Kölner Dom

( Duomo di Colonia )

Il duomo di Colonia è una chiesa cattolica, il cui nome ufficiale è chiesa dei Santi Pietro e Maria (in tedesco Hohe Domkirche St. Peter und Maria). Con le sue Torri cuspidate di ben 157 metri di altezza, è la seconda chiesa più alta della Germania, dopo il Duomo di Ulma (completato nel 1890), e la terza più alta al mondo.

Dal 1880 fino almeno al 1884 questa cattedrale è stata l'edificio più alto del mondo. È inoltre una delle maggiori attrattive turistiche della Germania: nel 2004 è stata visitata da circa 6 milioni di persone.

Origini

Come rinvenuto dagli scavi archeologici, in quest'area sorgevano delle case romane fra il I e il IV secolo e un tempio dedicato a Mercurio[1]. Tra la fine del IV e l'inizio del V secolo, nell'area oggi occupata dal presbiterio della cattedrale, venne edificata una prima abside di 30-40 metri di lunghezza. Tra la fine del V e l'inizio del VI secolo venne eretto un nuovo edificio di simili dimensioni, che verso il 530 vide la costruzione di tombe principesche franche, le quali testimoniano a un uso religioso del luogo.

Furono trovati anche i resti di un battistero risalente al VI secolo, con un fonte battesimale a vasca ottagonale. Staccato dalla chiesa, ma collegato tramite due corridoi, inizialmente era a pianta rettangolare, poi ampliato presentando pianta a croce e ulteriormente ingrandito rendendolo ancora a pianta rettangolare.

Cattedrale ottoniana  Ricostruzione dell'antica cattedrale, stampa di August Essenwein. L'Arca dei Re Magi di Nicolas de Verdun, 1190-1225.

La Cattedrale ottoniana, o Cattedrale di Hildebold venne fondata dall'arcivescovo Ildeboldo (784 - 818), che, anche secondo le fonti archeologiche, sembra essere stata edificata a partire dall'800 in poi. L'edificio fu consacrato il 27 settembre 870[2] e si presentava con pianta bicefala incentrata su una navata delimitata da transetti absidati alle due estremità. Divenne un modello per molte chiese germaniche dell'epoca e già ospitava la Croce di Gerone, realizzata nel X secolo, che è il secondo crocifisso monumentale più antico sopravvissuto in Europa.

L'imperatore Federico Barbarossa come bottino di guerra recuperò le reliquie dei Re Magi dalla Basilica di Sant'Eustorgio di Milano. Il 23 luglio 1164 l'arcivescovo di Colonia e arcicancelliere imperiale Rainald von Dassel le portò a Colonia e le pose in questa cattedrale.

Le reliquie attirarono subito molti pellegrini e, alla fine del XII secolo, l'Imperatore Ottone IV[1] commissionò a Nicolas de Verdun una cassa monumentale per contenerle ed esporle degnamente al pubblico insieme alle spoglie di Gregorio di Spoleto e a quelle dei Santi Felice d'Africa e Nabor. L'orefice realizzò il suo capolavoro tra il 1190 e il 1225, considerato il reliquiario più grande e artisticamente sofisticato sopravvissuto del Medioevo. La Cattedrale Vecchia divenne così uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio d'Europa[3].

Con la decisione della costruzione di una nuova Cattedrale nel 1248, questo edificio andò demolito passo dopo passo. Gli incuranti lavori di demolizione con il fuoco non solo distrussero il coro orientale, ma quasi l'intera cattedrale, tanto che le parti occidentali furono provvisoriamente restaurate per poi essere demolite solo dopo il 1322, quando il coro gotico fu completato[3].

Cattedrale gotica

Nella prima metà del XIII secolo si decise di sostituire la cattedrale ottoniana con un nuovo edificio concepito come reliquiario in pietra per l'Arca dei Re Magi. Inoltre doveva fungere da cattedrale reale per sostenere la pretesa degli arcivescovi di Colonia di eseguire l'incoronazione[4] dei sovrani del Sacro Romano Impero; e mantenere alto il prestigio di luogo di pellegrinaggio fra i più importanti d'Europa.

