Contesto di Slovenia

La Slovenia, ufficialmente Repubblica di Slovenia (in sloveno Republika Slovenija, in ungherese Szlovén Köztársaság), è uno Stato sovrano dell'Europa centrale. Confina a ovest con l'Italia (Friuli-Venezia Giulia), a nord con l'Austria, a est con l'Ungheria e la Croazia a sud, affacciandosi a sud-ovest sul mare Adriatico (golfo di Trieste). La sua capitale è Lubiana.

Dal 1º maggio 2004 la Slovenia è uno stato membro dell'Unione europea; dal 1º gennaio 2007, l'euro è diventato la valuta nazionale, sostituendo il tallero sloveno, adottato nel 1991 dopo l'indipendenza; precedentemente la moneta era il dinaro iugoslavo. Nella regione istriana del Paese vive una comunità autoctona italiana, mentre nella zona di confine orientale si trova quella ungherese; crescente è l'immigrazione serba e bosniaco-erzegovina.

La Festa nazionale slovena, così come quella croata, ricorre il 25 giugno, anniversario della dichiarazione d'indipendenza del 1991 dalla ...Leggi tutto

La Slovenia, ufficialmente Repubblica di Slovenia (in sloveno Republika Slovenija, in ungherese Szlovén Köztársaság), è uno Stato sovrano dell'Europa centrale. Confina a ovest con l'Italia (Friuli-Venezia Giulia), a nord con l'Austria, a est con l'Ungheria e la Croazia a sud, affacciandosi a sud-ovest sul mare Adriatico (golfo di Trieste). La sua capitale è Lubiana.

Dal 1º maggio 2004 la Slovenia è uno stato membro dell'Unione europea; dal 1º gennaio 2007, l'euro è diventato la valuta nazionale, sostituendo il tallero sloveno, adottato nel 1991 dopo l'indipendenza; precedentemente la moneta era il dinaro iugoslavo. Nella regione istriana del Paese vive una comunità autoctona italiana, mentre nella zona di confine orientale si trova quella ungherese; crescente è l'immigrazione serba e bosniaco-erzegovina.

La Festa nazionale slovena, così come quella croata, ricorre il 25 giugno, anniversario della dichiarazione d'indipendenza del 1991 dalla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

Di più Slovenia

Informazioni di base
  • Moneta Euro
  • Nome originale Slovenija
  • Prefisso telefonico +386
  • Dominio Internet .si
  • Mains voltage 230V/50Hz
  • Democracy index 7.54
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 1913355
  • La zona 20271
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Slovenia.

    L'odierna Slovenia è stata abitata fin dalla preistoria. Sono stati ritrovati nella nazione dei fossili databili a circa 250 mila anni fa.[1] il flauto di Divje Babe, trovato nel 1995 nella grotta di Divje Babe vicino Circhina, è probabilmente lo strumento musicale più antico mai reperto nella storia.[2]

    La storia del territorio della Slovenia e quella del popolo sloveno si intrecciano con le vicende delle potenze vicine nel corso dei secoli. Lo sviluppo nel tempo della storia slovena si segue facendo riferimento alle sue province storiche: la Carniola al centro, la porzione meridionale della Stiria a oriente, e l'area alpino-litoranea a ovest.

    Durante l'Impero romano, il territorio dell'odierno Stato era suddiviso fra la regione della Venetia et Histria a occidente, e la provincia della Pannonia a oriente, separate da una linea di confine lungo le Alpi Giulie ed il Carso che ritornerà più volte nella vicenda storica. Dopo la caduta dell'Impero, il paese entrò a far parte del regno di Odoacre e poi di quello ostrogoto, mentre nel VI secolo si insediarono nell'area le genti slave meridionali, cui si possono ricondurre gli attuali sloveni.

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      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Slovenia.

    L'odierna Slovenia è stata abitata fin dalla preistoria. Sono stati ritrovati nella nazione dei fossili databili a circa 250 mila anni fa.[1] il flauto di Divje Babe, trovato nel 1995 nella grotta di Divje Babe vicino Circhina, è probabilmente lo strumento musicale più antico mai reperto nella storia.[2]

    La storia del territorio della Slovenia e quella del popolo sloveno si intrecciano con le vicende delle potenze vicine nel corso dei secoli. Lo sviluppo nel tempo della storia slovena si segue facendo riferimento alle sue province storiche: la Carniola al centro, la porzione meridionale della Stiria a oriente, e l'area alpino-litoranea a ovest.

    Durante l'Impero romano, il territorio dell'odierno Stato era suddiviso fra la regione della Venetia et Histria a occidente, e la provincia della Pannonia a oriente, separate da una linea di confine lungo le Alpi Giulie ed il Carso che ritornerà più volte nella vicenda storica. Dopo la caduta dell'Impero, il paese entrò a far parte del regno di Odoacre e poi di quello ostrogoto, mentre nel VI secolo si insediarono nell'area le genti slave meridionali, cui si possono ricondurre gli attuali sloveni.

