Contesto di Gibilterra

Gibilterra (in inglese Gibraltar, /dʒɨˈbɹɒltə/; in spagnolo scritto uguale ma pronunciato /xiβɾalˈtaɾ/) è un territorio d'oltremare del Regno Unito. In quanto tale, è inserita nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi.

Si trova nell'Europa sudoccidentale, precisamente nel sud della penisola Iberica, all'estremo orientale dello stretto omonimo che collega l'oceano Atlantico e il mar Mediterraneo. A nord confina interamente con La Línea de la Concepción, comune spagnolo in provincia di Cadice (Andalusia). Viene considerata dalla Spagna come una vera e propria colonia in territorio europeo, nonché l'ultima. Dal 2021 fa parte dello spazio Schengen.

Un tempo nota come Calpe, una delle Colonne d'Ercole, deve il suo nome ...Leggi tutto

Gibilterra (in inglese Gibraltar, /dʒɨˈbɹɒltə/; in spagnolo scritto uguale ma pronunciato /xiβɾalˈtaɾ/) è un territorio d'oltremare del Regno Unito. In quanto tale, è inserita nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi.

Si trova nell'Europa sudoccidentale, precisamente nel sud della penisola Iberica, all'estremo orientale dello stretto omonimo che collega l'oceano Atlantico e il mar Mediterraneo. A nord confina interamente con La Línea de la Concepción, comune spagnolo in provincia di Cadice (Andalusia). Viene considerata dalla Spagna come una vera e propria colonia in territorio europeo, nonché l'ultima. Dal 2021 fa parte dello spazio Schengen.

Un tempo nota come Calpe, una delle Colonne d'Ercole, deve il suo nome attuale alla corruzione del toponimo arabo Jabal Ţāriq (جبل طارق, ossia Monte di Tariq), così chiamato in omaggio a Tariq ibn Ziyad, il condottiero berbero che conquistò la Spagna nel 711.

Di più Gibilterra

Informazioni di base
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 34003
  • La zona 6
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Gibilterra.
    Preistoria e antichità Leggi tutto
      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Gibilterra.
    Preistoria e antichità  Una veduta aerea.

    Uno scheletro di uomo di Neanderthal fu trovato nel 1848 presso la rocca, otto anni prima della scoperta analoga nella valle tedesca di Neander, e nel 1926 ne fu trovato uno di bambino della stessa specie.

    Si sa che i Fenici sbarcarono presso la rocca verso il 950 a.C. e la chiamarono Calpe, così come fu certamente visitata dai Cartaginesi che tuttavia non vi stabilirono alcuna colonia permanente. Alcuni scrittori successivi a Platone si riferirono a Calpe come una delle Colonne d'Ercole[1]: l'altra sarebbe l'attuale monte Hacho, dall'altro lato dello stretto, nell'exclave spagnola di Ceuta.

    Non si hanno tracce di vestigia romane a Gibilterra, anche se essa fu sicuramente conosciuta dai Romani. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente l'area fu attraversata dai Vandali e dai Goti. I primi vi si stabilirono nel periodo dal 414 al 533, quando ne furono scacciati dai Bizantini, a loro volta scacciati verso il 570 dai Visigoti.

    Medioevo

    Nel 711 Gibilterra fu conquistata dagli arabi. Il condottiero Tariq ibn Ziyad dal cui nome ha avuto origine il termine Gibilterra, fu il primo a comprenderne l'importanza strategica ai fini della conquista della Penisola iberica. Dopo la conquista della Spagna da parte degli arabi, fu eretta in Gibilterra da questi una fortezza.[2] Nel 1309 Gibilterra viene strappata agli arabi dal re di Castiglia, Ferdinando IV, con l'aiuto di un contingente portoghese del re Dionigi e della flotta aragonese del re Giacomo II, ma nel 1333 il sultano di Granada Muhammad IV, la rioccupò.

    Nel 1349 e nel 1350 Gibilterra subì l'assedio delle forze castigliane agli ordini del re Alfonso XI, ma la peste nera, che uccise lo stesso re, ne impedì la riconquista da parte cristiana. Questa ebbe luogo oltre un secolo dopo, nel 1492, ad opera del Duca di Medina Sidonia, come vassallo della Corona di Castiglia; solo nel 1501 la città venne incorporata nel dominio della regina Isabella di Castiglia.

    Età moderna

    Nel 1552, su richiesta degli abitanti della città, il re Carlo I di Spagna inviò l'ingegnere italiano Giovanni Battista Calvi a rinforzare le difese della città. Fu eretto un lungo bastione di difesa, ancor oggi noto con il nome di muro di Carlo V, una trincea e un ponte levatoio (Landport o Puerta de Tierra). Nel corso della guerra di successione spagnola, il 1º agosto 1704, al ritorno da una spedizione a Barcellona, una flotta anglo-olandese, al comando di sir George Rooke, cinse d'assedio la città. Agli assediati venne richiesta la resa incondizionata e il giuramento di fedeltà all'arciduca d'Austria Carlo (proclamato il 12 febbraio 1703, a Vienna, re di Castiglia e d'Aragona). Il governatore spagnolo Diego de Salinas rifiutò.

