Contesto di Senegal

Il Senegal (AFI: /seneˈɡal/ o /ˈsɛneɡal/), ufficialmente Repubblica del Senegal (in francese République du Sénégal, ʁepyblik dy seneɡal, in wolof Réewum Senegaal) è uno Stato dell'Africa occidentale, con capitale Dakar.

Il territorio si estende per circa 200000 km² nell'estrema parte occidentale dell'Africa sudanese, sulla sinistra idrografica del fiume omonimo e sui bacini idrografici di alcuni fiumi minori; ad ovest si affaccia sull'oceano Atlantico. Il territorio si estende nel cosiddetto Sahel, la zona di transizione fr...Leggi tutto

Il Senegal (AFI: /seneˈɡal/ o /ˈsɛneɡal/), ufficialmente Repubblica del Senegal (in francese République du Sénégal, ʁepyblik dy seneɡal, in wolof Réewum Senegaal) è uno Stato dell'Africa occidentale, con capitale Dakar.

Il territorio si estende per circa 200000 km² nell'estrema parte occidentale dell'Africa sudanese, sulla sinistra idrografica del fiume omonimo e sui bacini idrografici di alcuni fiumi minori; ad ovest si affaccia sull'oceano Atlantico. Il territorio si estende nel cosiddetto Sahel, la zona di transizione fra le regioni aride sahariane e quelle umide dell'Africa guineana. Il clima è tropicale, con una lunga stagione secca invernale e una stagione umida estiva la cui lunghezza aumenta procedendo da nord (circa 3 mesi) verso sud (6-7 mesi); il manto vegetale prevalente nel paese è quindi quello della savana, in alcune aree alterata a causa della presenza umana. Circonda quasi interamente lo Stato anglofono del Gambia, che si estende lungo l'omonimo fiume.

Secondo una stima del 2018 la popolazione del Senegal ammontava a 15,8 milioni di abitanti, la densità di popolazione è di circa 64 abitanti/km². La popolazione si addensa dove sono migliori le condizioni ambientali, lungo la fascia costiera e nell'immediato entroterra; l'interno, in buona parte arido o semi-arido, vede un popolamento più rado, addensamenti sono solo lungo il corso dei fiumi, dove maggiori sono le disponibilità idriche. La maggiore città del paese è la capitale Dakar, che conta circa 2,6 milioni di abitanti e contiene buona parte della popolazione urbana del paese, infatti gli altri centri urbani di rilievo nazionale hanno dimensioni demografiche minori (100 000-200 000 abitanti). La popolazione senegalese è costituita da diversi gruppi etnici, predominante quello dei wolof, che costituisce circa il 43% della popolazione. La lingua costituisce una sorta di lingua franca nazionale insieme al francese.

Il popolamento del territorio senegalese è antico, con tracce risalenti al Paleolitico; in epoche successive, il Senegal vide l'incontro di popolazioni negroidi provenienti da sud-est o da est con popolazioni caucasoidi provenienti dalle regioni nordafricane. Islamizzato a partire dall'XI secolo, il territorio senegalese venne interessato dal prolungato dominio coloniale europeo (francese, olandese, inglese e portoghese), iniziato nel XV secolo e accentuatosi nel XIX quando cominciò ad interessare anche le zone interne del Paese. La Repubblica del Senegal si rese indipendente dalla Francia nel 1960, dapprima in unione con il Mali, successivamente come Stato indipendente.

Dal punto di vista economico, il Senegal appare come una delle nazioni africane meno fragili, con un discreto livello di sviluppo del settore industriale (industria manifatturiera ed estrattiva) e dei servizi (nel Senegal hanno sede numerose istituzioni finanziarie africane). L'agricoltura, che occupa la maggior parte della popolazione attiva, è abbastanza diversificata ed efficiente anche se si osserva ancora un'eccessiva dipendenza dalla coltura dell'arachide, retaggio del passato coloniale.

Dal punto di vista dell'ordinamento dello Stato, il Senegal è (dal 2019) una repubblica presidenziale; il capo dello Stato è Macky Sall, eletto nel 2012, e rieletto al primo turno nel 2019.

Di più Senegal

Informazioni di base
  • Prefisso telefonico +221
  • Dominio Internet .sn
  • Mains voltage 230V/50Hz
  • Democracy index 5.67
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 16876720
  • La zona 196722
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Senegal e Cronologia del Senegal.
    Origine e antichità

    Tracce di attività neolitica sono presenti su quasi tutto il territorio, come dimostrano molti ritrovamenti.

    L'epoca protostorica segna la comparsa dei metalli nella vallata del Senegal, con depositi contenenti antichi forni da fusione con i loro camini, e tombe a tumulo.

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      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Senegal e Cronologia del Senegal.
    Origine e antichità

    Tracce di attività neolitica sono presenti su quasi tutto il territorio, come dimostrano molti ritrovamenti.

    L'epoca protostorica segna la comparsa dei metalli nella vallata del Senegal, con depositi contenenti antichi forni da fusione con i loro camini, e tombe a tumulo.

