Barcelona

Barcellona
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Contesto di Barcellona

Barcellona (pron. "Barcellóna"; in catalano Barcelona [bəɾs̙əˈɫonə] e in spagnolo Barcelona [baɾθeˈlona]) è una città della Spagna di 1 636 193 abitanti (area metropolitana: 5 355 127 abitanti), capoluogo della Catalogna, una comunità autonoma della parte orientale dello Stato, oltre che dell'omonima provincia e della comarca del Barcelonès: soprannominata Ciutat Comtal o Ciudad Condal (Città dei Conti), è la seconda città della Spagna per numero di abitanti dopo la capitale Madrid.

Nel 1992 fu sede delle Olimpiadi estive. Nel 2004 vi si è tenuto per la prima volta assoluta il Forum Universale delle Culture, la città ha ospitato l'Esposizione internazionale del 1888 e quella del 1929, ed è la sede fissa del Mobile World Con...Leggi tutto

Barcellona (pron. "Barcellóna"; in catalano Barcelona [bəɾs̙əˈɫonə] e in spagnolo Barcelona [baɾθeˈlona]) è una città della Spagna di 1 636 193 abitanti (area metropolitana: 5 355 127 abitanti), capoluogo della Catalogna, una comunità autonoma della parte orientale dello Stato, oltre che dell'omonima provincia e della comarca del Barcelonès: soprannominata Ciutat Comtal o Ciudad Condal (Città dei Conti), è la seconda città della Spagna per numero di abitanti dopo la capitale Madrid.

Nel 1992 fu sede delle Olimpiadi estive. Nel 2004 vi si è tenuto per la prima volta assoluta il Forum Universale delle Culture, la città ha ospitato l'Esposizione internazionale del 1888 e quella del 1929, ed è la sede fissa del Mobile World Congress e dell'Unione per il Mediterraneo; forte del turismo, del porto e della vicinanza alla Francia (160 km da Le Perthus), la città è il secondo maggior centro industriale e finanziario della Spagna dopo Madrid, nonché il maggior porto commerciale e turistico e uno dei maggiori d'Europa.

Di più Barcellona

Informazioni di base
  • Nome originale Barcelona
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 1660122
  • La zona 101
Cronologia
  • Secondo la leggenda, a fondare la città di Barcellona fu il cartaginese Amilcare Barca, padre di Annibale. In realtà l'esistenza di una Barcellona punica non si è mai potuta provare, così come sembra non avere molto più fondamento la nascita e l'immediato sviluppo di un insediamento greco nelle immediate vicinanze della città. È probabile che i primi abitanti di Barcino, fondata intorno al 300 a.C., fossero delle genti di origine ibera.

    Nel 219 a.C., durante la seconda guerra punica, l'abitato iberico venne conquistato dai Romani.[1] Successivamente, gli stessi Romani riorganizzarono la città come un castrum (un campo militare), situato sul monte Tàber, una collina dove oggi sorgono da una parte il municipio e dall'altra la sede della Generalitat de Catalunya (Plaça de Sant Jaume). La città fu battezzata dai Romani con il nome di Colonia Iulia Augusta Faventia Paterna Barcino. L'organizzazione antica delle strade è ancora visibile nelle cartine del centro storico e nelle mura romane rimaste in piedi. Si ritiene che Barcino avesse anche un anfiteatro, probabilmente ubicato nei pressi della Basilica di Santa Maria del Mar.

    Nel V secolo, la città fu poi conquistata dai Visigoti, che ne fecero la propria provvisoria capitale.[1] A questi seguirono dapprima i Mori (nell'VIII secolo) e poi i Franchi, guidati da Ludovico il Pio (nell'anno 801). Questi ultimi ne fecero la capitale della contea di Barcellona. Fu poi saccheggiata dal hajib omayyade Almanzor nel 985.

