România

Romania
Bogdan Muraru - CC BY-SA 3.0 Paszczur01 - CC BY-SA 3.0 ro No machine-readable author provided. Kafka~commonswiki assumed (based on copyright claims). - Public domain Alexandru Baboș - CC BY-SA 3.0 ro Djphazer - CC BY-SA 3.0 ro Diana Popescu - CC BY-SA 3.0 ro Horia Varlan from Bucharest, Romania - CC BY 2.0 Mihai Petre - CC BY-SA 3.0 ro Mihai Petre - CC BY-SA 3.0 ro Țetcu Mircea Rareș - CC BY-SA 4.0 No machine-readable author provided. Kafka~commonswiki assumed (based on copyright claims). - Public domain No machine-readable author provided. Kafka~commonswiki assumed (based on copyright claims). - Public domain Marion H. T. - CC0 Alex Moise - CC BY-SA 3.0 ro Țetcu Mircea Rareș - CC BY-SA 4.0 No machine-readable author provided. Kafka~commonswiki assumed (based on copyright claims). - Public domain Leontin l - CC BY-SA 4.0 No machine-readable author provided. Kafka~commonswiki assumed (based on copyright claims). - Public domain Paraschiv Alexandru - CC BY-SA 3.0 ro Zamolx - Public domain Alex Moise - CC BY-SA 3.0 ro TiberiuSahlean - CC BY-SA 3.0 ro Kiki Vasilescu - CC BY-SA 4.0 Țetcu Mircea Rareș - CC BY-SA 4.0 Maria Lupan - CC BY-SA 4.0 Țetcu Mircea Rareș - CC BY-SA 3.0 ro Andrei Stroe - CC BY-SA 2.5 T.Voekler - CC BY-SA 3.0 No machine-readable author provided. Kafka~commonswiki assumed (based on copyright claims). - Public domain Gabi Agu - CC BY 2.0 Herczeg László - CC BY-SA 3.0 Europeana EU - CC BY 2.0 Țetcu Mircea Rareș - CC BY-SA 4.0 Andrei Stroe - CC BY 3.0 Cezar Suceveanu. Original uploader was Cezarika1 at ro.wikipedia - CC BY 2.5 Pudelek - CC BY-SA 4.0 Happyblissy - CC BY-SA 4.0 Asybaris01 - CC BY-SA 4.0 Otto Schemmel - Public domain Neighbor's goat - CC BY-SA 3.0 ro Andrei Stroe - CC BY-SA 3.0 ro Diana Popescu, uploaded by Utilizator:Dv popescu at ro.wikipedia - CC BY-SA 3.0 ro Otto Schemmel - Public domain No images

Contesto di Romania

La Romania (in romeno România, [romɨˈnia]) è uno Stato membro dell'Unione europea e dell'ONU, situato in Europa centro-orientale al confine con la penisola balcanica. Ha una popolazione di 19 053 815 abitanti (2022) e una superficie di 238391 km². È una repubblica semipresidenziale e la sua capitale è Bucarest.

Confina a ovest con l'Ungheria e la Serbia, a sud con la Bulgaria, a est con il Mar Nero, la Moldavia e l'Ucraina e a nord nuovamente con l'Ucraina. Dal 29 marzo 2004 la Romania fa parte della NATO e, dal 1º gennaio 2007, dell'Unione europea.

La sua valuta è il leu (simbolo L), (1 leu = 0,205421 euro, al 22 novembre 2020).

Di più Romania

Informazioni di base
  • Moneta Leu romeno
  • Nome originale România
  • Prefisso telefonico +40
  • Dominio Internet .ro
  • Mains voltage 230V/50Hz
  • Democracy index 6.4
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 19053815
  • La zona 238397
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Romania.
    Antichità Leggi tutto
      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Romania.
    Antichità  Il tempio di Sarmizegetusa Regia Il castro romano di Potaissa

    I confini della Romania includono la maggior parte dell'antico territorio della Dacia.

    Il territorio della Romania era abitato nel II millennio a.C. da alcune tribù indo-europee, conosciute sotto il nome di Traci. A partire dal VI secolo a.C. nella regione del Danubio sono segnalati i Geti, mentre i Daci erano attestati in Transilvania. Probabilmente Geti e Daci erano lo stesso popolo, appartenente alla famiglia dei Traci. Durante l'epoca del primo re geto-dacico Burebista (82-44 a.C.), l'estensione dello Stato era la seguente: a nord i Carpazi boschivi, a sud i monti Hameus (Balcani), a ovest la confluenza del fiume Morava con il medio Danubio e a est con il fiume Bug Meridionale.

