Grand Teton National Park

( Parco nazionale del Grand Teton )

Il parco nazionale del Grand Teton (in inglese Grand Teton National Park) si trova nello stato del Wyoming, negli USA.

Si estende su una superficie di 1.254 km² ed è noto per i suoi paesaggi montuosi dominati dal monte Grand Teton, che si eleva fino a 4.199 m d'altitudine. Le sue rocce, vecchie di oltre due miliardi di anni, sono tra le più antiche del pianeta, ma il rilievo attuale è di recente formazione (circa dieci milioni di anni). Grand téton, che in francese significa grande seno, è un toponimo dovuto ai coloni francocanadesi, stabilitisi in quest'area delle montagne Rocciose per esplorarla per conto della Compagnia del Nord-Ovest.

La presenza umana nel territorio del Grand Teton risale a oltre 10.000 anni fa, quando popolazioni di cacciatori-raccoglitori paleoamericani migravano nella regione durante i mesi estivi alla ricerca di cibo e rifornimenti. Nel corso dei secoli questi popoli nomadi raffinarono le loro tecniche e tecnologie,...Leggi tutto

Il parco nazionale del Grand Teton (in inglese Grand Teton National Park) si trova nello stato del Wyoming, negli USA.

Si estende su una superficie di 1.254 km² ed è noto per i suoi paesaggi montuosi dominati dal monte Grand Teton, che si eleva fino a 4.199 m d'altitudine. Le sue rocce, vecchie di oltre due miliardi di anni, sono tra le più antiche del pianeta, ma il rilievo attuale è di recente formazione (circa dieci milioni di anni). Grand téton, che in francese significa grande seno, è un toponimo dovuto ai coloni francocanadesi, stabilitisi in quest'area delle montagne Rocciose per esplorarla per conto della Compagnia del Nord-Ovest.

La presenza umana nel territorio del Grand Teton risale a oltre 10.000 anni fa, quando popolazioni di cacciatori-raccoglitori paleoamericani migravano nella regione durante i mesi estivi alla ricerca di cibo e rifornimenti. Nel corso dei secoli questi popoli nomadi raffinarono le loro tecniche e tecnologie, fino all'arrivo dei primi esploratori europei. I nativi Shoshoni furono scacciati dai nuovi coloni, che iniziarono a stabilirsi nell'area del parco alla fine del XIX secolo.

Il parco fu istituito il 26 febbraio 1929, per proteggere lo stato pristino delle cime maggiori della catena del Teton Range. La valle ai piedi delle cime, Jackson Hole, rimase di proprietà delle popolazioni locali fino agli anni '30, quando conservazionisti, guidati dal ricco uomo d'affari John Davison Rockefeller jr, iniziarono ad acquistare terreni, nonostante la forte opposizione delle popolazioni locali. Nel 1950 la sua superficie fu estesa, in parte grazie alla donazione delle terre fatta da Rockefeller. Il National Park Service è un'agenzia federale del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti, incaricata della protezione delle sue ricchezze naturali e culturali, che attirano ogni anno oltre due milioni di visitatori. Data la vicinanza al parco nazionale di Yellowstone ed altre aree protette, è inserito nel Greater Yellowstone Ecosystem, immenso territorio dove bisonti, grizzly e numerose altre specie possono vivere in uno degli ultimi grandi ecosistemi intatti del Nordamerica.

I nativi americani  Tepee e tribù di Shoshoni.

La prima presenza umana nella regione ebbe inizio nel cosiddetto «periodo arcaico», 11.000 anni fa, per finire intorno al 500 d.C.[1] I primi nativi americani della zona furono cacciatori-raccoglitori e pescatori. A seconda della stagione si spostavano, come dimostrano antichi utensili rinvenuti dagli archeologi, ad altitudini differenti alla ricerca di piante commestibili, frutti e bulbi. Durante l'inverno lasciavano queste regioni per dirigersi verso ovest, dove il clima era più mite, ma le migrazioni erano dettate anche dai grandi movimenti delle mandrie di bisonti.[2]

