Arches National Park

( Parco nazionale degli Arches )

Il parco nazionale degli Arches (in inglese Arch Canyon National Park) è un'area naturale protetta degli Stati Uniti che tutela oltre 2.000 archi naturali di arenaria, la più alta densità al mondo, includendo il famoso Delicate Arch oltre ad una varietà di formazioni geologiche uniche.

Il parco si compone di circa 310 km² di deserto compresi all'interno dell'altopiano del Colorado; il punto più alto si trova in prossimità dell'Elephant Butte (1.723 m s.l.m.), mentre l'elevazione minore si tocca presso il centro visitatori (1.245 m s.l.m.). La regione è particolarmente secca, se si tiene presente che in media all'anno si calcolano meno di 250 mm di pioggia.

Amministrata dal National Park Service, l'area fu dapprima nominata monumento nazionale il 12 aprile 1929, venendo poi elevata a parco nazionale il 12 novembre 1971. Il parco aveva fatto registrare circa 1,8 milioni di visitatori nel 2021.

 Incisioni rupestri degli Ute

Gli esseri umani occupano la regione sin dai tempi dell'ultima era glaciale, avvenuta 10.000 anni fa. Il popolo Fremont e gli Anasazi vissero nella zona fino a circa 700 anni fa.[1] I missionari spagnoli incontrarono le tribù degli Ute e dei Paiute nella regione quando vi giunsero per la prima volta nel 1775, ma i primi europei-americani a tentare di insediarsi nell'area furono i pionieri mormoni nel corso della missione di Elk Mountain del 1855, ma essi abbandonarono presto la zona torrida.[1] Proprietari di ranch, agricoltori e cercatori d'oro si stabilirono a Moab, nella vicina valle di Riverine, alla fine degli anni '70 del XIX secolo. La bellezza delle formazioni rocciose circostanti cominciò ad attirare diversi curiosi e si cominciò a valutare l'ipotesi di elevare la località a una possibile destinazione turistica.[1]

La zona venne portata per la prima volta all'attenzione del National Park Service da Frank A. Wadleigh, un responsabile della Denver and Rio Grande Western Railroad. Wadleigh insieme al fotografo della ferrovia George L. Beam visitarono l'area nel settembre del 1923 invitati da Alexander Ringhoffer, un cercatore d'oro di origine ungherese che viveva in questa zona.[2] Ringhoffer aveva scritto ai responsabili della ferrovia nel tentativo di suscitare interesse per una nuova rotta turistica attraverso le bellezze naturali che aveva scoperto l'anno precedente insieme ai suoi due figli e al genero, questa area era stata chiamata Devil's Garden (conosciuto oggi come Klondike Bluffs). Wadleigh rimase impressionato da ciò che gli venne mostrato da Ringhoffer e suggerì al direttore del National Park Service, Stephen T. Mather, di istituire qui un monumento nazionale.[2]

L'anno successivo, un ulteriore sostegno all'idea del monumento giunse da Laurence Gould, il futuro esploratore polare laureatosi all'Università del Michigan che studiò la geologia dei vicini monti di La Sal; egli si era recato nell'area su sollecito del medico locale J.W. Williams, interessato a promuovere l'area.[2]

 Il Landscape Arch, situato nel Devils Garden, è l'arco più lungo del parco e il quinto al mondo

In seguito una serie di investigatori governativi si recò sul posto per studiare l'area, in parte a causa della confusione sulla posizione precisa. Durante tale processo, si assegnò il nome Devils Garden a una zona sul lato opposto della valle di Salt che comprende il Landscape Arch, l'arco più lungo del parco. Quanto scoperto e studiato Ringhoffer fu omesso, poiché ci si concentrò su un altro perimetro conosciuto localmente come The Windows. Il nome Arches fu suggerito da Frank Pinkely, sovrintendente dei monumenti nazionali sudoccidentali del Park Service, dopo una visita alla sezione delle Windows nel 1925. La designazione dell'area come monumento nazionale fu sostenuta dal Park Service fin dal 1926, venendo però contrastata dal segretario agli Interni del presidente Calvin Coolidge, Hubert Work. Alla fine, nell'aprile del 1929, poco dopo il suo insediamento, il presidente Herbert Hoover firmò un proclama presidenziale con cui istituiva il Monumento nazionale degli Arches, composto da due sezioni relativamente piccole e scollegate.[2] Il fine della riserva, ai sensi dell'Antiquities Act del 1906, fu indicato nella maniera seguente:[3]

(EN)

«The purpose of Arches National Park is to protect extraordinary examples of geologic features including arches, natural bridges, windows, spires, balanced rocks, as well as other features of geologic, historic, and scientific interest, and to provide opportunities to experience these resources and their associated values in their majestic natural settings.»

(IT)

«Lo scopo del Parco nazionale di Arches è quello di proteggere straordinari esempi di caratteristiche geologiche, tra cui archi, ponti naturali, finestre, guglie, rocce in equilibrio, nonché altre caratteristiche di interesse geologico, storico e scientifico, e di fornire l'opportunità di godere queste risorse e i valori ad esse associati nel loro maestoso contesto naturale.»

Alla fine del 1938, il presidente Franklin Delano Roosevelt firmò un proclama che ampliava gli Arches per proteggere ulteriori caratteristiche paesaggistiche e consentire lo sviluppo di strutture per promuovere il turismo. Nel 1960 il presidente Dwight Eisenhower autorizzò il progetto volto ad apportare dei cambiamenti al nuovo tracciato stradale.[4]

All'inizio del 1969, poco prima di lasciare l'incarico, il presidente Lyndon B. Johnson firmò un proclama che ampliava in maniera sensibile gli Arches. Due anni dopo, il presidente Richard Nixon firmò una legge promulgata dal Congresso volta a ridurre significativamente l'area totale racchiusa, ma ne cambiò lo status. Proprio per via di tale iter legislativo, il 12 novembre 1971 la regione venne infine convertita in un parco nazionale, ma la designazione attuale fu assunta formalmente soltanto nel 1972.[5][6]

Nel 1980, alcuni vandali tentarono di impiegare un detergente da cucina abrasivo affinché deturpasse le antiche incisioni rupestri del parco. Ciò spinse i funzionari del parco a rivolgersi al fisico John F. Asmus, specializzato nell'uso del laser per restaurare le opere d'arte, affinché utilizzasse la sua tecnologia per riparare il danno. Asmus indirizzò il laser sulle incisioni con intensi impulsi e riuscì a rimuovere la maggior parte del detergente.[7]

^ a b c (EN) History & Culture, su nps.gov. URL consultato il 1º giugno 2022. ^ a b c d (EN) Park Founders, su nps.gov. URL consultato il 1º giugno 2022. ^ (EN) Foundation document, su nps.gov. URL consultato il 1º giugno 2022. ^ (EN) Arches National Park Historical Timeline, su nps.gov. URL consultato il 1º giugno 2022. ^ (EN) Public Law 92-155, su NPS. URL consultato il 1º giugno 2022. ^ (EN) How to find amazing arches of Rattlesnake Canyon, su visitgrandjunction.com. URL consultato il 1º giugno 2022. ^ (EN) Sophia Fisher, A year after archaeological vandalism, state campaign hits stride, su moabtimes.com, 24 marzo 2022. URL consultato il 1º giugno 2022.
Fotografie di:
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