Il progetto venne affidato al Mastro Gerardus che concepì un grandioso tempio in stile gotico ispirato alle grandi cattedrali francesi di Amiens e di Beauvais, e influenzato anche dell'appena terminata (1248) Sainte-Chapelle di Parigi. Il 15 agosto 1248, giorno di Ferragosto, l'arcivescovo Corrado di Hochstaden posò la prima pietra.

Costruzione del Deambulatorio e Cappelle radiali (1248-1277)  Il coro. Pianta della cattedrale. Veduta dell'esterno del coro.

La costruzione fu iniziata dal coro, con deambulatorio e sette cappelle radiali, e come materiale di costruzione venne impiegata la trachite del Drachenfelds, nei Siebengebirge. Nel 1265 il deambulatorio e le cappelle radiali, con le loro vetrate, vennero terminate e presto utilizzate come luogo di sepolture. Konrad von Hochstaden, morto nel 1261, fu sepolto nella cappella di San Giovanni (la figura in bronzo distesa della sua tomba è la più antica scultura gotica sopravvissuta nella cattedrale) e le spoglie degli arcivescovi nell'antica cattedrale Gerone di Colonia, Rainald von Dassel, Philipp von Heinsberg, Engelbert von Berg furono traslati nelle cappelle del coro. Nel 1277 Alberto Magno consacrò l'altare della sala capitolare, oggi funge da Cappella del Sacramento.

Completamento del Coro (1265–1322)

A partire dal 1271 il capomaestro Arnold, possibile capostipite della celebre famiglia di architetti Parler, proseguì la costruzione alzando la parte centrale del coro. Intorno al 1304 la muratura del coro era terminata e venne aggiunto un tramezzo ad ovest. Tra il 1304 e il 1330 eresse il triforio e il cleristorio che, come un pannello traforato di pietra, sembrava essere una membrana tesa fra i pilastri.

L'intero disegno del coro seguiva un complesso simbolismo che combinava prospettive teologiche, mistiche e artistico-architettoniche. Tutta l'opera vetraria intrapresa sotto la direzione del capomaestro Johannes von Köln a partire dal 1304 fino al 1311 era volta alla visione di una “Gerusalemme celeste” e sono considerati uno dei più grandi cicli sopravvissuti di vetrate del Medioevo[5]. Dopo le vetrate furono realizzati i 104 stalli del coro, in quercia intagliata, e contemporaneamente, il monumentale dipinto del recinto del coro, punto di partenza per la Scuola di Colonia, famosa nel Medioevo[6]. In seguito fu la volta dell'altar maggiore, in marmo nero, con figure in marmo bianco di Carrara sovrapposte a contrasto, considerato uno degli altari più grandi e belli del Medioevo gotico[7].

Tra il 1270 e il 1280[1] vennero realizzate le 14 statue policrome dei pilastri del coro raffiguranti Gesù, Maria e i 12 Apostoli, furono probabilmente completate solo negli anni Trenta del Trecento. Stilisticamente rappresentano un capolavoro della scultura gotica con la loro figura snella, i ricchi drappeggi, l'effetto setoso dei panneggi[8] e la loro postura curva e correlata. Nel 1333 Francesco Petrarca visitò il coro della cattedrale e ne lodò la bellezza. Nel 1322 il coro venne consacrato.

Navate laterali meridionali (1322-1388)

Dopo la consacrazione del coro, iniziarono i lavori per il transetto, ma si poté costruire solo l'inizio dei portali. Il cantiere fu gestito da Johannes fino al 1331 e poi da Rutger fino al 1333, i due figli del rispettatissimo capomaestro Arnold. Il cantiere in seguito si concentrò sulla costruzione delle navate laterali meridionali del piedicroce concepite per essere utilizzate temporaneamente come chiesa a sala a due navate per la funzione di chiesa parrocchiale. Da qui, probabilmente, nacque l'idea del progetto a cinque navate[9]. I lavori, dal 1353, furono continuati da Bartholomäus von Hamm. Entro la fine del XIV secolo le due navate erano terminate e gli arcivescovi Friedrich von Saar Werden e Dietrich von Moers fecero realizzare cinque vetrate, oggi perdute. Dall'altezza di circa 13,50 metri erano coperte da un tetto provvisorio che dalla torre sud arrivava alla parete est del transetto[10]. Lo spazio tra i pilastri della navata, che ancora non esiste, è stato chiuso con un muro per il quale gli arcivescovi hanno donato cinque finestre di vetro colorato, andate perdute. Nel 1388, nelle navate, venne celebrata la messa per la fondazione dell'Università di Colonia[11].

