İstanbul

( Istanbul )

Istanbul (in turco İstanbul, pronuncia [isˈtanbuɫ]), nome comunemente utilizzato dai Turchi anche prima del 1453, anche se il nome ufficiale è stato Costantinopoli fino al 1930 (in latino: Cōnstantīnopolis, in greco antico: Κωνσταντῑνούπολις, Kōnstantīnoúpolis; in turco ottomano قسطنطينيه Kostantîniyye), storicamente conosciuta anche come Bisanzio (in greco antico: Βυζάντιον, Byzántion, in latino: Byzantium), è la città più popolosa della Turchia e capoluogo della provincia omonima, oltre ad essere il principale centro industriale, finanziario e culturale dello stato.

Con una popolazione di oltre 15 000 000 di abitanti, Istanbul (considerando però anche i quartieri asiatici) è il centro municipale più popo...Leggi tutto

Istanbul (in turco İstanbul, pronuncia [isˈtanbuɫ]), nome comunemente utilizzato dai Turchi anche prima del 1453, anche se il nome ufficiale è stato Costantinopoli fino al 1930 (in latino: Cōnstantīnopolis, in greco antico: Κωνσταντῑνούπολις, Kōnstantīnoúpolis; in turco ottomano قسطنطينيه Kostantîniyye), storicamente conosciuta anche come Bisanzio (in greco antico: Βυζάντιον, Byzántion, in latino: Byzantium), è la città più popolosa della Turchia e capoluogo della provincia omonima, oltre ad essere il principale centro industriale, finanziario e culturale dello stato.

Con una popolazione di oltre 15 000 000 di abitanti, Istanbul (considerando però anche i quartieri asiatici) è il centro municipale più popoloso d'Europa (settimo nel mondo) davanti a Mosca e Londra. È una megalopoli situata nel nord-ovest del paese, la quale si estende lungo lo stretto del Bosforo, alla cui estremità meridionale si situa il porto naturale del Corno d'Oro, e lungo la sponda settentrionale del Mar di Marmara. La città, divisa dal Bosforo, si estende sia in Europa (Tracia) sia in Asia (Anatolia), risultando l'unica metropoli al mondo appartenente a due continenti. Istanbul è considerata una città globale.

Durante la sua storia fu la capitale:

  • dell'Impero romano (330-395), come Constantinopolis;
  • dell'Impero bizantino (395-1204 e 1261-1453), come Κωνσταντινούπολις (Kōnstantinúpolis) dal 610;
  • dell'Impero latino (1204-1261), come Constantinopolis;
  • dell'Impero ottomano (1453-1922), come قسطنطينيه (Kostantîniyye).

Conosciuta anche con l'appellativo di "seconda Roma" o "Nuova Roma", è stata fino alla conquista ottomana nel 1453 una tra le più grandi città della cristianità, divenendo in seguito per quasi cinquecento anni la capitale di uno dei più grandi imperi della storia e crocevia di culture. Quando è stata proclamata la Repubblica di Turchia, il 29 ottobre 1923, Istanbul fu considerata ormai troppo vulnerabile, potendo finire sotto tiro delle marine militari che avevano dimostrato di poter violare gli accordi stretti durante la Prima guerra mondiale, e così Ankara, che in precedenza aveva servito come quartier generale del movimento cittadino turco durante la guerra d'indipendenza turca, è stata scelta come capitale del nuovo Stato turco. L'attuale nome della città venne ufficializzato nel 1930.

Nel 2010 Istanbul è stata una delle capitali europee della cultura. Sin dal 1985 le aree storiche di Istanbul fanno parte della lista UNESCO dei patrimoni dell'umanità.

 
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Il Palazzo di Dolmabahçe e i grattacieli del quartiere finanziario Levent sulla sponda europea del Bosforo.
La Bisanzio greco-romana
  Lo stesso argomento in dettaglio: Bisanzio.
 Resti di una colonna bizantina trovata nell'acropoli di Bisanzio, che si trova oggi all'interno del complesso del Palazzo di Topkapı.

La fondazione di Bisanzio, da parte dei coloni greci di Megara, risale al 667 a.C. Grazie alla posizione di controllo sul Bosforo, la città si sviluppò in breve tempo tanto da diventare oggetto di contesa durante le guerre del Peloponneso.

Dopo essersi schierata con Pescennio Nigro contro il vittorioso Settimio Severo, la città fu assediata e largamente distrutta fra il 193 e il 195. Nel 196 Bisanzio entrò a far parte dell'Impero romano e fu ricostruita dallo stesso Settimio Severo, divenuto Imperatore, riottenendo rapidamente la sua precedente prosperità.