     Sir George Rooke.

    Il 3 agosto 1704 avvenne la presa di Gibilterra da parte del Regno d'Inghilterra: nella notte fra il 3 e il 4 agosto fanti di marina olandesi,[3] al comando del principe Giorgio di Assia-Darmstadt cominciarono l'assedio terrestre mentre la flotta inglese cannoneggiava le difese della città. Il 4 agosto il governatore spagnolo si arrese al principe di Assia-Darmstadt. Incominciò così, anche se al momento solo de facto, l'occupazione britannica di Gibilterra.

     Il principe Giorgio di Assia-Darmstadt (1669-1705)
    (Fonte: Archivio nazionale di Darmstadt).

    Il 5 settembre 1704 truppe francesi e spagnole, al comando del capitano generale d'Andalusia, Francisco Castillo Fajardo, marchese di Villadarias, posero sotto assedio la città. Questa, al comando dell'ammiraglio inglese sir John Leake e del governatore, principe Giorgio di Assia-Darmstadt, era difesa da una brigata di marina presto rinforzata da 400 Royal Marines. Dopo alterne vicende gli assedianti non riuscirono nel loro intento, anche dopo che il nuovo re di Spagna Filippo V aveva sostituito al comando delle truppe assedianti il marchese di Villadarias con il maresciallo di Francia de Tessé: il 31 marzo 1705 l'assedio fu levato.

    Il territorio venne infine ceduto alla Gran Bretagna dalla Spagna con il Trattato di Utrecht del 1713, come parte degli accordi a conclusione della Guerra di successione spagnola. In quel trattato, la Spagna cedeva alla Gran Bretagna « [...] la piena e intera proprietà della città e del castello di Gibilterra, unitamente al porto, alle mura, e ai forti circostanti... per sempre, senza eccezioni o impedimenti di sorta».

    Ciò nonostante, il trattato stipulava che nessun commercio terrestre si sarebbe svolto tra Gibilterra e la Spagna, con l'eccezione delle forniture di emergenza in caso Gibilterra non avesse potuto rifornirsi per mare. Un'altra condizione della cessione era che « [...] nessun permesso doveva essere dato ai Giudei o ai Mori, di risiedere o avere dimora nella detta città di Gibilterra». Se la Gran Bretagna avesse deciso di vendere Gibilterra, alla Spagna era garantito il diritto di primo acquisto.

    È importante notare che il Trattato attribuiva all'Inghilterra la proprietà della Rocca, ma non ne cedeva la sovranità. Ciò sarà poi alla base della controversia su Gibilterra fra Spagna e Gran Bretagna. Più tardi la Spagna cercò a più riprese di rovesciare le decisioni di Utrecht e allo scoppio della guerra anglo-spagnola del 1727 il re di Spagna, Filippo V, inviò un corpo d'armata di 12 000 soldati (secondo alcuni molti di più, fino a 25 000[senza fonte]) al comando del generale Conde de la Torres,[4] che incominciò le operazioni sotto la rocca, difesa da circa 1 500 soldati inglesi, l'11 febbraio 1727.

    Poiché la squadra navale inglese del Mediterraneo poteva tranquillamente mantenere i collegamenti con la fortezza assediata, gli spagnoli non riuscirono a isolare la città. Il presidio della fortezza poté essere rafforzato con 5 000 uomini e i rifornimenti erano garantiti dalla flotta al comando del contrammiraglio Charles Wager. Di conseguenza il 12 giugno gli spagnoli sospesero l'assedio. A quella data avevano già perso la vita circa 300 soldati inglesi e 1 500 spagnoli.

    Con il trattato di Siviglia (novembre 1729) la Spagna rinunciò a riprendersi Gibilterra, senza tuttavia cederne in termini espliciti la sovranità[5].

    Nel corso della rivolta delle colonie della costa atlantica dell'America del Nord, la Spagna, che era entrata in guerra insieme ai francesi e a fianco dei rivoltosi americani, contro la Gran Bretagna, assediò nuovamente Gibilterra. L'assedio, e il conseguente blocco, durò per tre anni, dal 1779 al 1783. Il 14 settembre 1783 gli inglesi distrussero le batterie galleggianti francesi e spagnole che assediavano la rocca e nel febbraio 1783 incominciarono le trattative preliminari di pace per cui lo stato di assedio cessò.

