Innsbruck
Innsbruck (in dialetto tirolese Innschprugg, in ladino Dispruch e in italiano storico Isprucco) è capoluogo del Tirolo Settentrionale e dello stato federato austriaco del Tirolo, ed è anche la capitale di una regione storica, la Principesca Contea del Tirolo. Situata a 574 m s.l.m., è la quinta città più grande dell'Austria (dopo Vienna, Graz, Linz e Salisburgo). Insieme a Bolzano, è sede congiunta della Convenzione delle Alpi.
La città di Innsbruck si è originata sul luogo di quello che fu l'antico castrum romano di Veldidena, i cui resti oggi fanno parte del quartiere di Wilten. Prende il suo nome da Inn e bruck, cioè ponte sul fiume Inn (Eno) e rimase una località di confine per tutta l'epoca dell'Impero Romano. Le prime notizie sulla città successive al periodo romano risalgono al 1133 in un documento in cui il monastero praemonstratense di Wilten dona una zona della riva destra dell'Inn al conte di Andechs, zona in cui sorgerà dal 1180 quella che oggi è la città vecchia.[1] In un documento del 1187 è citato un nuovo mercato chiamato Innsbruck nei possedimenti dei conti di Andechs i quali fecero poi costruire delle mura e torri difensive a protezione della zona dei commerci che si sviluppò molto rapidamente.
Capitale del TiroloIl 9 giugno 1239 il duca Ottone II conferì ad Innsbruck il rango di città. Alla morte di Ottone II, nel 1248, non avendo eredi la città passò tra i domini dei conti del Tirolo, per poi essere ceduta assieme al territorio tirolese cis- e transalpino a Rodolfo IV d'Asburgo nel 1363. Fu capitale del Tirolo nel 1420, sostituendosi a Merano (che lo era stata fin lì). Divenuta residenza ufficiale dell'Imperatore Massimiliano I, la città conobbe un periodo di grande splendore e di incremento economico tra il XVI ed il XVII secolo. Nel 1669 fu aperta l'università di Innsbruck. Con la Pace di Presburgo (1805) passò alla Baviera, per poi tornare all'Austria con il Congresso di Vienna nel 1815.
Storia contemporaneaDurante il periodo irredentista, anche a Innsbruck vi furono degli scontri, come ad esempio i cosiddetti Fatti di Innsbruck scatenati da studenti pangermanisti del 1904, per protesta contro l'apertura di una facoltà in lingua italiana presso la locale università, che fu assalita e successivamente chiusa[2] e che vide coinvolti gli allora studenti trentini Cesare Battisti e Alcide De Gasperi[3].
Nel 1918 Innsbruck come Bolzano e Trento venne occupata temporaneamente dalle truppe italiane del X Corpo d'Armata (9ª Divisione - Brigate Chieti e Valtellina - e 32ª Divisione - Brigate Acqui e Volturno) che vi rimasero fino al 1920[4].
Durante la seconda guerra mondiale la città venne gravemente bombardata.
Panoramica, Valle dell'Inn
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