Il castello di Angers, detto anche castello dei Duchi d'Angiò, si trova nella città di Angers, nel dipartimento del Maine e Loira, in Francia, su un promontorio che domina la Maine. Dopo che il sito fu frequentato sin dall'antichità per la sua posizione difensivo-strategica, i conti di Angiò vi posero la loro capitale, finché, sotto i Plantageneti, il regno di Francia acquisì la contea di Angiò. Luigi IX fece costruire l'attuale castello nel XIII secolo, trasformato dai duchi d'Angiò nel palazzo signorile nel XV secolo dove Iolanda di Aragona partorì Renato d'Angiò. Nel XVI secolo, a seguito delle guerre di religione, il re Enrico III di Valois ordinò la distruzione del castello, ma solo la parte superiore delle torri venne abbattuta. Dopo che, durante la seconda guerra mondiale, la fortezza fu trasformata prima in una prigione e poi in presidio e deposito di munizioni, dalla metà del XX secolo ospita l'arazzo dell'Apocalisse e, gestita per quanto riguarda l'apertu...Leggi tutto
Il castello di Angers, detto anche castello dei Duchi d'Angiò, si trova nella città di Angers, nel dipartimento del Maine e Loira, in Francia, su un promontorio che domina la Maine. Dopo che il sito fu frequentato sin dall'antichità per la sua posizione difensivo-strategica, i conti di Angiò vi posero la loro capitale, finché, sotto i Plantageneti, il regno di Francia acquisì la contea di Angiò. Luigi IX fece costruire l'attuale castello nel XIII secolo, trasformato dai duchi d'Angiò nel palazzo signorile nel XV secolo dove Iolanda di Aragona partorì Renato d'Angiò. Nel XVI secolo, a seguito delle guerre di religione, il re Enrico III di Valois ordinò la distruzione del castello, ma solo la parte superiore delle torri venne abbattuta. Dopo che, durante la seconda guerra mondiale, la fortezza fu trasformata prima in una prigione e poi in presidio e deposito di munizioni, dalla metà del XX secolo ospita l'arazzo dell'Apocalisse e, gestita per quanto riguarda l'apertura al pubblico dal Centre des monuments nationaux, è una delle attrazioni più visitate del Maine e Loira.
La posizione del castello di Angers è strategica in quanto si trova sul fianco occidentale della collina della città, il punto più alto di Angers, con i suoi 47 metri di altezza sul livello marino. Il castello si sviluppa su un'area la cui altezza oscilla tra i 35 e i 45 metri. Si affaccia sul fiume Maine, che scorre a un'altitudine sul livello marino di circa 20 metri. La collina è composta di scisto d'ardesia, materiale molto estratto nel periodo medioevale.[1]
Prime occupazioni Gli insediamenti antichi sul sitoNel 1997 venne rinvenuto un tumulo a ovest della corte, sotto i resti del vecchio castello della contea. Costruito intorno al 4500 a.C., il tumulo consisteva in quattro o cinque camere sepolcrali, costruite con muri a secco, alcune delle quali sono collegate all'esterno tramite un corridoio.[2] È di circa 17 metri di diametro, è rafforzato sul lato sud con un contrafforte ed è costituito interamente da lastre di scisto; la fattura delle lastre lascia intendere la padronanza nella lavorazione dell'ardesia presente nel Neolitico.[2]
La teoria di un insediamento gallico della tribù degli Andecavi sul sito fu a lungo tempo respinta per le poche prove a sostegno dell'ipotesi.[3] Tuttavia la campagna di scavi preventivi condotta tra il 1992 e il 2003 potrebbe finalmente dimostrare l'esistenza di un villaggio esistito tra la fine degli insediamenti di La Tène (80-70 a.C.) e il periodo augusteo (10 a.C.).[4] La presenza di reperti archeologici e di resti di un muro con travi orizzontali e la scoperta di una suddivisione dell'area in settori[1] permettono di riconsiderare l'ipotesi di un villaggio gallico sul sito del castello.[4]