La facciata (1360-1449)  Disegno originale della facciata di Michael von Savoyen, 1370.

A metà del XIV secolo, l'arcivescovo Wilhelm von Gennep volle dedicarsi alla facciata occidentale. Le fondamenta per la torre sud-ovest furono poste intorno al 1360 e un primo progetto per la facciata sembra essere disegnato da Peter Parler[12]. A causa della morte dell'arcivescovo, però, i lavori di costruzione subirono un ritardo e ripresero solo dopo il 1370 col successore Friedrich von Saarwerden. Fece progettare una nuova facciata ovest, particolarmente imponente, dal capomaestro Michael von Savoyen, della quale se ne conserva ancora il disegno originale[13][11].

Il primo livello della torre sud fu completato, con il Petersportal, alla fine del XIV secolo. Intorno al 1375 venne scolpita la decorazione figurativa del portale, con evidenti influenze della famiglia di scultori dei Parler, alla quale era imparentato Michael von Savoyen. Nel 1401 l'arcivescovo poté incoronare nella cattedrale Roberto del Palatinato come Re dei Romani, che poté entrare solennemente nell'edificio attraverso le navate meridionali[14].

Dal 1395 Andreas von Everdingen succedette come capomaestro († prima del 1412) e nel 1410 portò a termine il secondo piano della torre sud, a 59 metri d'altezza. Si iniziarono a fondere le prime campane che furono installate entro il 1448-49. Ma i lavori sulla torre sud furono interrotti[15].

Piedicroce (1450–1528)  Stampa del 1843 che mostra lo stato della cattedrale dal 1560 in poi.

Nella seconda metà del XV secolo il cantiere si concentrò sulla fruibilità dell'intera superficie calpestabile della cattedrale. I lavori di costruzione furono guidati dai capomastri Nikolaus van Bueren (1425-1445) e Konrad Kuene van der Hallen (1445-1469) e si iniziò con l'erezione delle navate laterali settentrionali, a specchio di quelle meridionali. Alla fine del secolo tutte le navate del piedicroce e del transetto furono munite di coperture provvisorie. Tra il 1507 e il 1509 furono realizzate e installate le vetrate nella parete nord del piedicroce[16]. Nel 1500 fu posata la prima pietra della torre nord. Negli anni 1512 e 1513 le fonti riportano regolari operazioni edilizie; tuttavia dopo il 1525 le entrate diminuirono drasticamente[17], tanto che nel 1560 il Capitolo della cattedrale aveva ufficialmente fermato i finanziamenti[18].

Interruzione della costruzione  Antica veduta di Colonia con la cattedrale non terminata e la torre sud sormontata dalla grande gru girevole.

Nel XVI secolo lo stile gotico non corrispondeva più allo spirito dell'età rinascimentale. A partire dal 1515 fu intrapresa la costruzione della nuova Basilica di San Pietro in Vaticano, che si rifaceva agli ultimi canoni architettonici di gusto rinascimentale. Inoltre, per finanziarla, fu utilizzata una vivace vendita di indulgenze che causò, tra l'altro, l'impulso per la Riforma di Martin Lutero, a seguito della quale il flusso di pellegrini e quindi anche quello di denaro per la costruzione della cattedrale di Colonia diminuirono notevolmente. Nel 1560 il cantiere era definitivamente chiuso e l'edificio rimase incompiuto.

Il coro a deambulatorio era la sola parte terminata; la navata centrale era stata realizzata per metà, solo fino al primo livello delle arcate, e presentava una copertura provvisoria, come per il transetto. Le navate meridionale si presentavano come un salone a due navate e quelle settentrionali, in parte coperte, avevano più l'aspetto di una cappella. La facciata principale non era completa e per di più una gru girevole di 25 metri d'altezza, costruita nel XIV secolo, era alla sommità della torre meridionale. Utilizzata solo per circa 50 anni, divenne tuttavia un punto di riferimento che ha plasmato il paesaggio urbano di Colonia per un periodo di oltre 500 anni. La cattedrale così disomogenea, anche se non raro per i grandi cantieri dell'epoca, divenne ben presto sinonimo di vetustà e impopolarità.

