. Anche se non ci furono vittime, la strada fu chiusa su provvedimento dell'allora sindaco Ciro Lembo per otto giorni.[14]
Nel giugno 2023 via Krupp è riaperta al traffico pedonale a seguito di imponenti lavori di consolidamento del costone durati ben nove anni. Oggi è possibile percorcorrela oltre che ammirarla dai soprastanti giardini di Augusto.
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