Per la caccia, i nativi utilizzavano delle lance simili a quelle utilizzate per gli stessi scopi dalla cultura Clovis: gli utensili da taglio e le punte di lancia erano costruite con l'ossidiana, una pietra di natura vulcanica molto abbondante nel territorio del Teton Range.[2] Nei secoli, il progredire delle abilità manuali andò di pari passo con l'aumentare della popolazione che riuscì quindi a migliorare gli strumenti della vita quotidiana e a realizzare anche dei tepee trasportabili.[3]

Il periodo compreso tra il 500 d.C. ed il 1500 è conosciuto con la denominazione di «ultimo periodo preistorico». Tale lasso di tempo si caratterizzò per le importanti innovazioni tecniche rispetto al periodo precedente. L'arco e le frecce sostituirono la lancia, portando ad un consistente cambiamento nelle tecniche di caccia e nelle abitudini di vita. Gli oggetti in steatite fecero la loro prima apparizione durante questo periodo e vennero utilizzati per cucinare e conservare i cibi. La popolazione divenne meno nomade rispetto al periodo precedente ma, a differenza di altre popolazioni del sud-ovest degli Stati Uniti come gli Anasazi, non praticò l'agricoltura e per questo non diventò stanziale.[1]

Gli europei

L'arrivo degli europei, alla ricerca di metalli preziosi e pellicce e portatori delle armi da fuoco, modificò considerevolmente il sistema economico e culturale degli originari abitanti della catena montuosa del Teton Range,[1] Per esempio, i nativi cominciarono ad utilizzare il cavallo, introdotto nel continente dai colonizzatori europei nel XVI secolo ma ampiamente usato sulle montagne Rocciose solo a partire dal XVIII secolo.[5] Tali cambiamenti però non intaccarono immediatamente la capacità di sussistenza degli indiani, adattatisi efficacemente al territorio delle montagne nel corso dei secoli: all'inizio del XIX secolo, il Teton Range e il Jackson Hole ospitavano ancora circa 20.000 shoshoni suddivisi in tribù di circa cento - duecento persone,[4] che in estate si dividevano in alcuni nuclei familiari composti da 10 a 30 persone, detti "bande", per poi riunirsi nuovamente in gruppi più estesi in autunno in occasione della stagione della caccia ai bisonti, al fine di preparare le scorte alimentari che servivano per l'inverno.[3]

 La pietra di John Colter.

Gli storici pensano che il primo uomo bianco ad essere giunto nella regione fu il trapper John Colter. Egli sarebbe arrivato nella valle nel 1807-1808, ma non esistono prove certe. Una pietra lavica con l'incisione «Colter – 1808» fu scoperta da un abitante della zona nel 1931 ma gli studiosi non sono sicuri che l'incisione risalga realmente a quell'epoca.[6]

I ricercatori sono certi invece che i componenti della spedizione Astor passarono nella regione del parco tra il 1811 ed il 1812. Lo scopo di questa spedizione era quello di trovare un modo per raggiungere la sorgente del fiume Columbia partendo dalla città di Saint Louis, ma anche per sviluppare il commercio delle pellicce nel nord-ovest. In quello stesso periodo alcuni viaggiatori franco-canadesi che lavoravano per la Compagnia del Nord-Ovest soprannominarono le montagne della zona Trois Tétons (in francese i tre seni), per via della loro forma.[6] Il commercio delle pellicce raggiunse il culmine nel decennio compreso tra il 1830 ed il 1840. Successivamente gli animali da pelliccia cominciarono a diventare rari a causa della caccia eccessiva e gli acquirenti europei diminuirono per via del graduale cambiamento della moda della pelliccia che venne in breve sostituita da quella della seta.[7]

In seguito gli Stati Uniti iniziarono ad estendere il loro territorio sempre più ad ovest, alla ricerca di potenziali ricchezze custodite nelle poco conosciute terre occidentali. Le numerose spedizioni commissionate fino alla fine del XIX secolo dal governo permisero di cartografare e studiare queste regioni.[8] Dopo la corsa all'oro in California del 1850, numerosi cercatori si spostarono nelle montagne Rocciose alla ricerca di nuovi giacimenti auriferi. Durante gli anni sessanta del 1800 la zona del Teton Range fu meticolosamente esplorata ma i risultati delle ricerche furono deludenti, fatto questo che permise al territorio del Grand Teton di preservare le proprie ricchezze ambientale e naturalistiche.[9]