Durante l'occupazione romana, verso la fine del I secolo, il sito venne trasformato in una vasta piattaforma di 3 600 m² circondato da mura con contrafforti che si affacciava sulla Maine. Vennero edificati un tempio e le sue dipendenze,[1][5] con due stanze termali: una con un camino e un impianto di scarico delle acque, l'altra con delle condutture di tubi che portarono l'acqua calda al palazzo comitale fino al X secolo.[6] Alla fine del III secolo la migrazione dei popoli germanici fece piombare la zona in un crescente stato di insicurezza: di conseguenza, la gente del posto si rifugiò nella città di Giuliomago, l'antica Angers, attorno alla quale venne eretta un'alta cinta muraria di 10-12 metri. Parte dei bastioni gallo-romani che attraversano l'attuale castello da ovest a est, lungo l'antica rocca del I secolo, furono distrutti per costruire le attuali mura.[1] All'estremità occidentale, nella galleria dell'Apocalisse, nella cappella di Saint-Laud, si trovano i resti di un'antica torre difensiva.[7] Esisteva anche una porta denominata "porta Chanzé", i cui resti sono sepolti nel bastione sud-ovest.[3]
Gli scavi condotti tra il 1992 e il 2003 hanno dimostrato l'occupazione del sito tra il VII e il IX secolo. Sono stati trovati resti di edifici di buona qualità costruttiva e di giardini che corrisponderebbero a una residenza episcopale: ciò concorda col fatto che il vescovo di Angers risulta proprietario del sito del castello durante la metà del IX secolo.[1]
L'area occupata dall'antico palazzo rispetto all'edificio attuale: si trovava sul lato vicino al fiumePalazzo comitaleNell'851 il vescovo di Angers, Dodone, permise al conte di Angiò di stabilirsi sulla propria terra, "vicino alla cinta".[8] Nonostante questa posizione permettesse una perfetta visuale del Maine in un momento in cui Angers era vulnerabile per le incursioni dei Normanni, ciò non impedì a questi ultimi di saccheggiare più volte la città. Allo stesso tempo anche i Bretoni compirono diverse incursioni e conquistarono una parte del territorio angioino. In quel periodo di incertezza e di invasioni i conti di Angiò costruirono quello che sarebbe diventato il palazzo comitale, su volontà del re Carlo il Calvo.[9] Tale castello non fu mai assediato e venne scarsamente fortificato, perché i conti di Angiò gradualmente sottomisero il Poitou, il Maine, la Normandia e l'Aquitania. Viene quindi menzionato come palazzo residenziale e non come fortezza, e pertanto era prevalentemente composto da edifici abitativi.[10]
Fu costruita una grande sala da pranzo all'estremità occidentale del promontorio, che poggiava sull'antica cinta gallo-romana: negli scritti dell'epoca viene nominata una torre, probabilmente identificabile con una parte delle fortificazioni antiche.[9] La cappella di Sainte-Geneviève, la chiesa del palazzo, accolse alla fine del IX secolo le reliquie di San Laudo, che gradualmente diedero il nome al luogo di culto.[11] Nel X secolo venne eretto un forno su basi di colonne trovate durante gli scavi di fondazione.[12] Nell'XI secolo fu ampliata la Sala Grande verso nord da 300 a 500 m².[1]
Nel XII secolo il palazzo passò sotto il controllo della dinastia dei Plantageneti, e nel 1131 o 1132 venne devastato da un incendio; durante la ricostruzione, la Sala Grande fu restaurata e dotata dell'attuale porta.[10] Gli appartamenti continuarono ad ampliarsi verso la parte nord e sud del cortile,[1] e infine la nuova cappella San Laudo fu eretta immediatamente fuori dalle mura romane, che rimangono nelle fondazioni del suo lato settentrionale: si tratta di una cappella a una sola navata a volta a botte spezzata, con una sola cappella radiale rivolta a sud.[13]