    Nel centro del paese e nel Gambia, in una zona di 15 000 km quadrati si trova un certo numero di circoli megalitici, simili agli allineamenti che si trovano nel nordest della Repubblica Centrafricana. La formazione dei primi regni conosciuti si registra a partire dal VII secolo, in particolare il Jolof. Questo regno che avrebbe avuto lontane parentele con l'Impero del Ghana, suo vicino orientale, era governato da un sovrano eletto dalle famiglie più antiche e nobili del regno. Furono di rilievo nel corso della storia del paese le famiglie Ndiaye e Ndom. Le loro vicende si intrecciarono molto spesso con quelle dei francesi nell'era coloniale. I discendenti di queste due famiglie tuttora vivono nel paese e hanno una notevole influenza nella politica, seppur non detengano cariche ufficiali e non ne partecipino attivamente.

    La colonizzazione e l'indipendenza

    L'Islam, religione dominante nel Senegal, praticata da più del 90% della popolazione, arrivò nell'XI secolo, ma si impose solo tra i peul (fulani) a est e i toucouleur (tukrè) a nord, lungo il fiume Senegal. Il resto del Senegal rimase animista sino al 1800.

    Il primo insediamento stabile degli europei fu sull'isola di Gorée nel 1500: qui i portoghesi potevano comprare dal popolo dei Wolof gli schiavi che gli stessi Wolof avevano rapito o comprato più all'interno. Gorée divenne poi olandese, continuando pacificamente i suoi commerci coi Wolof, sinché non fu acquistata dai francesi che nel 1677 ne fecero uno dei principali centri africani della tratta degli schiavi.[1]

    Nel 1904 Dakar, eretta colonia autonoma, divenne la capitale dell'Africa Occidentale Francese. Nel 1914 gli africani residenti nelle città di Dakar, Gorée, Rufisque e Saint-Louis ricevettero la cittadinanza francese ed elessero i loro deputati alla camera francese. Nel settembre del 1940 si svolse la Battaglia di Dakar. Nel 1946 il Senegal entrò a far parte del territorio francese e la cittadinanza fu estesa a tutti i senegalesi. Nel 1958 il Senegal ottenne lo statuto di repubblica autonoma e nel 1960, dopo aver ottenuto l'indipendenza piena, il Senegal ed il Sudan francese (attuale Mali) si fusero a formare la Federazione del Mali che divenne completamente indipendente il 4 aprile 1960. La federazione tuttavia non resse alla decolonizzazione e, già il 20 agosto 1960, Senegal e Sudan francese dichiararono la propria indipendenza.

    Léopold Sédar Senghor venne eletto primo presidente del Senegal, nel settembre 1960, restando al potere per i successivi 20 anni. Nel 1981 Senghor si ritirò dalla vita politica del paese e la presidenza passò al suo successore Abdou Diouf. Un nuovo tentativo di federazione, stavolta con il Gambia (da cui il nome Senegambia), ebbe luogo nel 1982 senza entrare mai veramente in vigore; la federazione stessa si dissolse nel 1989. Negli anni novanta Diouf si impegnò per riportare il paese ad una vita democratica: nelle elezioni presidenziali del 2000 il leader dell'opposizione Abdoulaye Wade riuscì a sconfiggere Diouf; nel 2007 Wade fu riconfermato alla presidenza dal popolo senegalese.

    Il 29 giugno 2011 Abdoulaye Wade tentò di far approvare all'Assemblea Nazionale un pacchetto di riforme che andava a modificare due articoli della costituzione, proponendo la possibilità di essere eletti alla carica di presidente al primo turno con una soglia del 25% dei voti anziché del 50% e di eleggere a suffragio universale allo stesso tempo il presidente e il vicepresidente. La proposta fece scoppiare forti proteste a Dakar tra la popolazione, la società civile (da quel giorno riunitasi nella piattaforma Movimento 23 giugno – M23) e il movimento di contestazione di rapper Y'en a Marre. Wade fu dunque costretto a ritirare il provvedimento. Ormai ottantaseienne, si candidò poi dopo qualche mese alle elezioni presidenziali previste per il febbraio 2012, generando di nuovo scontento e proteste. Oggetto principale delle contestazioni era la discussa legittimità della sua ricandidatura: secondo l'opposizione, la maggior parte della società civile, della stampa e dei giuristi, sarebbe stata infatti la terza consecutiva e dunque anticostituzionale. Per Wade e per chi sosteneva la teoria dell'ammissibilità, invece, la sua candidatura era ufficialmente la seconda consecutiva e dunque legittima coerentemente al dibattuto principio della non retroattività, secondo cui non andava applicata la legge del 2001 che modificò la costituzione riducendo la durata del mandato presidenziale a 5 anni. Così ragionando, non bisognava dunque calcolare il primo mandato del 2000. Il caso passò sotto l'esame del Consiglio Costituzionale, che il 27 gennaio approvò la candidatura di Wade rifiutandone altre, tra cui quella del cantante Youssou N’Dour. La notizia gettò il Paese nel caos e le proteste ripresero, a Dakar come in tutto il Paese, causando morti e feriti. La tensione scese tuttavia qualche giorno prima del voto che si svolse nella calma e regolarità il 26 febbraio e che decise il ballottaggio tra Abdoulaye Wade (34% dei suffragi) e Macky Sall (26%). Al secondo turno, tenutosi il 25 marzo, grazie anche all'appoggio degli altri dodici candidati, di Youssou N'Dour e della società civile, Macky Sall sconfisse il presidente uscente e divenne il quarto presidente del Senegal.

    ^ Trattato di commercio del Senegal tra la Francia e il "Roi des Pouls" del 4 febbraio 1802.
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