Contesto di Kazakistan

Il Kazakistan (in kazako Қазақстан?, traslitterato Qazaqstan; in russo Казахстан?, traslitterato Kazachstan), ufficialmente Repubblica del Kazakistan (in kazako Қазақстан Республикасы?, traslitterato Qazaqstan Respublıkasy; in russo: Республика Казахстан?, traslitterato: Respublika Kazachstan), è uno Stato transcontinentale a cavallo tra Asia ed Europa. La sua capitale è Astana.

Forme desuete in italiano sono anche Kazahstan, Kazachstan, Cosacchistan o ancora Cosacchia.

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Il Kazakistan (in kazako Қазақстан?, traslitterato Qazaqstan; in russo Казахстан?, traslitterato Kazachstan), ufficialmente Repubblica del Kazakistan (in kazako Қазақстан Республикасы?, traslitterato Qazaqstan Respublıkasy; in russo: Республика Казахстан?, traslitterato: Respublika Kazachstan), è uno Stato transcontinentale a cavallo tra Asia ed Europa. La sua capitale è Astana.

Forme desuete in italiano sono anche Kazahstan, Kazachstan, Cosacchistan o ancora Cosacchia.

Il territorio del Kazakistan fu storicamente abitato da popoli nomadi. Nell'antichità gli sciti nomadi abitavano questa terra e l'Impero persiano achemenide si espanse verso il territorio meridionale del paese moderno. I nomadi turchi, che fanno risalire i loro antenati a molti stati turchici come il Khaganato Turchico, hanno abitato il paese nel corso della sua storia. Nel XIII secolo il territorio fu soggiogato dall'Impero mongolo sotto Gengis Khan. Nel XVI secolo i cazachi acquisirono individualità come gruppo etnico, il quale era diviso in tre jüz (gruppi di tribù con antenati comuni le quali occupano territori specifici).

I russi iniziarono ad avanzare nella steppa cazaca nel XVIII secolo e, a metà del XIX secolo, governavano nominalmente tutto il Kazakistan come parte dell'Impero Russo. Dopo la rivoluzione russa del 1917 e la successiva guerra civile, il territorio del Kazakistan entrò a far parte dell'Unione Sovietica che, nel 1936, ivi istituì la Repubblica Socialista Sovietica Kazaka, status tenuto fino a tutto il 1991, anno dello scioglimento dell'URSS, a seguito del quale essa fu l'ultima repubblica dell'ex Unione a dichiarare l'indipendenza da Mosca.

Confina a est con la Cina, a ovest e nord con la Russia e a sud con Kirghizistan, Uzbekistan e Turkmenistan. Affaccia inoltre per più di 1400 km sul mar Caspio, unico bacino salato del quale esso sia costiero: il Kazakistan è, infatti, il più esteso Paese al mondo senza accesso al mare. Uno dei simboli più importanti del paese è la dombra, uno strumento tradizionale simile al liuto.

Di più Kazakistan

Informazioni di base
  • Moneta Tenge kazako
  • Prefisso telefonico +7
  • Dominio Internet .kz
  • Mains voltage 220V/50Hz
  • Democracy index 3.14
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 19002586
  • La zona 2724900
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Kazakistan.

    La storia antica del Kazakistan è caratterizzata da un'assenza di fonti scritte sino al XV secolo, risulta quindi fondamentale la ricerca archeologica per i periodi...Leggi tutto

      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Kazakistan.

    La storia antica del Kazakistan è caratterizzata da un'assenza di fonti scritte sino al XV secolo, risulta quindi fondamentale la ricerca archeologica per i periodi precedenti; la ricerca però rimane carente per quelle informazioni e le datazioni precise riscontrabili solo in testi scritti.