La Costantinopoli romano-bizantina
  Lo stesso argomento in dettaglio: Costantinopoli.
 Creata nel 1422 da Cristoforo Buondelmonti, questa è la più antica mappa sopravvissuta di Costantinopoli e l'unica che precede la conquista ottomana.

La posizione strategica di Bisanzio attrasse anche l'imperatore Costantino I che, l'11 maggio 330, la rifondò come "Nova Roma", anche se la città prese presto il nome di Costantinopoli. Il modello a cui l'imperatore si ispirò fu Roma: venne quindi eretto un enorme palazzo imperiale, un Foro, un ippodromo, il quale fu testimone nel corso dei secoli di sommosse e assemblee popolari, e un numero impressionante di palazzi e chiese. La città continuò a crescere anche dopo Costantino, e dopo un secolo furono erette da Teodosio II nuove mura che quasi raddoppiarono la superficie della città.

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la posizione strategica di Costantinopoli, posta al crocevia fra Mar Mediterraneo e Mar Nero e fra Europa e Asia fece della città un centro commerciale, culturale e politico di rilievo mondiale. Costantinopoli controllò per lungo tempo il commercio lungo la via della seta e fra il Mediterraneo e la Russia.

A Costantinopoli nasce ciò che è considerato il fondamento del diritto romano, il Corpus iuris civilis, voluto da Giustiniano I tra il 528 e il 565.

 L'assedio finale del 1453 in una miniatura francese del XV secolo.

Durante il Medioevo, Costantinopoli fu la più grande e ricca città d'Europa: si pensa che nel X secolo potesse avere fino a un milione di abitanti. La maggior basilica costantiniana, Hagia Sophia (Divina Sapienza), monumento di estrema rilevanza architettonica dedicato al Logos, da sempre centro religioso della città, divenne il centro della cristianità greco-ortodossa. Nonostante le aspre lotte interne per il potere e la scarsa autorità individuale dell'imperatore, l'oligarchia bizantina mantenne una stabile struttura politica durante i quasi mille anni dell'impero.

Dotata di un notevole impianto di fortificazioni, la città rimase inespugnata fino al 1204, quando venne saccheggiata dagli eserciti della quarta crociata che instaurarono per poco più di mezzo secolo "l'impero latino". Per Costantinopoli fu l'inizio del suo declino. Dopo la riconquista greca nel 1261, la città, spopolata e centro di uno Stato ormai di scarsa importanza, conobbe tuttavia una grande rinascita artistica e culturale. Circondata dal potente impero turco ottomano, il 29 maggio 1453 Costantinopoli venne infine espugnata dal Sultano Maometto II, detto a causa di ciò il Conquistatore (Fatih), che ne fece la capitale dell'Impero ottomano. La caduta di Costantinopoli, e quindi la fine dell'Impero bizantino, è indicata talvolta come l'evento che convenzionalmente chiude il Medioevo e comincia l'evo moderno.

L'Istanbul ottomana e turca

Sotto i sultani ottomani, Costantinopoli ritrovò un nuovo periodo di splendore, diventando sede de facto del califfato nel 1517, ma mantenendo la sede del Patriarcato greco-ortodosso (nonostante la forzata conversione della Basilica di Santa Sofia in moschea) e in generale il carattere cosmopolita che la caratterizzò nei secoli precedenti. Subito dopo la conquista, e sino all'inizio del XVII secolo, vennero costruite le grandi moschee imperiali: quella del conquistatore, di Selim I, di Beyazit, di Moschea di Solimano (Suleymaniye, la più grande moschea di Istanbul), di Ahmet (Sultanahmet), e la moschea nuova. Queste erano parte di complessi (kulliye) comprendenti ospedali, cucine per i poveri (imaret) e scuole coraniche (madrase). Questi complessi erano amministrati da fondazioni religiose (vakif) le quali ricavavano il denaro necessario al loro funzionamento da rendite fondiarie e immobiliari. Parallelamente, la città venne dotata di strutture per il commercio, come il Gran Bazaar e il Bazar Egiziano, e tornò a essere il crocevia dei traffici fra Europa e Asia.

 Ponte di Galata alla fine del XIX secolo.

L'impero ottomano, sconfitto durante la prima guerra mondiale, finì ufficialmente il 1º novembre 1922. Quando nel 1923 fu fondata la Repubblica di Turchia, la capitale venne spostata da Costantinopoli ad Ankara. L'attuale nome di Istanbul fu adottato nel 1930[1]. In un primo tempo trascurata in favore della nuova capitale, Istanbul passò attraverso un periodo di grande trasformazione negli anni '50 e '60. Prima degli anni sessanta, in particolare, il governo di Adnan Menderes perseguì lo sviluppo economico del paese attraverso la costruzione di nuove strade e industrie. Anche nel centro storico, moderne pavimentazioni stradali rimpiazzarono l'acciottolato e una larga parte dei quartieri vecchi venne demolita.[senza fonte]

Dagli anni settanta, la popolazione di Istanbul sta subendo una rapida crescita in seguito alla forte immigrazione dall'Anatolia. Nuovi quartieri (molto spesso abusivi, i cosiddetti "gecekondu") e zone industriali sono sorti alla periferia della città e molti dei villaggi limitrofi sono stati incorporati nella grande area metropolitana.