    Dopo il distruttivo Grande Assedio, la città fu quasi interamente ricostruita. Giovanni Maria Boscetti, arrivato a Gibilterra nel 1784 a 25 anni ufficialmente da Milano, in realtà da Graglio, borgo della val Veddasca ad oggi in provincia di Varese, dove si pensa fosse uno scalpellino o un ingegnere, costruì il Cantiere del Soccorso (completato nel 1812) e molti altri edifici. Boscetti è considerato il responsabile dell'impostazione dello stile della città vecchia, descritto da Claire Montado, amministratore delegato del Gibraltar Heritage Trust, come "porte ad arco in stile militare, rilievi in stucco all'italiana, persiane genovesi, balconi in ferro battuto in stile Reggenza inglese, vetrate e finestre georgiane a ghigliottina e a battente."

    Età contemporanea
      Lo stesso argomento in dettaglio: Gibilterra nella seconda guerra mondiale.

    In un referendum del 1967 la maggioranza degli aventi diritto votò a favore del mantenimento della sovranità britannica. Ciò venne ribadito con forza nel novembre 2002, quando oltre il 98% dei votanti rigettò la proposta di condivisione della sovranità tra Regno Unito e Spagna. Il giorno del primo referendum (10 settembre) è osservato come la festa nazionale di Gibilterra:

     Edifici dell'ex cantiere navale HM, Gibilterra, risalenti all'espansione del 1895.

    Gibilterra è un territorio d'oltremare del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord; il capo dello stato è il Sovrano del Regno Unito, rappresentato da un Governatore reggente. La legislazione è indipendente da quella del Regno Unito, eccetto per quanto riguarda gli affari internazionali; non fu dunque un membro effettivo dell'Unione Europea, ma del trattato di adesione all'Unione Europea del Regno Unito.

    Nel 1973 Gibilterra entrò nella Comunità Economica Europea, come territorio dipendente, ai sensi dell'articolo 277 del Trattato di Roma, ma è stata esclusa, su richiesta del governo locale, dalla tariffa esterna comune, dalla politica agricola comune e dall'imposta sul valore aggiunto.

    Le forze militari attuali di Gibilterra sono l'Esercito Britannico, la Royal Navy e la Royal Air Force; la difesa compete al Regno Unito.

    Il 24 giugno 2016, a seguito del risultato indipendentista del referendum consultivo indetto nel Regno Unito sulla permanenza o meno nell'UE, il Ministro degli esteri spagnolo, José García-Margallo y Marfil, sulla scorta del dato elettorale di Gibilterra, la cui popolazione si è espressa per il 95,91% per la permanenza del Regno Unito fra gli Stati membri, ha dichiarato di voler indirizzare a Londra richiesta di co-sovranità sul territorio. Le dichiarazioni di Margallo, rintuzzate immediatamente dal Primo ministro del territorio, Fabian Picardo («Gibilterra non sarà mai spagnola, neanche in parte»), sono state tuttavia ridimensionate dall'intervento del Capo del Governo spagnolo, Mariano Rajoy, che ha invitato alla «calma e alla serenità»[6][7][8]. Tuttavia, l'Unione europea appare orientata verso la richiesta di un formale assenso da parte della Spagna per consentire l'applicazione della Brexit anche al territorio gibilterrino[9].

    ^ Attualmente si considera lo stretto di Gibilterra essere il nec plus ultra scelto da Eracle. Secondo la mitologia, l'eroe, in una delle sue dodici fatiche, giunse sui monti Calpe e Abila creduti i limiti estremi del mondo, oltre i quali era vietato il passaggio a tutti i mortali. Egli separò il monte ivi presente in due parti (le due colonne d'Ercole) e incise la scritta nec plus ultra. ^ Oggi nota con il nome di Moorish Castle. ^ Il corpo di spedizione comprendeva anche un certo numero di spagnoli, prevalentemente catalani. ^ Il comando fu dapprima offerto al marchese di Villadarias che lo rifiutò. ^ Texto del tratado de 1729, all'indirizzo Tratados, convenios y declaraciones de paz y de comercio que han hecho con... - Spain - Google Libros ^ Brexit, ora la Spagna chiede la restituzione di Gibilterra. L’appello di Rajoy: “Calma e serenità”, su ilfattoquotidiano.it, «Il Fatto Quotidiano», 24 giugno 2016. URL consultato il 25 giugno 2016. ^ Omero Ciai, Il caso Gibilterra: ha votato 'remain' e ora rischia l'isolamento, su video.repubblica.it, «La Repubblica», 24 giugno 2016. URL consultato il 25 giugno 2016. ^ Brexit, la Spagna attacca su Gibilterra: «Ora co-sovranità», su ilmessaggero.it, «Il Messaggero», 24 giugno 2016. URL consultato il 25 giugno 2016. ^ Il Regno Unito non vuole lasciare Gibilterra
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