    Preistoria

    La regione fu frequentata già a partire dal paleolitico inferiore da due differenti culture. La prima originaria della zona di Karatau con arnesi simili a quelli in pietra ritrovati nelle regioni dell'Asia sud occidentale. La seconda sviluppatasi nel Kazakistan settentrionale con caratteristiche analoghe nella lavorazione della pietra. Durante l'età dei metalli iniziarono a svilupparsi le prime culture. La cultura andronoviana (età del bronzo) sviluppò l'agricoltura e l'allevamento già introdotte nel neolitico. Nell'insediamento di Botaj nei pressi di Petropavlovsk (ora Petropavl) di epoca eneolitica si sviluppò l'allevamento degli equini. Le popolazioni vivevano in abitazioni seminterrate con muri in argilla e tetti di tronco d'albero con rami ricoperti sempre d'argilla. Tra il XVII e il IX secolo a.C. si svilupparono insediamenti stanziali dediti alla pastorizia. In questo periodo si documentano i primi carri a ruote trainati da cavalli o cammelli.

    Epoca storica antica

    La prima fondamentale evoluzione storica, come detto solo attribuibile a rilievi archeologici, è lo sviluppo di società dell'età del bronzo. Lo sviluppo dell'età del bronzo in una società, sino ad allora e da tempo immemorabile, di allevatori dediti alla transumanza trasformò l'economia di tutta la regione, le comunità dei villaggi stanziali si trasformarono in seminomadi con culture spesso simili, ma differenziate. Tra queste si possono segnalare i Tasmola (V-III secolo d.C.) del Kazakistan centrale, i Saka (VII-VI secolo d.C.) e i Kanguj (III a.C. - VI d.C.) del Kazakistan meridionale, i Sauromati nel Priural' meridionale, Wusun (III a.C. - VI d.C.) nel Semireč'e e i Sarmati (III a.C. - VI d.C.) nel Kazakistan occidentale.

    Queste popolazioni comunque in continuo spostamento aumentarono i contatti, e quindi gli scambi, tra l'Asia mongola, gli altipiani iranici e l'Europa orientale. Alcune popolazioni, come i Sarmati, vennero in contatto con l'Impero romano sino a emigrare in parte nell'antico impero che controllava il Mar Mediterraneo. Altre popolazioni forse più tarde ma generate dal crogiolo di culture nomadi della steppa asiatica, nel quale il Kazakistan attuale era un punto di passaggio obbligato, attraversarono la steppa russa sino a fermarsi ai limiti dell'impero, come gli Sciti, o penetrarono in esso provocando distruzioni e razzie come nel caso degli unni.

    Alto Medioevo

    Nell'Alto Medioevo si assiste a uno stanziamento e a un inurbamento delle popolazioni nella zona meridionale del Kazakistan. Dal VI all'XI secolo la zona nord-occidentale fu occupata dall'Impero Cazaro. I fattori scatenanti furono sicuramente due: la realizzazione di una via stabile per il commercio (Via della Seta) e lo svilupparsi di reti di insediamenti sogdiani, popolazioni prevalentemente stanziali. Gli attuali popoli originari della regione derivano da etnie turco-mongole (anche se si possono trovare comunque persone native cazache di aspetto europoide, probabilmente discendenti delle originarie popolazioni iraniche dell'Asia centrale), esse facevano parte dell'antico impero oirato. Nel IX secolo vi fu l'islamizzazione dell'intera area, per opera dei Persiani Samanidi. Nel XIII secolo passò nella regione l'invasione che portò i mongoli alla soglia dell'Europa, distruggendo i regni formatisi in precedenza.