Istanbul è tuttora sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, una delle antiche sedi apostoliche.

Anni recenti  Veduta del Bosforo. Piazza Taksim. Istanbul fotografata da Paolo Monti nel 1962. Fondo Paolo Monti, BEIC.

In anni recenti la città è stata oggetto di diversi attacchi terroristici, come il massacro di piazza Taksim avvenuto nel 1977, e gli attacchi del 1999, del 2003 e del 2008, per un totale di più di 120 vittime e 1.000 feriti.[2][3][4][5]

Nell'estate del 2008 si è verificata inoltre una sparatoria fuori dal consolato degli Stati Uniti d'America, con il rapimento di tre turisti tedeschi.[6]

Nel giugno 2010 un attentato contro un minibus ha portato alla morte di quattro persone; potrebbe essersi trattato di una rappresaglia in seguito agli scontri fra esercito e Pkk che nel solo giugno hanno portato alla morte di 18 militari.[7]

Un nuovo attentato compiuto da un kamikaze in piazza Taksim porta, nell'ottobre 2010, alla morte del kamikaze e al ferimento di 15 agenti di polizia e 17 civili.[8]

Il governo del presidente Erdoğan ha ultimato, proposto o sta portando avanti una serie di grandi opere (Tunnel ferroviario sotto il Bosforo, terzo ponte sul Bosforo, terzo aeroporto, diverse linee di metropolitana, canale navigabile per decongestionare il Bosforo) le quali, se da una parte costituiscono un potente stimolo per l'economia, dall'altra stanno alterando irreparabilmente l'immagine della città, sfregiata al tempo stesso da una speculazione edilizia ormai senza freni.[9]

Conseguenza di ciò sono stati fra l'altro i violenti scontri avvenuti nel giugno 2013 a piazza Taksim e a Beşiktaş tra studenti, intellettuali, e cittadini da una parte e la polizia dall'altra in difesa del parco di Gezi (e dei suoi 600 alberi) che il governo cittadino vuole distruggere per ricostruire antiche caserme ottomane che dovranno ospitare un centro commerciale e una moschea.

Quella che doveva essere una semplice protesta ha provocato manifestazioni in tutta la Turchia, approfittando del malcontento generale causato da varie misure attuate dal governo di Ankara.[senza fonte]

  Lo stesso argomento in dettaglio: Colpo di Stato in Turchia del 2016, Attentato di Istanbul del 12 gennaio 2016 e Attentato del 28 giugno 2016 all'Aeroporto di Istanbul-Atatürk.

Il 28 giugno 2016, all'aeroporto Atatürk, due attentatori suicidi affiliati all'ISIS, si sono fatti saltare in aria dopo aver aperto il fuoco sui passeggeri nel terminal voli internazionali. La polizia avrebbe sparato per neutralizzare i sospetti a un varco d'ingresso. Tutti i voli sono stati cancellati. Nell'attacco sono morte 41 persone, mentre 239 sono state ferite.[senza fonte]

Nella notte di capodanno fra il 2016 e il 2017 alle ore 1:40 locali, un uomo armato di Kalašnikov ha aperto il fuoco dentro il night club 'Reina', nel quartiere Beşiktaş, nella zona europea della città. Si sono contati 39 morti (la maggior parte stranieri) e una cinquantina di feriti.[senza fonte]

^ Storia di Istanbul. ^ (TR) Mavioglu, Ertugrul, Sanyer, Ruhi, 30 yıl sonra kanlı 1 Mayıs (1), in Radikal, 29 aprile 2007. URL consultato il 1º luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007). ^ BBC NEWS. ^ AFP: Kurdish rebels condemned at funeral of Istanbul bomb victims (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2011). ^ BBC NEWS. ^ Istanbul, attacco al consolato Usa Pkk rapisce tre turisti tedeschi - esteri - Repubblica.it>. ^ Turchia, attentato contro un minibus a Istanbul: quattro morti tra cui una 17enne - Adnkronos Esteri. ^ Attentato nel cuore di Istanbul Morto il kamikaze, 32 feriti - Corriere della Sera. ^ (DE) Veronika Hartmann, Brachiale Erneuerung in Istanbul. Wem gehört die Stadt?, su nzz.ch, Neue Zürcher Zeitung, 6 maggio 2013. URL consultato il 25 giugno 2015.
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