Palatine Chapel, Aachen

( Cappella Palatina (Aquisgrana) )

La cappella Palatina (de. Pfalzkapelle) è il nucleo più antico della Cattedrale di Aquisgrana e fu fatta costruire da Carlo Magno tra il 786 e l'804 come tempio annesso al suo palazzo imperiale. Nonostante le aggiunte, le modifiche e i restauri nei secoli successivi la sua struttura e soprattutto il suo corredo di opere di oreficeria sono ancora eccezionalmente conservati e ne fanno il più noto esempio della c.d. "Arte carolingia".

La struttura deve il suo nome alla parola latina "capa", lett. "cappa", con riferimento alla reliquia del mantello di Martino di Tours che si trovava nell'edificio.
Non ci sono documenti d'epoca relativi a questo monumento, a parte una lettera di Alcuino, consigliere di Carlo Magno, che menziona le colonne del livello superiore erette nel 798.

Come parte della Cattedrale di Aquisgrana, la Cappella è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO dal 1992.

 Il Trono Reale di Aquisgrana nella tribuna della Cappella Palatina

Nel generale contesto di rinascita e riorganizzazione politica, culturale e artistica oggi nota come Rinascita carolingia e diversamente dai predecessori Merovingi e da quanto fatto da suo padre Pipino il Breve, Carlo Magno risolse di abbandonare la pratica della "corte itinerante" e dare al suo nuovo impero una capitale fissa. Dopo un iniziale, infruttuoso tentativo a Ingelheim am Rhein, vicino a Magonza, Carlo scelse Aquisgrana, nota sede termale (da cui il toponimo Aquis villa), presso la quale Pipino il Breve deteneva una residenza ottenuta dalla ristrutturazione della vecchia sede del governatore romano.[1][2]

Nel 792 partirono i lavori di costruzione del Palazzo imperiale che avrebbe dovuto comprendere: (i) edifici residenziali per il monarca, la sua famiglia e la corte; (ii) un'aula per i ricevimenti; e (iii) una cappella per le funzioni religiose che al contempo legittimasse il potere spirituale dell'Imperatore e fungesse da suo mausoleo.[3] Il cantiere si sarebbe protratto per dodici anni, un lasso di tempo relativamente breve data la vastità dei lavori, e il palazzo stesso fu occupato da Carlo sin dall'800. La cappella fu invece consacrata alla Vergine Maria durante la festa dei re Magi dell'804 da papa Leone III.

La cappella palatina era (ed è) un edificio a cupola a pianta centrale. L'estremità orientale aveva un'abside quadrata, ed era originariamente fiancheggiata da due strutture basilicali, ora perdute ma conosciute attraverso archeologia. Alla cappella si accedeva attraverso un atrio monumentale, a ovest. La pianta e la decorazione dell'edificio combinano elementi di Architettura classica, bizantina e preromanica e materiali opulenti che manifestano il potere ed il sogno di renovatio imperii della nuova dinastia carolingia.

L'architetto responsabile dei lavori, Oddone da Metz, operava sotto il diretto controllo di Eginardo, il sovrintendente alle fabbriche ed alle imprese artistiche dell'Imperatore stesso. Oddone è nominato in un'iscrizione del X secolo intorno alla cupola: Insignem hanc dignitatis aulam Karolus caesar magnus instituit; egregius Odo magister explevit, Metensi fotus in urbe quiescit. Di lui non si sa più nulla. L'edificio da lui progettato ha un esterno semplice e un interno complesso, con una cupola ottagonale a doppia conchiglia che poggia su pesanti pilastri, un prospetto a due piani e un elaborato rivestimento e decorazione.[4]

Nel 936, Ottone I, il primo Imperatore del Sacro Romano Impero della dinastia ottoniana, approfittò della stretta associazione della cappella con Carlo Magno e tenne la sua incoronazione a Re di Germania là. Gli imperatori del Sacro Romano Impero continuarono ad essere incoronati nella Cappella Palatina fino al 1531.[5] Nel 1000, in quella che era probabilmente una mostra simbolica, Ottone III collocò nella cappella la tomba di Carlo Magno e gli rese omaggio.[6] La tomba originale era probabilmente una nicchia sepolcrale, in seguito nota come "Karlsmemorie" ma distrutta nel 1788.[7]

Distrutte in gran parte le strutture del palazzo imperiale, si adattò la Cappella a Cattedrale, aggiungendovi in epoca gotica un lungo coro dal tetto a forte spiovente.

^ Eginardo e altri, Annales regni Francorum, DCCLXV (testo in latino con traduzione in francese Archiviato il 5 dicembre 2009 in Internet Archive.). ^ (FR) Riché P, La vie quotidienne dans l'Empire carolingien, p. 57. ^ Conant 1994, p. 47. ^ Gould 2013. ^ Jeep 2001, p. 1. ^ Garrison 2012, pp. 62–63. ^ Bayer 2014.
Fotografie di:
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