Sigiriya potrebbe essere stata abitata fin dalla preistoria. La sua rocca venne usata come sito per un monastero dal terzo secolo a.C., con grotte preparate dai seguaci del buddista Sangha. I giardini e il palazzo vennero eretti dal re Kashyapa. In seguito alla sua morte caddero in disuso, per poi essere ridivenire un monastero fino al quattordicesimo secolo, dopodiché venne abbandonato.
Si ricominciò a parlare di Sigiriya nel XIX secolo, in seguito a resoconti di inglesi. Divenne presto un'attrazione per gli antiquari e per gli archeologi. Uno dei primi a lavorarvi fu H. C. P. Bell. Le inscrizioni sigiri vennero decifrate dall'archeologo Paranavithana che pubblicò un lavoro in due volumi, pubblicato da Oxford, "Graffiti sigiri".
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