    Dopo la morte di Burebista, lo Stato geto-dacico si disintegrò prima in quattro e poi in cinque parti. Il nucleo principale si manteneva nella zona dei monti Șureanu, dove successivamente domineranno i re Cosmicus e Coryllus. L'unità dello Stato divenne possibile all'epoca del re Decebalo (87-106 d.C.). Il nuovo regno aveva la sua capitale in Sarmizegetusa. Il regno di Decebalo aveva dimensioni minori rispetto a quello di Burebista, ma per contro era molto meglio organizzato a livello statale. Il regno di Decebalo rappresenta il periodo di apogeo della civilizzazione geto-dacica, situato nel secondo periodo dell'età del ferro. A causa dell'aggravarsi della minaccia romana (le legioni di Roma si erano spinte sino alla pianura pannonica da un lato e al basso Danubio dall'altro), Decebalo deve fronteggiare due campagne militari da parte dei Romani condotti dall'imperatore Traiano negli anni 101-102 e 105-106 d.C. Come effetto di queste guerre, la Dacia venne conquistata per una piccola parte, e trasformata in provincia romana.

    I romani sfruttarono i ricchi giacimenti minerari della Dacia. L'oro e l'argento erano particolarmente abbondanti e furono trovati in grandi quantità nei Carpazi occidentali. I romani colonizzarono massicciamente la provincia, iniziando un periodo di intensa romanizzazione, durante il quale il latino volgare si trasformò in proto-rumeno. Nel III secolo si diffondono le prime comunità cristiane.

    Nel 274 l'imperatore Aureliano decise di abbandonare la Dacia; solo la Dobrugia continuò a far parte del mondo romano e dell'Impero romano-orientale fino ai primi decenni del VII secolo. Successivamente la regione ha accolto popoli diversi, alcuni dei quali hanno contribuito alla formazione dell'attuale composizione etnico-antropologica del paese carpato-danubiano.

    Alto Medioevo

    Tra il 271 e il 275, l'esercito e l'amministrazione romana lasciarono la Dacia, che fu poi invasa dai Goti. Questi si mescolarono con la popolazione locale fino al IV secolo, quando arrivarono gli Unni. Altri popoli come i Gepidi, gli Avari e i Proto-bulgari presero il controllo della regione. A partire dal VI secolo, diverse tribù slave si stabilirono nell'attuale territorio della Romania, venendo assimilate gradualmente dalla popolazione locale nei secoli successivi. I territori della Valacchia, Moldavia e gran parte della Transilvania furono poi controllate dal Primo Impero bulgaro dalla sua fondazione nel 681 fino all'epoca della conquista ungherese della Transilvania avvenuta alla fine del X secolo. Il Concilio di Preslav dichiarò il paleoslavo ecclesiastico lingua ufficiale della liturgia nel primo zarato bulgaro nell'893. Anche i rumeni lo adottarono come lingua liturgica.

    I Peceneghi, un popolo turco semi-nomade delle steppe dell'Asia centrale, occuparono le steppe a nord del Mar Nero dall'VIII all'XI secolo, e dal X secolo avevano il controllo di tutto il territorio tra il fiume Don e il basso Danubio. Durante i secoli XI e XII, altri popoli turchi come i Cumani e i Kipčaki orientali dominarono i territori tra l'attuale Kazakistan, Russia meridionale, Ucraina, Moldavia meridionale e la Valacchia occidentale. Questo immenso territorio era conosciuto allora con il nome di Cumania.

    Basso Medioevo  Fortificazioni di Sibiu Illustrazione del Chronicon Pictum del XIV secolo, raffigurante l'esercito di Basarab I mentre sconfigge Carlo Roberto d'Angiò nella Battaglia di Posada (1330).

    In seguito al Grande Scisma del 1054, la popolazione rumena rimase legata al rito bizantino, quindi alla Chiesa ortodossa.

    Dal XII secolo diversi re d'Ungheria invitarono coloni di lingua germanica dell'Europa centrale e occidentale, come i Sassoni, ad occupare una parte della Transilvania, chiamata Burzenland, insieme all'Ordine Teutonico. I Siculi, una popolazione di origine ungherese, furono portati nella Transilvania sudorientale come guardie di frontiera, formando una regione autonoma chiamata Terra dei Siculi.