In seguito all'Homestead Act del 1862 ogni cittadino di età superiore ai 21 anni ottenne un forte incentivo a trasferirsi nelle nuove terre di frontiera: si otteneva il diritto di proprietà di una superficie di terra di 160 acri (circa 65 ettari) a patto di abitarvi e coltivarla per almeno cinque anni. I terreni venivano concessi, all'epoca, per l'importo di 15 dollari. I primi coloni si trasferirono tra i monti dei Trois Tétons nel 1880. Nel 1888 la valle di Jackson Hole era poco popolata (venti uomini, due donne ed un bambino) per via del clima più rigido rispetto a quello di altre regioni nordamericane. Gli abitanti erano principalmente allevatori di bestiame dediti alla raccolta del foraggio in estate per alimentare i propri animali durante l'inverno. La dimensione delle mandrie era però limitata, poiché le quantità di fieno per permettere la sopravvivenza delle bestie durante i lunghi inverni erano enormi.[10] All'inizio del XX secolo alcuni abitanti trovarono nel turismo una nuova possibilità di sviluppo economico: la regione selvaggia diventò infatti apprezzata per la caccia e la pesca e gli abitanti si offrirono come guide per i turisti.[9][11]

Nei decenni successivi all'annessione delle terre da parte dei coloni corrispose un indebolimento della presenza dei nativi, sia dal punto di vista demografico che politico e culturale: infatti, come conseguenza dei nuovi insediamenti e dell'Homestead Act gli Shoshoni videro ridursi il territorio a loro concesso e su cui potersi spostare proprio mentre la loro cultura cambiava sotto l'impatto delle influenze esterne, simbolicamente sancita dalla creazione delle riserve tra le quali la Wind River Indian Reservation, stabilita nel 1868.[12]

La creazione del parco

Mentre nel 1872 Yellowstone venne dichiarato il primo parco nazionale al mondo senza che ci fossero particolari opposizioni da parte delle popolazioni locali, l'élite degli abitanti del Teton Range per diversi decenni si oppose alla creazione di un ipotetico parco nazionale del Grand Teton.[13]

Dal 1897 il direttore di Yellowstone propose di ampliare il parco verso sud per inglobare nell'area protetta la parte settentrionale della valle di Jackson Hole, al fine di proteggere la popolazione di wapiti.[13] Nel 1898 il responsabile dell'United States Geological Survey propose anch'egli di estendere il parco di Yellowstone al massiccio del Teton Range. Le loro richieste furono accettate dal Congresso degli Stati Uniti d'America e nel 1917 il National Park Service, nato un anno prima,[13] stilò un rapporto che indicava come prioritaria l'estensione del parco. Tuttavia, i senatori locali si opposero al progetto per tutelare alcuni interessi locali: una parte della zona era infatti utilizzata dagli allevatori di pecore, e a loro volta i dipendenti del servizio forestale locale avevano timore di perdere i loro benefici dato che, contrariamente a quanto era permesso in una "foresta nazionale", nel parco nazionale sarebbe stato vietato sfruttare le risorse forestali.[13]

 Cerimonia di apertura del parco nel 1929.

I promotori del parco riuscirono comunque a convincere una parte della popolazione locale dei vantaggi connessi a tale progetto e grazie a questo primo successo il 26 febbraio 1929 il presidente statunitense Calvin Coolidge firmò la legge di istituzione del parco del Grand Teton su una superficie di 388,5 km², ad inglobare in esso il massiccio del Teton Range e sei laghi della regione.[13] Il desiderio di estendere il parco anche alla valle di Jackson Hole non si arrestò: i sostenitori del progetto decisero di acquistare le terre private una per una, con l'intenzione di annetterle successivamente al parco esistente con una donazione e un trasferimento d'uso. In particolare, John Davison Rockefeller jr, un ricco uomo d'affari, cominciò ad impegnarsi nel progetto acquistando 141,6 km² di terre per una somma di circa 1,4 milioni di dollari.[13] Molti abitanti locali non apprezzarono tale metodo di scavalcamento della volontà popolare tramite l'acquisto delle terre, ma i problemi economici degli anni venti obbligarono i singoli proprietari a cedere vendendo le proprie terre.