Con l'Angiò diventato parte del regno plantageneto il palazzo perse il suo ruolo di centro politico, e i Plantageneti radunarono la loro corte ad Angers molto raramente.[14] L'intero palazzo piombò quindi nel degrado.[1]
Fortezza reale El Greco, San Luigi, re di Francia, ed un paggio, 1585-1590Nel 1214, dopo la battaglia di Bouvines e quella di Roche-aux-Moines, il re di Francia Filippo Augusto conquistò l'Angiò a Giovanni Senza Terra e unì la provincia al territorio del regno, avvicinando così i confini al Ducato di Bretagna, territorio ostile alla Francia. I Bretoni riuscirono a conquistare Angers nel 1227, ponendo a guardia dell'Angiò il duca Pietro I di Bretagna,[9] ma furono subito cacciati dalle truppe della reggente Bianca di Castiglia e di Luigi IX.[15] Bianca iniziò subito dopo la costruzione di una fortezza reale per contrastare le azioni dei Bretoni;[16][17] per fare ciò venne ampliato un castello con cinta muraria preesistente la cui costruzione era stata iniziata da Giovanni Senza Terra nel 1202.[9] I canonici di San Laudo e parte degli abitanti della città vennero espulsi per erigere una fortezza estesa oltre 2,5 ettari.[18] Quasi un quarto del vecchio quartiere religioso di Saint-Maurice d'Angers fu distrutto per permettere l'espansione dell'edificio.[9] Come materiale da costruzione venne usato lo scisto presente nelle rocce del luogo: l'estrazione della pietra, effettuata ai piedi dei bastioni, contribuì ad ampliare i fossati.[9] Per la costruzione del castello il re pagò più di 5 000 lire e venne istituita una tassa per i cittadini di Angers;[11] la costruzione richiese una decina di anni (1230-1242),[17] conferendo all'edificio il suo attuale aspetto: essa era, come è ancor'oggi, caratterizzata dalla presenza di una cinta di oltre 800 metri di lunghezza intervallata da 17 torri. Solo il lato nord, ripido, di fronte alla Maine, non fu mai dotato di torri.[19] Luigi IX decise anche di dotare la città di mura di cinta.[20]
L'Angiò venne quindi concesso in appannaggio al fratello di Luigi IX, Carlo I di Sicilia, colui che avrebbe dato origine alla dinastia degli Angioini. Anche se Carlo venne richiamato dal papa in Italia, non trascurò il castello di Angers, garantendo il suo mantenimento e miglioramento;[21] si ispirò proprio a questo castello per costruire il Maschio Angioino a Napoli.[22] I suoi successori, però, si preoccuparono poco della fortezza, che ritornò di proprietà del re nel 1290: Angers perse quindi il suo ruolo politico e il palazzo tornò nuovamente nell'oblio.[18]
Castello ducaleDivenuto l'Angiò un ducato nel 1360, una nuova dinastia, successiva a quella dei Valois, si insediò ad Angers. Luigi I d'Angiò vi soggiornò di rado, così come il suo successore Luigi II.[21] Luigi I, tuttavia, nel 1370 sistemò l'alloggiamento del siniscalco dietro la porta della città, poi restaurò la Sala Grande, che fu dotata di nuove finestre più grandi e fu arricchita della presenza di un grande camino. Fece anche costruire una nuova cucina, quattro volte più grande dell'adiacente e più antica risalente al periodo comitale[23] e incaricò il suo architetto e contabile, Macé-Delarue, della manutenzione e riparazione del castello.[24]
Il suo successore, Luigi II, fece erigere intorno al 1410 l'ala Reale.[23] Iolanda d'Aragona, moglie di Ludovico II, fece costruire una nuova cappella per ospitare la reliquia della Croce di Lorena o Vera Croce d'Angiò, che in precedenza era ospitata presso l'Abbazia di La Boissiere, dove però risultava minacciata dagli inglesi.[21] Nel 1409 diede alla luce, negli appartamenti del castello, suo figlio Renato.[21] Il castello venne anche rinforzato in previsione delle incursioni inglesi: nel 1443 il I duca di Somerset John Beaufort sbarcò in Normandia con 8 000 uomini e giunse alle porte di Angers. Una salva di artiglieria sparata dal castello uccise uno dei capitani di Somerset, che decise di togliere l'assedio per porlo al castello di Pouancé.[21] Sotto il regno del duca Renato d'Angiò, l'ala Reale fu arricchita di una galleria e sempre il duca, nel 1450, fece costruire anche un corpo di guardia e vari altri edifici.[17][25]
