Stone Town
Stone Town ("città di pietra" in inglese), anche nota come Mji Mkongwe ("città vecchia" in swahili), è la parte vecchia della capitale di Zanzibar, Tanzania; si trova sulla costa occidentale di Unguja, l'isola principale dell'arcipelago di Zanzibar. Un tempo capitale del sultanato di Zanzibar, poi centro amministrativo coloniale durante l'occupazione britannica, e oggi sede delle istituzioni di governo dello stato semi-autonomo di Zanzibar, Stone Town è una delle città di maggiore importanza storica dell'Africa orientale. La sua architettura, in gran parte del XIX secolo, riflette la molteplicità di influenze che definiscono la cultura swahili in generale: vi si ritrovano infatti elementi moreschi, arabi, persiani, indiani ed europei. Per la sua importanza storica e la sua architettura, la città è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
L'origine della multietnicità e multiculturalità caratteristica di Stone Town si può far risalire al periodo shirazi, verso l'inizio del secondo millennio, quando arabi e persiani iniziarono a colonizzare l'Africa orientale, mischiandosi con le popolazioni locali bantu e fondando città-stato costiere come Kilwa. Sebbene Stone Town sia sorta solo in epoca molto più tarda, la sua architettura e la sua cultura sono il riflesso della fusione di influenze arabe, persiane, asiatiche e bantu che caratterizza in generale la cultura swahili.
Gli effetti del bombardamento navale del 1896La nascita di Stone Town risale agli anni 1830, quando vennero costruite le prime case di pietra; all'epoca, l'arcipelago di Zanzibar apparteneva al Sultanato dell'Oman. A partire da questo periodo la città iniziò a svilupparsi, soppiantando gradualmente un precedente villaggio di pescatori.[1] Nel 1840, il sultano dell'Oman Said bin Sultan trasferì a Stone Town la propria capitale, che quindi ebbe il principale impulso allo sviluppo dalla presenza dei palazzi reali e delle strutture governative del sultanato. Nel 1861, in seguito a una lotta di successione all'interno della famiglia reale, Zanzibar si separò dall'Oman, diventando un sultanato indipendente. Negli ultimi decenni del XIX secolo il sultano di Zanzibar iniziò a perdere i propri possedimenti a vantaggio delle potenze coloniali europee (in particolare Germania e Regno Unito) e nel 1890, in seguito alla stipula del trattato di Helgoland-Zanzibar, quest'ultima divenne un protettorato britannico. Nel 1896, un tentativo di rivolta all'autorità britannica da parte degli omaniti fu spento nel sangue nel corso di quella che viene ricordata come la guerra più breve della storia conclusasi con la resa di Zanzibar dopo appena 45 minuti di bombardamento navale contro Stone Town.
In epoca coloniale la città fu a lungo un importante centro commerciale nell'Africa orientale, sebbene le autorità coloniali britanniche privilegiassero da questo punto di vista i centri sulla costa continentale come Mombasa e Dar es Salaam. Il principale genere di esportazione da Zanzibar erano le spezie, in particolare chiodi di garofano. Zanzibar era un punto cruciale della via delle spezie che univa l'Europa e l'Africa all'Asia. Sino all'occupazione britannica, Stone Town svolgeva anche un ruolo fondamentale nel commercio di schiavi tratti dal continente e inviati in Medio Oriente. Ancora oggi si possono visitare nella zona alcune delle prigioni in cui gli schiavi venivano reclusi, sia a Stone Town che nella vicina Prison Island.
Anche in epoca coloniale, Zanzibar mantenne la sua natura multietnica. Oltre ai coloni britannici, alle popolazioni native, e agli omaniti (che mantennero sotto l'amministrazione britannica un ruolo di gruppo privilegiato dal punto di vista economico e politico), vi si trovavano portoghesi e immigrati di diverse provenienze asiatiche, soprattutto persiani e indiani.
Nel 1964, Stone Town fu il principale teatro degli eventi della rivoluzione che portò alla destituzione del sultano e all'instaurazione del governo socialista dell'Afro-Shirazi Party (ASP), e che causò la fuga di numerosi profughi appartenenti ai gruppi etnici tradizionalmente più ricchi e vicini al sultano (soprattutto arabi e indiani). Quando Zanzibar e Tanganica si unirono nell'odierna Tanzania, Stone Town mantenne il ruolo di capitale e sede del governo per lo stato di Zanzibar.
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