Barocchizzazione  uno degli arazzi di Rubens.

Nel XVII secolo si volle dare un impulso più "moderno" all'edificio, e se ne iniziò la ristrutturazione secondo i gusti dettati dallo stile barocco allora in voga. Le perdite per l'arte medievale furono notevoli. Diversi elaborati altari, fra cui anche quello maggiore, furono rimossi e rimpiazzati con modelli barocchi. Furono presentati nuovi progetti per un coro con stalli barocchi e decorazioni parietali in marmi colorati.

Nel 1688 arrivarono gli arazzi del Trionfo dell'Eucarestia su disegno di Peter Paul Rubens[19] donati dal principe-vescovo Wilhelm Egon von Fürstenberg per coprire le pitture gotiche del recinto del coro. Dal 1744 al 1770, l'arcivescovo Clemente Augusto di Baviera fece rinnovare ampiamente gli interni in stile tardo barocco. Intorno al 1753, le vetrate istoriate gotiche delle cappelle radiali furono rimosse e sostituite con vetri bianco-verdastri per dar maggior luminosità alla chiesa, in linea con l'ideale barocco. Le opere in pietra e numerosi dipinti murali vennero imbiancati. Il piedicroce e il transetto ricevettero una finta volta lignea[17].

Completamento neogotico  La ripresa dei lavori nel 1824.

Fu solo nel XIX secolo, grazie alla riscoperta del Medioevo da parte del Romanticismo, che i lavori ripresero: una commissione della corte prussiana fece infatti ripartire la costruzione nel 1842, basandosi su schemi e progetti originali medievali, portando in meno di 40 anni la cattedrale allo stato che è visibile oggi. Dell'enorme somma necessaria per completare i lavori, solo un terzo venne fornito dallo stato prussiano: la maggior parte fu frutto di una sottoscrizione popolare.

Nel 1823 Friedrich Adolf Ahlert iniziò i primi lavori di restauro del coro. Dopo la sua morte nel 1833, Ernst Friedrich Zwirner fu nominato capomastro della cattedrale e dovette padroneggiare il difficile compito di sviluppare piani di costruzione per il completamento della cattedrale, che piacessero sia al romantico re prussiano Federico Guglielmo IV che al suo direttore edile, attento ai costi, Karl Friedrich Schinkel, e infine alla "Zentral-Dombau-Verein zu Köln" (Associazione per la costruzione della Cattedrale), sostenuta dalla borghesia di Colonia.

Il 4 settembre 1842, il re di Prussia e il coadiutore e poi arcivescovo Johannes von Geissel posero la prima pietra per l'ulteriore costruzione della cattedrale. La pietra fu tirata fino alla cima della torre sud ancora incompiuta. La costruzione della cattedrale procedette rapidamente. Nel 1855 furono completate la facciata del transetto meridionale e otto anni dopo la navata centrale.

Il progetto, basato sull'ideale gotico, non impedì ai capomastri di utilizzare i più moderni materiali da costruzione dell'epoca. La struttura del tetto era in ferro, il che la rendeva la struttura in ferro-acciaio più grande del mondo fino alla costruzione della Torre Eiffel. Il mosaico pavimentale del coro, di circa 1300 m², fu progettato da August Essenwein dal 1885 al 1892 e posato dalla ditta Villeroy & Boch.

La costruzione della facciata ovest con le caratteristiche torri gemelle fu affidata al capomastro Richard Voigtel che seguì fedelmente il progetto di Michael von Savoyen del 1370. Grazie all'uso aggiuntivo di moderni metodi di costruzione tecnica, come una macchina a vapore per il trasporto delle pietre, le torri sono state in grado di raggiungere la loro altezza record di 157 metri.

Il completamento ufficiale di quella che all'epoca era la più grande cattedrale della Germania, venne festeggiato come un vero e proprio evento nazionale in pieno Kulturkampf, 632 anni dopo l'inizio dei lavori. Fu celebrato il 15 ottobre 1880 dall'imperatore Guglielmo I che utilizzò l'evento per dimostrare l'unità e le dimensioni dell'impero appena fondato. Quando fu ultimata, la Cattedrale di Colonia era l'edificio più alto del mondo, superato in questa classifica solo 4 anni più tardi dal Washington Monument. Ha invece tuttora il primato della più grande facciata del mondo per un edificio religioso.