    I khanati

    I cazachi riuscirono a costituirsi in uno stato intorno al 1470, quando i sultani Janibek Khan e Girei riuscirono a unificare stirpi diverse di popolazioni seminomadi in un'unica etnia nella parte sud-occidentale dell'attuale regione. Nel XVI secolo si formarono numerosi khanati, che controllarono un vasto territorio dell'Asia centrale: in particolare, il khanato di Bukhara, poi diventato Emirato, il khanato di Khiva e il khanato di Kokand, situati tra il Mar Caspio e la valle del Ferghana, attualmente divisa tra Tagikistan, Kirghizistan e Uzbekistan.
    L'invasione dei Calmucchi distrusse il regno cazaco. A essi seguirono altri invasori provenienti dall'est, i quali imperversarono nel territorio dell'Asia centrale tra il XVII e il XVIII secolo. Nonostante le invasioni, i khanati mantennero la loro influenza, registrando un forte sviluppo sotto il governo di Qasim Khan. Il regno resistette sino al 1718; con la morte di Tywka, ultimo khan dei cazachi, il potere passò nelle mani di khan provenienti dalle steppe mongole.

    L'influenza russa
      Lo stesso argomento in dettaglio: Alash Orda e Repubblica Socialista Sovietica Kazaka.

    La frammentazione del potere e la divisione delle tribù agevolò l'influenza russa sviluppatasi a partire dal 1781. I diversi gruppi lottarono per l'indipendenza, ma furono duramente repressi sino all'annessione all'impero russo tra il 1820 e il 1850. Alla fine dell'annessione vi fu un processo di russificazione del paese con un afflusso di contadini russi nelle nuove terre conquistate. Con la dissoluzione dell'impero russo e l'imminente Rivoluzione d'ottobre molti territori svilupparono movimenti nazionalisti e indipendentisti. Anche il Kazakistan ebbe in quel periodo un movimento nazionale di ispirazione islamica denominato Alash Orda che proclamò la propria indipendenza (Autonomia di Alash) nel dicembre del 1917 e controllò parte del territorio sino al maggio del 1919. A partire dal 1919 il territorio entrò definitivamente nell'area sovietica, come Repubblica Socialista Sovietica Kazaka parte integrante della futura Unione Sovietica.

    Per il Kazakistan iniziò un'età di scolarizzazione e alfabetizzazione di massa, e di forte industrializzazione connessa all'urbanizzazione del territorio, arido e selvaggio.

    Nel 1920 parte del territorio si organizzò in repubblica autonoma russa e a partire dal 5 dicembre 1936 si trasformò in Repubblica Socialista Sovietica adottando gli attuali confini. Il 26 marzo fu adottata la nuova bandiera di stato rossa con falce e martello in asta e fascia azzurra orizzontale nella parte bassa. Il Kazakistan come tutte le ex repubbliche sovietiche, esclusi i Paesi baltici, anche dopo aver ottenuto l'indipendenza, è influenzato notevolmente dalla Russia soprattutto in economia, ricerca militare, spaziale missilistica e per il fatto che la Russia è il suo maggior partner commerciale.

    L'indipendenza

    Il 25 ottobre 1990 il Kazakistan proclamò la sua sovranità e si dichiarò indipendente dall'Unione Sovietica il 16 dicembre 1991, aderendo alla Comunità Stati Indipendenti (CSI). Il parlamento elesse lo stesso anno Nursultan Nazarbaev presidente assoluto. Il 2 marzo 1992 aderì all'ONU e nel maggio dello stesso anno divenne membro dell'UNESCO. Il 4 giugno 1992 adottò la nuova bandiera nazionale di colore celeste con un sole raggiante e un'aquila della steppa di colore giallo posti al centro. Fu alzata per la prima volta il 6 giugno.

    Nel 1994 si svolsero nuove elezioni legislative che videro vincitore il Partito d'Unità Nazionale del presidente in carica. Le contestazioni dell'opposizione provocarono un'invalidazione delle elezioni da parte della Corte Costituzionale e una reazione del presidente Nazarbaev che sciolse il parlamento attribuendosi per decreto il potere legislativo. Il 30 agosto 1995 fu adottata la nuova costituzione che aumentò i poteri presidenziali e nel dicembre dello stesso anno si svolsero nuove elezioni legislative e vennero create due camere parlamentari: il Senato e il Májilis. Sempre lo stesso anno s'istituì un referendum per prorogare il mandato presidenziale sino al 2001, rendendolo di fatto vitalizio. Nel 1995 venne firmato un trattato con Uzbekistan e Kirghizistan per l'istituzione d'uno spazio economico comune.