    Con l'invasione mongola dell'Europa nel 1241, la dominazione cumana della Valacchia e della Moldavia finì. I mongoli attraversarono i Carpazi e devastarono la Transilvania, allora territorio ungherese. Dopo la ritirata dei mongoli, la Valacchia e la Moldavia furono disputati tra il Regno d'Ungheria e il Secondo Impero bulgaro. Quest'ultimo governò, almeno nominalmente, il Principato di Valacchia fino al XIV secolo, quando divenne indipendente, sotto Basarab I, il quale sconfisse l'esercito reale ungherese nella Battaglia di Posada ed assicurò l'indipendenza della Valacchia nel 1330. Luigi I d'Ungheria mandò nel 1353 Dragoș a stabilire una linea di difesa contro le forze mongole dell'Orda d'Oro sul fiume Siret. Questo nuovo territorio vassallo diventò il Principato di Moldavia.

    In Transilvania, in seguito alle Rivolte di Bobâlna del 1438, i nobili ungheresi, insieme ai siculi e ai sassoni, costituirono l'Unio Trium Nationum, un patto di mutuo sostegno politico e militare, a scapito della popolazione contadina, perlopiù di etnia rumena e di religione ortodossa.

    La Valacchia indipendente si trovava al confine dell'Impero Ottomano dal XIV secolo fino a quando non aveva gradualmente ceduto all'influenza degli Ottomani durante i secoli successivi, con brevi periodi di indipendenza. Vlad III l'Impalatore, noto anche come Vlad Dracula (in rumeno Vlad Ţepeş), fu principe di Valacchia nel 1448, 1456–62 e 1476. Vlad III è ricordato per le sue incursioni contro l'Impero Ottomano e il suo successo iniziale nel mantenere libero il suo piccolo stato per un breve periodo. Nel mondo occidentale, Vlad è meglio conosciuto per essere l'ispirazione per il personaggio principale del romanzo di Bram Stoker del 1897, Dracula.

    Il Principato di Moldavia raggiunse il suo periodo più glorioso sotto il governo di Stefano il Grande tra il 1457 e il 1504. Stefano (in rumeno Ștefan) regnò per 47 anni, un periodo insolitamente lungo per quel periodo. Fu un capo militare e statista di successo, perdendo solo due battaglie su cinquanta; costruì un santuario per commemorare ogni vittoria, fondando 48 chiese e monasteri, molti dei quali hanno uno stile architettonico unico e sono elencati nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. La vittoria più prestigiosa di Stefano fu sull'Impero Ottomano nel 1475 nella Battaglia di Vaslui, per la quale eresse il Monastero di Voroneț. Per questa vittoria Papa Sisto IV lo nominò verus christianae fidei athleta (vero Campione della Fede Cristiana). Dopo la morte di Stefano, anche la Moldavia passò sotto la sovranità dell'Impero Ottomano durante il XVI secolo.

    Età moderna

    A partire dal 1519 la Riforma di Lutero si diffuse presso la popolazione germanofona della Transilvania.

    Dal 1541, l'intera Penisola Balcanica e l'Ungheria settentrionale divennero province ottomane. La Moldavia, la Valacchia e la Transilvania passarono sotto la sovranità ottomana ma rimasero completamente autonome fino al XVIII secolo, godendo di una certa indipendenza esterna.

    Michele il Coraggioso fu principe di Valacchia dal 1593 al 1601, di Transilvania dal 1599 al 1600 e di Moldavia nel 1600. Per un breve periodo durante il suo regno, la Transilvania fu governata insieme alla Moldavia e alla Valacchia in un'unione personale. Dopo la sua morte l'unione si sciolse e come stati tributari vassalli, la Moldavia e la Valacchia avevano ancora autonomia interna e una certa indipendenza esterna, che fu definitivamente persa nel XVIII secolo.

    Il Principato di Transilvania raggiunse il suo periodo di massima importanza sotto il dominio assolutista di Gabriele Bethlen dal 1613 al 1629. I turchi ottomani non sollecitarono la conversione all'Islam da parte dei popoli vinti, lasciando numerose libertà religiose. Grazie a questo fatto, la Riforma Protestante si diffuse attraverso i territori settentrionali occupati da loro. Solo nell'Ungheria occidentale governata dagli Asburgo questo processo fu interrotto dalla forte politica di controriforma dell'Impero. Durante questo periodo, il protestantesimo calvinista si diffuse in parte della popolazione transilvana di etnia ungherese e in modo molto ridotto anche in quella rumena. L'Illuminismo fiorì in questa regione alla fine del XVIII secolo attraverso gli esponenti della Scuola Transilvana (Școala Ardeleană in rumeno).

    Nel 1699, la Transilvania divenne parte della monarchia asburgica in seguito alla vittoria austriaca sui turchi. Gli Asburgo espansero rapidamente il loro impero; nel 1718, l'Oltenia, una parte importante della Valacchia, fu annessa alla monarchia asburgica e fu restituita solo nel 1739. In seguito, nel 1775, gli Asburgo occuparono la parte nord-occidentale della Moldavia, che in seguito fu chiamata Bucovina e fu incorporata nell'Impero austriaco nel 1804. La metà orientale del Principato, che si chiamava Bessarabia, fu occupata nel 1812 dalla Russia.