La Cattedrale nel 1820 

La Cattedrale nel 1820

La Cattedrale nel 1855 

La Cattedrale nel 1855

La Cattedrale nel 1865 

La Cattedrale nel 1865

La Cattedrale nel 1880 

La Cattedrale nel 1880

La Cattedrale nel 1880 

La Cattedrale nel 1880

Storia contemporanea  La cattedrale dopo i bombardamenti del 1945.

La Cattedrale venne colpita 14 volte durante i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, ma fortunatamente non collassò. I lavori di restauro terminarono nel 1956.

Nel 1996 l'edificio è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO; nel 2004, tuttavia, venne inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità in pericolo, unico sito fra tutti quelli dell'Occidente, a causa delle alte costruzioni vicine e dell'impatto visivo da esse causato. La Cattedrale venne rimossa da questa lista nel 2006, dopo che le autorità decisero di limitare per legge l'altezza degli edifici costruiti nei pressi del monumento.

Il 18 agosto 2005 la Cattedrale venne visitata da papa Benedetto XVI in occasione delle festività della Giornata Mondiale della Gioventù. In quella occasione fu eseguita, in forma di concerto, la Missa Solemnis Op.123 di Ludwig van Beethoven.

^ a b c "Germania", Guida TCI, 1994, pag. 168-172 ^ Matthias Untermann: Zur Kölner Domweihe von 870 (PDF) ^ a b Arnold Wolff: "Der Dom zu Köln". A cura e integrato da Barbara Schock-Werner, Colonia 2015, p.5. ^ Rolf Lauer: Der Schrein der Heiligen Drei Könige. Colonia 2006, ISBN 3-922442-53-6, pagina 92. ^ (DE) Herbert Rode: "Der Kölner Dom, Glasmalereien in Deutschlands größter Kathedrale", Augusta 1968, p.56. ^ (DE) Paul Clemen, Heinrich Neu, Fritz Witte: Der Dom zu Köln. 1937, 2ª edizione aumentata 1938, I monumenti d'arte della provincia del Reno, sesto volume, III Dipartimento, ISBN 3-590-32101-6 ^ (DE) Joseph Braun: Der christliche Altar in seiner geschichtlichen Entwicklung. Monaco di Baviera, 1924. ^ (DE) Klaus Hardering: "Die Chorpfeilerfiguren des Kölner Domes", Kölner Domblatt 2012, p.281 ^ (DE) Johann Josef Böker: "Michael von Savoyen und der Fassadenriss des Kölner Domes", Colonia 2018, p.38 ^ (DE) Johann Josef Böker: "Michael von Savoyen und der Fassadenriss des Kölner Domes", Colonia 2018, p.96 ^ a b (DE) Johann Josef Böker: "Michael von Savoyen und der Fassadenriss des Kölner Domes", Colonia 2018, p.112 ^ (DE) Johann Josef Böker, Michael von Savoyen und der Fassadenriss des Kölner Domes, Colonia 2018, p. 100 ^ (DE) Marc Steinmann: "Die Westfassade des Kölner Domes. Der mittelalterliche Fassadenplan F", Colonia 2003, p. 253. ^ (DE) Johann Josef Böker: "Michael von Savoyen und der Fassadenriss des Kölner Domes", Colonia 2018, p.141 ^ (DE) Paul Clemen: "Der Dom zu Köln". Da: "Kunstdenkmäler der Rheinprovinz". 6 III, pag. 62–63. ^ (DE) Arnold Wolff: Der Dom zu Köln, pag. 8. ^ a b (DE) Arnold Wolff: Der Dom zu Köln, pag. 9. ^ (DE) Leonard Ennen: "Der Dom in Köln von seinem Beginne bis zu seiner Vollendung: Festschrift gewidmet den Freunden und Gönnern aus Anlass der Vollendung vom Verstande des Central-Dombauvereins", 1880, pag. 79. ^ (DE) Walter Schulten: "Triumph der Eucharistie. Bildteppiche nach Entwürfen von P. P. Rubens (Meisterwerke des Kölner Domes 2)". Ed. Kölner Dom, Colonia, 1986, pag. 4.
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