    Nel 1997 il governo trasferì la capitale ad Astana; precedentemente la capitale era Almaty, la città più popolosa del Kazakistan, fino al 1993 denominata "Alma-Ata" (Алма-Ата[?]).

    Il XXI secolo

    Dal gennaio 2010, per un anno, il Kazakistan detiene la presidenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). È la prima nazione proveniente dall'Unione Sovietica e a maggioranza asiatica e musulmana a dirigere l'OSCE.

    Il 20 marzo 2019 il governo decide di rinominare la capitale Astana in Nur-Sultan, come omaggio a Nursultan Nazarbaev, presidente del Kazakistan per trent'anni, e che si dimette lo stesso giorno[1]. Come nuovo presidente è nominato Qasym-Jomart Toqaev.

    Le elezioni legislative del 2021, boicottate dai partiti di opposizione, sono vinte dal partito di governo Nur Otan.

    Nel 2022, il Kazakistan, nonostante l'alleanza con la Russia, si schiera contro il conflitto ucraino, impegnandosi a sostenere l'Unione europea nella stabilizzazione dell'economia; per questo un tribunale russo ha ordinato la sospensione per trenta giorni delle attività del Consorzio dell'oleodotto del Caspio, organismo consortile che gestisce il trasporto del petrolio estratto dai giacimenti dell’area occidentale del Kazakistan fino al porto russo di Novorossijsk, sul mar Nero.

    Rivolta kazaka del 2022
      Lo stesso argomento in dettaglio: Proteste in Kazakistan del 2022 e Operazione OTSC in Kazakistan.

    Nel 2022 scoppia la rivolta popolare contro il governo kazako a causa della crisi economica-finanziaria del paese, degli aumenti dei prezzi delle materie prime, degli alimentari e del costo della vita. Il popolo kazako dall'inizio di gennaio è sceso in piazza e ha preso d'assalto i palazzi di governo, dando l'inizio agli scontri.[2][3][4] L'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva interviene per sedare le sommosse, con l'invio di oltre 2 000 soldati russi.[5][6]

    In seguito a queste proteste, il presidente Qasym-Jomart Toqaev prende le distanze dal governo di Nazarbaev, licenziando l'intero governo kazako e accusando l'ex presidente Nazarbaev di aver creato una classe di persone ricche anche per gli standard internazionali.[7]

    Nel giugno 2022 si tiene un referendum costituzionale che toglie alcuni privilegi concessi a Nazarbaev, compreso il titolo di "guida della nazione".[8]

    ^ (FR) Le Kazakhstan renomme sa capitale « Noursoultan », du prénom de l’ancien président Nazarbaïev, su lemonde.fr, 20 marzo 2019. URL consultato il 20 marzo 2019.. ^ Kazakhstan: primo ministro dell’Armenia avvia consultazioni “urgenti” membri Csto, su nova.news. ^ Dietro le proteste in Kazakistan ci sono anche i bitcoin, su huffingtonpost.it. ^ La colpa del caos in Kazakistan è (anche) delle criptovalute, su agi.it. ^ Crisi in Kazakistan: il Presidente Tokayev ha ottenuto l'intervento militare russo, su panorama.it. ^ (EN) Russian troops begin leaving Kazakhstan after government restores control, su ABC News, 13 gennaio 2022. ^ Tokayev accusa Nazarbaev: "Ha creato una classe di ricchi", su ansa.it, 11 gennaio 2022. URL consultato l'11 gennaio 2022. ^ (EN) Kazakhstan votes to amend constitution in bid to move past Nazarbayev era, su France24, 5 giugno 2022.
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