Marree Man
( Uomo di Marree )L'Uomo di Marree è un geoglifo scoperto il 26 giugno 1998 durante un volo aereo. La sua creazione è avvenuta tra il 27 maggio 1998 ed il giorno del suo primo avvistamento: infatti confrontando le immagini satellitari Landsat-5 della NASA, si è scoperto che sino al 27 maggio 1998 in quell'area desertica non vi era alcuna traccia di questo geoglifo.
Il geoglifo sembra raffigurare un indigeno australiano - molto probabilmente della tribù Pitjantjatjara - mentre caccia uccelli o wallaby (un tipo di marsupiale) con un piccolo giavellotto. Si trova su un pianoro a Finnis Springs, 60 km ad ovest della cittadina di Marree, nella parte centrale dell'Australia Meridionale. È stato notato che il profilo dell'indigeno corrisponde, al contrario, a quello della figura maschile del bronzo Cronide di Capo Artemisio.
La figura misura 4,2 km in altezza, con un perimetro di 15-28 km. Si tratta del più grande geoglifo conosciuto al mondo e si stima che ci siano volute dalle 4 alle ...Leggi tutto
L'Uomo di Marree è un geoglifo scoperto il 26 giugno 1998 durante un volo aereo. La sua creazione è avvenuta tra il 27 maggio 1998 ed il giorno del suo primo avvistamento: infatti confrontando le immagini satellitari Landsat-5 della NASA, si è scoperto che sino al 27 maggio 1998 in quell'area desertica non vi era alcuna traccia di questo geoglifo.
Il geoglifo sembra raffigurare un indigeno australiano - molto probabilmente della tribù Pitjantjatjara - mentre caccia uccelli o wallaby (un tipo di marsupiale) con un piccolo giavellotto. Si trova su un pianoro a Finnis Springs, 60 km ad ovest della cittadina di Marree, nella parte centrale dell'Australia Meridionale. È stato notato che il profilo dell'indigeno corrisponde, al contrario, a quello della figura maschile del bronzo Cronide di Capo Artemisio.
La figura misura 4,2 km in altezza, con un perimetro di 15-28 km. Si tratta del più grande geoglifo conosciuto al mondo e si stima che ci siano volute dalle 4 alle 8 settimane per crearlo; nonostante ciò le sue origini rimangono misteriose, non essendovi testimoni che abbiano assistito ad alcuna parte dell'operazione di realizzazione. Al momento della scoperta, le linee della figura erano profonde 20-30 cm e larghe sino a 35 m. Essa è stata tracciata con un aratro a 8 vomeri largo 2,5 m attaccato ad un trattore, quindi le linee hanno richiesto ben 14 passaggi. Anche se nella regione il clima è estremamente secco e arido, l'immagine si stava gradatamente erodendo per processi naturali per cui nell'agosto 2016 sono stati effettuati lavori per ridefinire il geoglifo utilizzando una motolivellatrice assistita dal GPS. Il lavoro ha portato a una sagoma chiaramente visibile dall'aria, corrispondente all'originale.
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