Nel 1934, un senatore locale chiese di aggiungere le terre da lui acquistate al perimetro dell'area protetta, ma la richiesta fu rigettata; ciò nonostante il 15 marzo 1943 il presidente Franklin Delano Roosevelt usò la propria autorità presidenziale per creare il "monumento nazionale" di Jackson Hole (894,4 km²), soprattutto per la pressione politica esercitata da Rockefeller, il quale minacciava di rivendere le proprie terre nel caso in cui il governo non avesse accettato la sua donazione allo scopo di istituire un parco nazionale.[13] A questo colpo di mano la popolazione locale protestò energicamente, adducendo la motivazione che la creazione del monumento nazionale avrebbe distrutto l'economia di Jackson Hole, fino al punto che un parlamentare locale del Congresso inoltrò domanda di soppressione del monumento nazionale, domanda che fu formalmente accettata dal Senato e dalla Camera dei rappresentanti ma di fatto stralciata per via del veto presidenziale.[13] Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, con l'instaurarsi di una mentalità diversa e soprattutto grazie alla congiuntura economica favorevole, gli oppositori al progetto del parco si fecero meno numerosi: l'arrivo dei primi turisti in visita nell'area del parco ad apprezzare le bellezze del Teton Range fu fonte di nuovi introiti per tutti e di minor diffidenza.[13] Il 14 settembre 1950, quando ogni opposizione cessò, il presidente Harry S. Truman diede il suo benestare affinché i territori tutelati come "monumento nazionale" venissero integrati a quelli del parco nazionale.[13]

Nel 1972 il parco nazionale del Grand Teton venne collegato al parco nazionale di Yellowstone attraverso il John D. Rockefeller, Jr. Memorial Parkway, un corridoio biologico tra i due parchi nazionali così denominato in onore del magnanimo donatore, a costituire un ambiente naturale continuo.[14]

^ a b c (EN) Le popolazioni preistoriche di Jackson Hole, su nps.gov. URL consultato il 13 dicembre 2009. ^ a b (EN) Le popolazioni preistoriche di Jackson Hole, su nps.gov. URL consultato il 13 dicembre 2009. ^ a b (EN) Le popolazioni preistoriche di Jackson Hole, su nps.gov. URL consultato il 13 dicembre 2009. ^ a b (EN) Michael A. Beatty, County Name Origins of the United States, Jefferson, McFarland & Company, 2001, p. 76, ISBN 978-0-7864-1025-5. ^ (FR) Olive Patricia Dickason, L'introduction du cheval, in Les Premières Nations, Sillery, Les éditions du Septentrion, 1996, ISBN 978-2-89448-052-6. ^ a b (EN) The Fur Trappers, su nps.gov. URL consultato il 14 dicembre 2009. ^ (EN) The Fur Trappers, su nps.gov. URL consultato il 14 dicembre 2009. ^ (EN) Esploratori e Scienziati, su nps.gov. URL consultato il 14 dicembre 2009. ^ a b (EN) Cercatori d'oro e minatori, su nps.gov. URL consultato il 16 dicembre 2009. ^ (EN) I pionieri, su nps.gov. URL consultato il 16 dicembre 2009. ^ (EN) La storia (PDF), su nps.gov. URL consultato il 16 dicembre 2009. ^ (EN) The History of the Eastern Shoshone Tribe, su windrivercountry.com. URL consultato il 9 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2005). ^ a b c d e f g h i j (EN) Storia del parco (PDF), su nps.gov. URL consultato il 16 dicembre 2009. ^ (EN) John D. Rockefeller, Jr. Memorial Parkway, su nps.gov. URL consultato il 16 dicembre 2009.
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