Jean de Court, Enrico III prima della sua ascesa o suo fratello il duca di Alençon, 1570 circaRitorno sotto l'autorità realeRenato d'Angiò entrò in conflitto con suo nipote, re Luigi XI di Francia, riguardo all'eredità del ducato. Luigi XI decise di prenderlo con la forza e si presentò ad Angers nel 1474 seguito dal suo esercito, costringendo così Renato a cedergli le terre. Luigi XI installò subito un presidio nel castello e ne affidò il comando a Guillaume de Cerisay.[26] Nel 1485 Carlo VIII fece scavare nuovamente i fossati che fino ad allora erano rimasti appena abbozzati e quindi lasciati in disuso.[27] Successivamente, Jean Bourre venne nominato capitano del castello e lo dotò di artiglieria.[27]
Nel 1562 venne deciso di adeguare il castello alle nuove tecniche di guerra. L'architetto Philibert Delorme[21] fu nominato responsabile dei lavori che furono realizzati da Jehan de l'Espine:[28] venne posta l'artiglieria sulle terrazze a sud, dal lato del cortile, e dietro alla parete nord tra la porta e la casa del governatore, dove si trovano incastrate delle palle di cannone. Venne costruito un bastione avanzato di fronte alla porta dei campi,[28] e i fossati vennero nuovamente allargati.
Nel 1585, durante le guerre di religione, i cattolici e i protestanti combatterono per il possesso del castello, ed Enrico III diede l'ordine di raderlo al suolo in modo che nessun'altra fazione potesse utilizzarlo contro di lui. Fu il governatore del castello, Donadieu de Puycharic, l'incaricato della demolizione: le torri vennero abbassate e la merlatura abbattuta, ma la demolizione fu lenta e venne sospesa per sei volte, poi finalmente abbandonata alla fine delle guerre. Le gru per la demolizione della fortezza restarono piantate sul sito fino alla metà del XVIII secolo.[21]
Nel 1595 vennero approntate nuove terrazze di artiglieria,[28] dotando il castello di poderose opere di difesa; contemporaneamente le feritoie per balestre furono riadattate per i cannoni.
Il castello era ancora abitato nel 1648, quando i cittadini di Angers si ribellarono contro il governatore, e poi di nuovo durante il movimento de La Fronda. Il castello fu quindi utilizzato come prigione e casa di riposo per invalidi.[29] Nel 1661 Luigi XIV ordinò a d'Artagnan di arrestare Nicolas Fouquet, sovrintendente delle finanze reali, che il sovrano sospettava di appropriazione indebita di dodici milioni di lire dal Tesoro Reale: dopo il suo arresto nel castello di Nantes, Fouquet fu portato al castello di Angers dove visse per tre settimane.[29] Nel corso del XVIII secolo alloggiò nel palazzo una piccola guarnigione comandata da un luogotenente del re[29] e il castello cominciò a soffrire la mancanza di manutenzione.[28]
Dalla Rivoluzione a oggiDurante la Rivoluzione, nel 1789, il castello divenne la sede del Comitato rivoluzionario di Angers. A inizio del messidoro dell'anno I (fine giugno 1793) i vandeani, di ritorno dalla Virée de Galerne, assediarono invano la città e la sua fortezza.[28] Questa venne poi nuovamente utilizzata come prigione durante il Terrore e le guerre di Vandea.[29]