    A partire dal X secolo Barcellona visse un lungo periodo di prosperità che continuò anche quando, nel 1137, per un gioco di alleanze, il conte divenne re di Aragona, e la città il centro più rappresentativo del reame e capitale del Principato di Catalogna. Barcellona divenne uno dei maggiori porti del Mar Mediterraneo (i suoi mercanti e armatori rivaleggiavano con i genovesi, con i quali erano in essere trattati commerciali e di navigazione fin dal XII secolo[1]); il centro si arricchì di sontuosi edifici gotici e, tra il XIII e il XIV secolo, due nuove cinte murarie ne fortificarono il cuore medievale.

    Nel XV secolo, la città entrò in un periodo di decadenza che si protrasse nei secoli successivi.[1] L'unione personale con il regno di Castiglia, iniziata con il matrimonio tra Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia nel tardo Quattrocento, segnò il declino economico della Catalogna, i cui cittadini furono esclusi dal commercio con l'America ormai scoperta. Nel 1717, a seguito della sconfitta subita contro le forze del primo dei Borboni di Spagna, re Filippo V, la Catalogna perse l'indipendenza politica.

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    Secondo la leggenda, a fondare la città di Barcellona fu il cartaginese Amilcare Barca, padre di Annibale. In realtà l'esistenza di una Barcellona punica non si è mai potuta provare, così come sembra non avere molto più fondamento la nascita e l'immediato sviluppo di un insediamento greco nelle immediate vicinanze della città. È probabile che i primi abitanti di Barcino, fondata intorno al 300 a.C., fossero delle genti di origine ibera.

    Nel 219 a.C., durante la seconda guerra punica, l'abitato iberico venne conquistato dai Romani.[1] Successivamente, gli stessi Romani riorganizzarono la città come un castrum (un campo militare), situato sul monte Tàber, una collina dove oggi sorgono da una parte il municipio e dall'altra la sede della Generalitat de Catalunya (Plaça de Sant Jaume). La città fu battezzata dai Romani con il nome di Colonia Iulia Augusta Faventia Paterna Barcino. L'organizzazione antica delle strade è ancora visibile nelle cartine del centro storico e nelle mura romane rimaste in piedi. Si ritiene che Barcino avesse anche un anfiteatro, probabilmente ubicato nei pressi della Basilica di Santa Maria del Mar.

    Nel V secolo, la città fu poi conquistata dai Visigoti, che ne fecero la propria provvisoria capitale.[1] A questi seguirono dapprima i Mori (nell'VIII secolo) e poi i Franchi, guidati da Ludovico il Pio (nell'anno 801). Questi ultimi ne fecero la capitale della contea di Barcellona. Fu poi saccheggiata dal hajib omayyade Almanzor nel 985.

    A partire dal X secolo Barcellona visse un lungo periodo di prosperità che continuò anche quando, nel 1137, per un gioco di alleanze, il conte divenne re di Aragona, e la città il centro più rappresentativo del reame e capitale del Principato di Catalogna. Barcellona divenne uno dei maggiori porti del Mar Mediterraneo (i suoi mercanti e armatori rivaleggiavano con i genovesi, con i quali erano in essere trattati commerciali e di navigazione fin dal XII secolo[1]); il centro si arricchì di sontuosi edifici gotici e, tra il XIII e il XIV secolo, due nuove cinte murarie ne fortificarono il cuore medievale.

    Nel XV secolo, la città entrò in un periodo di decadenza che si protrasse nei secoli successivi.[1] L'unione personale con il regno di Castiglia, iniziata con il matrimonio tra Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia nel tardo Quattrocento, segnò il declino economico della Catalogna, i cui cittadini furono esclusi dal commercio con l'America ormai scoperta. Nel 1717, a seguito della sconfitta subita contro le forze del primo dei Borboni di Spagna, re Filippo V, la Catalogna perse l'indipendenza politica.