    Nell'VIII secolo la zona passò sotto il dominio dei Franchi e dal 753 la Carniola fu cristianizzata dal monaco irlandese san Modesto inviato nella regione come corepiscopo di Carantania dal vescovo Virgilio di Salisburgo e dai missionari irlandesi o di scuola irlandese susseguiti dal vescovato di Salisburgo e dal Patriarcato di Aquileia. Sotto Carlo Magno, la Carniola fece parte della Marca del Friuli, ma poi divenne un margraviato autonomo, governato da un margravio di etnia slava con sede a Kranj, soggetto ai duchi di Carinzia. L'area occidentale alpino-litoranea invece continuò a far parte del Friuli storico.

    Nel X secolo diverse cittadine e vallate della zona furono aggregate, seppur distanti, a Principati vescovili dell'area tedesca, mentre nel 1071 anche la Carniola fu sottoposta alla giurisdizione secolare dei Patriarchi di Aquileia. Questi la diedero in feudo alla casata di Babenberg, iniziando così il legame storico e statuale fra la Slovenia e l'Austria. Nel 1245, Federico II di Babenberg, duca d'Austria e di Stiria, ottenne il titolo di Ducato anche alla Carniola. Nel 1278 la città di Capodistria e la zona costiera istriana a lei vicina, fino a quel momento appartenuta al Patriarcato, si unì alla Repubblica di Venezia.

    Seguì un periodo di governo della casa di Carinzia e Tirolo, che erano già signori anche dell'area di Gorizia, ma alla morte di Enrico di Carinzia e Tirolo nel 1335 la Carinzia, la Carniola, la Stiria ed altri possedimenti furono assegnati dall'Imperatore Ludovico il Bavaro a Ottone IV d'Asburgo. Dal 1335 pertanto iniziò il lungo periodo di dominio asburgico dell'attuale Slovenia, terminato solo dopo sei secoli nel 1918.

    Dopo i rivolgimenti e i continui mutamenti di confini nell'età napoleonica, l'età della Restaurazione vide sancita l'annessione all'Impero d'Austria anche delle terre che erano state della Repubblica di Venezia, fra cui Capodistria e il litorale istriano.

    Dopo la prima guerra mondiale e la caduta dell'Impero austro-ungarico, la maggior parte dell'attuale Slovenia entrò nel neonato Regno di Jugoslavia ("Regno dei serbi, dei croati e degli sloveni"); mentre un'altra parte, corrispondente alla Valle dell'Isonzo, alle zone di Idria e di Postumia ed alla parte carsico-istriana, dove era presente una popolazione d'etnia slovena (minoritaria lungo le coste e nei centri maggiori, maggioritaria nell'interno), fu attribuita al Regno d'Italia.

    Durante la seconda guerra mondiale, nel 1941, la Jugoslavia venne invasa dagli eserciti dell'Asse, e la Slovenia fu divisa fra l'Italia (con la creazione della Provincia di Lubiana), la Germania e l'Ungheria. In quello stesso periodo, la popolazione tedesca dell'isola linguistica di Gottschee fu in larga parte espulsa, e l'area ripopolata con sloveni provenienti dalla zona sotto occupazione ungherese. Dal settembre 1943 anche la zona precedentemente annessa dall'Italia fu occupata dal Terzo Reich, e divenne parte della Zona d'operazioni del Litorale adriatico.

    Alla fine della guerra, nel 1947, la Slovenia, divenuta repubblica federata della Jugoslavia socialista, ottenne buona parte delle terre del Regno d'Italia conquistate dalle formazioni slavo-comuniste di Tito, espandendosi fino all'Isonzo, nel Carso ed inglobando gran parte delle Alpi Giulie. La popolazione autoctona italiana, anche laddove era preponderante (come sul litorale), abbandonò il territorio con l'esodo giuliano-dalmata. Nel 1954, con la soppressione del Territorio Libero di Trieste, la Slovenia jugoslava annesse anche la porzione settentrionale della Zona B, corrispondente alla città di Capodistria e ai suoi dintorni, guadagnando così la sponda meridionale del golfo di Trieste e uno sbocco sul Mare Adriatico. Il confine meridionale con la Croazia fu fissato invece lungo il torrente Dragogna.

    Il 25 giugno 1991 la Slovenia dichiarò l'indipendenza dalla Jugoslavia, e uscì relativamente indenne dal conflitto immediatamente scaturitone, denominato guerra dei dieci giorni, ottenendo nei mesi successivi il riconoscimento della propria sovranità.[3] Il Paese riuscì quindi a non essere militarmente coinvolto nei successivi eventi delle guerre jugoslave.

    Con l'indipendenza inizia un riavvicinamento della nazione al contesto storico-politico dell'Europa Centrale, nel quale si era svolta gran parte della sua storia. Nel 2004 la Slovenia entra a far parte dell'Unione europea e della NATO, e nel 2007 adotta l'euro come propria moneta.

    ^ Milestones | slovenia.si, su web.archive.org, 22 febbraio 2018. URL consultato il 15 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2018). ^ STO, Il portale turistico ufficiale della Slovenia, su I feel Slovenia. URL consultato il 15 ottobre 2022. ^ Jože Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni, Il Mulino, 1995, ISBN 978-88-15-04852-3, p.173: “Alle otto di sera del 26 giugno 1991 la bandiera jugoslava fu ammainata davanti al parlamento di Lubiana e sul pennone fu issato il tricolore bianco, rosso e blu, ornato (...) Vi erano raffigurati il mare, il monte Tricorno e tre stelle gialle; richiamo al passato (essendo il Tricorno il simbolo della Slovenia)”.
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