Nel 1806 venne autorizzata la demolizione del fortino della porta dei Campi per la costruzione di un viale, e il castello fu trasformato l'anno seguente in carcere civile e militare. Nel 1813 la cappella venne modificata per detenere duecento marinai inglesi prigionieri delle guerre napoleoniche. Due anni più tardi, dopo la definitiva sconfitta di Napoleone Bonaparte, i prussiani occuparono la fortezza che fu restituita solo nel 1817 all'esercito francese, che l'adibì ad arsenale e guarnigione. Nel 1857 il Consiglio Generale divenne il proprietario del castello per la somma di 20 000 franchi, ma si dovette occupare della manutenzione delle parti storiche del sito. Il castello fu classificato come monumento storico di Francia nel 1875 per proteggere il palazzo dagli interventi dell'esercito francese, che avevano danneggiato la casa Reale e la cappella costruendo strutture militari.[28]
Nel 1912 la città di Angers prese in affitto i fossati e i giardini e nel 1936 vi collocò cervi e caprioli.[29] Si aprirono quindi negoziati sulla proprietà del castello tra l'esercito e la Direction générale des Beaux-Arts (Direzione Generale delle Belle Arti). Nel mese di luglio del 1939 le trattative si conclusero e vennero delineati dei piani di restauro,[29] ma il progetto fu interrotto dalla seconda guerra mondiale: i tedeschi occuparono il sito e lo adoperarono come deposito per le munizioni. Il 15 e 16 maggio 1944 l'esercito tedesco evacuò gli uomini presenti e le munizioni per paura dei bombardamenti alleati; dieci giorni dopo, il 25 e 26 maggio, Angers subì il suo primo bombardamento: sei bombe caddero sul castello, di cui tre all'interno della cinta muraria. Una volta della cappella cedette, la casa Reale prese fuoco e i tetti crollarono.[28]
L'incendio del castello, 2009Nel 1945 iniziò la ricostruzione della cappella sotto la direzione dell'architetto Bernard Vitry; gli edifici militari più modesti furono smantellati. Nel 1948 vennero sistemati i giardini e il castello venne aperto al pubblico. Il restauro della cappella venne completato in tre anni[28] e questa venne inaugurata dal vescovo di Angers.[29] Nel 1952 fu presa la decisione di costruire un apposito edificio per ospitare l'arazzo dell'Apocalisse, che fu poi inaugurato il 30 luglio 1954.[29] Tra il 1970 e il 1979 il quai Ligny (il bacino fluviale di attracco) venne gradualmente demolito a favore della città per sviluppare ampie strade sulla riva sinistra della Maine, liberando così la vista delle mura.[30]
Tra il 1992 e il 2003 una serie di scavi archeologici preventivi furono condotti dall'AFAN e dall'INRAP durante i lavori di ristrutturazione della galleria dell'Apocalisse: questi scavi permisero la scoperta dei resti del palazzo comitale e delle tracce delle occupazioni neolitiche, galliche e romane.[1] Nel 2007 venne rimodernata la zona della reception e della biglietteria.[31] Nel febbraio 2009 fu preparato un nuovo spazio per la galleria dell'Apocalisse, dove inoltre si possono ammirare, tramite una vetrata, i resti degli insediamenti antichi e delle mura del palazzo comitale.[32]
Il 10 gennaio 2009 un incendio scoppiato a causa di un guasto di un radiatore elettrico[33][34] distrusse la casa Reale. Grazie al pronto intervento dei dipendenti i preziosi arazzi vennero messi al sicuro e non subirono danni; il tetto dell'edificio, tuttavia, fu distrutto, con un danno stimato in 2 milioni di euro. Il ministro della Cultura Christine Albanel promise la ricostruzione dell'edificio danneggiato il secondo trimestre dello stesso anno,[35] anche se alla fine ci vollero ben tre anni e un costo triplo rispetto a quanto preventivato.[36] L'incendio non danneggiò solo il tetto, ma l'apporto d'acqua per spegnerlo rovinò anche la muratura, richiedendone una radicale ricostruzione.[37] L'ABF (che si occupa della tutela del patrimonio degli edifici storici francesi) colse l'occasione per rendere il monumento accessibile alle persone con mobilità ridotta con l'installazione di un ascensore.[38]
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