    Con l'apertura del Canale di Suez, Barcellona tornò ad essere un importante città portuale.[1] L'industrializzazione dell'Ottocento proseguì per tutto il Novecento risollevando l'economia, e la città tornò a essere un importante centro commerciale, politico e culturale. Testimoni ne sono le due Esposizioni Universali organizzate nel 1888 e nel 1929. Nella seconda metà del XIX secolo il progetto di abbattere le antiche mura medievali fece spazio a l'Estensione (in catalano Eixample) che allargò i confini della città fino a inglobare i paesini della vicina periferia. Fu il caso di Gràcia, Sarrià, Horta, Sant Gervasi de Cassoles, Les Corts, Sants, Sant Andreu de Palomar e Sant Martí de Provençals.

     Bombardamento aereo di Barcellona del 17 marzo 1938, fotografato da un bombardiere italiano.

    Durante la guerra civile Barcellona si schierò dalla parte della Repubblica. Più precisamente, il forte e radicato movimento anarchico della città diede impulso a massicce collettivizzazioni e a diffuse esperienze di autogestione nell'industria e nei servizi pubblici. Durante la guerra, la città fu bombardata in diverse occasioni principalmente dall'Aviazione Legionaria italiana, ma anche dalla Legione Condor, nazista, al servizio del generale Franco. Ci furono 385 bombardamenti, i quali causarono 2.750 morti. La città fu occupata il 26 gennaio 1939 dall'Esercito franchista. Il regime abolì le istituzioni politiche autonome e vietò l'uso della lingua catalana. Durante i 36 anni della dittatura, Barcellona visse un periodo di trasformazione sociale e culturale. La forte immigrazione (essenzialmente dal sud della Spagna) iniettò nel substrato cittadino un gran numero di abitanti di lingua spagnola, riducendo l'impatto del catalano. Il 14 aprile del 1943 fu fondato il Museo di storia di Barcellona dallo storico Agustí Duran y Sanpere.

    Alla fine degli anni settanta, il ritorno della democrazia portò anche un recupero dell'identità politico-culturale catalana. Nel 1986 la Spagna entrò a far parte dell'Unione Europea. Barcellona cominciò un nuovo sviluppo culturale e urbanistico che l'ha trasformata nella moderna metropoli del presente. I Giochi Olimpici, organizzati nel 1992, contribuirono molto allo sviluppo del capoluogo catalano. Negli anni che vanno dalla designazione olimpica nel 1986 al 1992, Barcellona si trasformò radicalmente, rinnovandosi, ampliandosi e promuovendo la sua immagine ovunque nel mondo.

    Nel 1987 un'autobomba dei separatisti baschi dell'ETA esplose all'Hipercor e uccise 21 persone. Il 17 agosto 2017, circa alle ore 17:00, la città di Barcellona è stata teatro di un attacco terroristico rivendicato dall'Stato Islamico: un furgone guidato da un jihadista si lanciò contro i pedoni su La Rambla, uccidendo 14 persone sul momento e ferendone oltre 100, una dei quali morì in seguito portando così a 15 il totale delle vittime dell'attentato (oltre al terrorista); altri attacchi si verificarono in altre località della Catalogna. Il Primo Ministro della Spagna, Mariano Rajoy, definì l'attentato un "attacco Jihādista" e l'Amaq News Agency ne attribuì la responsabilità, seppur indiretta, allo Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (ISIS).[2][3][4]

     Panoramica verso il mare
    ^ a b c d e TCI, p. 93. ^ (EN) At least 13 dead in van crash in Barcelona city center: media, su reuters.com, 17 agosti 2017. URL consultato il 19 agosto 2017 (archiviato il 20 agosto 2017). Ospitato su Reuters. ^ (EN) Victoria Ward, Barcelona scene, su telegraph.co.uk, The Telegraph. URL consultato il 17 agosto 2017 (archiviato il 17 agosto 2017). ^ Barcelona and Cambrils: 'Bigger' attacks were prepared, su bbc.com, 18 agosto 2017. URL consultato il 20 luglio 2018 (archiviato l'11 luglio 2018). Ospitato su www.bbc.com.
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