Fraser Island
( Isola di Fraser )L'isola di Fraser (in lingua aborigena locale K'gari, in inglese Fraser Island) è la più grande isola di sabbia al mondo, con una superficie di 1.840 km². Nel 1992 è stata inserita tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. È amministrata dal Fraser Coast Regional Council.
L'isola si trova al largo della costa orientale dello Stato del Queensland, in Australia, a circa 300 km di distanza dalla città di Brisbane. Insieme con l'isola di Cooloola forma la "grande regione sabbiosa", estesa per circa 175 km in direzione nord-sud con una larghezza massima di 25 km e un'altitudine mai superiore ai 260 metri sul livello del mare. L'area è tutelata come parco nazionale e rientra nel Great Sandy National Park.
Il nome K'gari è in lingua butchulla e significa "paradiso". La comunità Butchulla non è sopravvissuta alla colonizzazione europea. Il nome dell'isola Fraser proviene da Eliza Fraser e dalla sua storia di sopravvivenza da un naufragio sull'isola. Il capitano James Fraser e sua moglie, Eliza, giunsero sull'isola nel 1836 in seguito al naufragio della nave Stirling Castle. Il capitano Fraser morì mentre sua moglie, salvatasi, andò in giro per l'Inghilterra e l'Australia a raccontare la storia in cambio di denaro. È noto che ci sono varie differenti versioni della storia ma non si sa quale sia la più esatta.
Australiani aborigeniRicerche archeologiche ed elementi di prova dimostrano che gli australiani aborigeni hanno occupato l'isola da almeno 5000 anni fa. Vi era una popolazione permanente di 400-600 persone che crescevano fino a 2000-3000 nei mesi invernali per l'abbondanza cibo fornito dal mare. L'arrivo da parte dei coloni europei ebbe conseguenze disastrose per la popolazione Butchulla. I primi incidenti tra australiani aborigeni ed europei si verificarono in seguito al naufragio della Stirling Castle. A partire dal 1840 gli insediamenti europei finirono col prevaricare la popolazione aborigena sopraffatta dalle armi da fuoco, dalle malattie e dalla mancanza di cibo. Nel 1890 gli aborigeni furono ridotti a soli 300 persone. La maggior parte degli aborigeni rimasti, la tribù butchulla, furono trasportati nelle missioni a Yarrabah e a Durundur nel Queensland.
Coloni europei Fraser IslandI primi contatti europei con l'isola erano limitati a esploratori e naufraghi. Il primo europeo a far visita all'isola fu James Cook che passò lungo la costa dell'isola tra il 18 e il 20 maggio 1770. Matthew Flinders navigò vicino all'isola nel 1799 e di nuovo nel 1802. Egli tracciò carte del territorio ma non confermò che fosse separato dalla terraferma. Nel 1836, un certo numero di sopravvissuti dal naufragio dello 'Stirling Castle' vissero per circa sei settimane sull'isola prima di essere tratti in salvo.
Disboscamento e industria minerariaA Fraser gli alberi sono stati ampiamente tagliati per l'eccellente legname. Il taglio ha avuto luogo a partire dal 1863, da parte dell'americano Jack Piggott. La ferrovia è stata costruita attraverso la foresta per facilitare l'accesso, ma in seguito è stata rimossa. L'industria del legno ha continuato a funzionare fino al 1991 in seguito al fatto che riguarda l'inchiesta Fraser Island Fitzgerald condotta dal giudice Gerald Edward Fitzgerald. La ricchezza dell'isola si basa sui ricchi giacimenti di rutilo, Ilmenite, zircone e di monazite. Miniere di sabbia sono state concesse dal 1950 al 1977 dopo una battaglia ambientale.
Relitto del Maheno Il relitto del Maheno oggiUn'importante pietra miliare dell'isola di Fraser è il naufragio della S.S. Maheno. La Maheno è stata originariamente costruita nel 1905 in Scozia come una nave passeggeri di lusso per il Mar di Tasman. Durante la prima guerra mondiale, la nave è servita come nave ospedale sul Canale della Manica, prima di tornare a essere una nave di lusso. Nel 1935 la nave fu avviata alla demolizione e il 25 giugno, mentre stava venendo trainata da Melbourne, si scatenò un forte ciclone. La nave andò alla deriva e pochi giorni dopo, il 9 luglio, si arenò sull'isola. Durante la seconda guerra mondiale la Maheno servì come obbiettivo di addestramento per la Royal Australian Air Force. La nave da allora si è arrugginita, con quasi tre piani e mezzo sepolti sotto la sabbia. L'arrampicata sul relitto non è permessa.
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