    Nella prima parte dell'Ottocento, ci furono numerose ribellioni in Moldavia e Vallachia, ancora controllate dall'Impero Ottomano. La più famosa è la Rivolta valacca del 1821, guidata da Tudor Vladimirescu.

    Nel clima della Primavera dei Popoli, nel 1848, una rivolta nazionalista liberale e romanticistica rumena iniziò a giugno nel principato di Valacchia. I suoi obiettivi erano l'autonomia amministrativa, l'abolizione della servitù della gleba e l'autodeterminazione popolare, strettamente connessa con la rivolta fallita dello stesso anno in Moldavia. I rivoltosi cercarono di rovesciare l'amministrazione imposta dalle autorità imperiali russe sotto il regime Regulamentul Organic e, attraverso molti dei loro leader, sollecitavano l'abolizione dei privilegi dei boiardi. Guidato da un gruppo di giovani intellettuali e ufficiali delle forze militari valacche, il movimento riuscì a rovesciare il principe regnante Gheorghe Bibescu, e venne istituito un governo provvisorio, grazie al quale vennero apportate importanti riforme liberali, annunciate per la prima volta nella Proclamazione di Islaz.

    Nonostante i suoi rapidi successi e il sostegno popolare, la nuova amministrazione fu caratterizzata da conflitti tra l'ala radicale e le forze più conservatrici, in particolare sulla questione della riforma agraria. Due successivi colpi di stato falliti indebolirono il nuovo governo e il suo status internazionale fu sempre contestato dalla Russia. Dopo essere riuscito a raccogliere un certo grado di simpatia dai leader politici ottomani, la rivoluzione fu infine isolata dall'intervento dei diplomatici russi. Nel settembre 1848, con l'accordo degli ottomani, la Russia invase la Valacchia e represse la rivoluzione.

    Indipendenza e storia recente

    La Valacchia e la Moldavia ottennero l’autonomia dall'Impero ottomano nel 1859, a seguito della guerra di Crimea (1853-1856). La Romania nacque il 24 gennaio 1859, quando la Moldova occidentale e la Valacchia si unirono, conferendo il principato unico ad Alexandru Ioan Cuza, sotto il quale avvennero importanti cambiamenti come la sostituzione dell'alfabeto cirillico rumeno, in uso da secoli, con quello latino nel 1862. Cuza rimase in carica fino al 1866, quando venne espulso dal paese. Nello stesso anno Carlo I succedette a Cuza, superò un tentativo di colpo di stato repubblicano nel 1870 e venne proclamato Re di Romania nel 1881.

     Romania rivoluzionaria di Constantin Daniel Rosenthal.

    Nel 1913 la Romania vinse la seconda guerra dei Balcani contro la Bulgaria e, a seguito del Trattato di Bucarest del 10 agosto 1913, ottenne l'annessione della città di Silistra, tutta la Dobrugia e parte della costa bulgara sul Mar Nero.

    Prese parte alla prima guerra mondiale nel 1916, e alla fine di quell'anno subì la repentina occupazione da parte delle forze austro-tedesche, occupazione pressoché totale tranne nella Moldavia occidentale dove ancora nella seconda metà del 1917 per opera del capo di Stato Maggiore Ion Antonescu fu respinto un tentativo di invasione da parte delle truppe tedesche del feldmaresciallo Von Mackensen.

    Con il crollo degli Imperi Centrali e poi la secessione ungherese dall'Austria, ne rinacque vincitrice, occupando a sua volta, dopo il 1918, i vicini territori di Transilvania, Crișana, Maramureș, Banato, Bucovina e Bessarabia, portando all'unità nazionale dei Romeni in un unico Stato.

     Carlo I, primo re di Romania.

    L'esercito romeno si rese poi protagonista della guerra romeno-ungherese, ove schiacciò con la fattiva collaborazione occidentale nel 1919 la Repubblica dei Consigli di Béla Kun: cominciò così a crescere il peso dei militari all'interno dello Stato romeno.

     La Romania nel 1941.

    Tra il 1927 e il 1930, per opera di Corneliu Zelea Codreanu, sorse il Movimento Legionario della Guardia di Ferro (in romeno Garda de Fier), a carattere nazionalista, cristiano integralista, antibolscevico, anticapitalista, individuando il capitalismo in quello dei nuovi ebrei giunti nel paese dai primi del secolo. Per quanto d'estrema destra, dal 1932 raccolse simpatie tra tutti i ceti sociali impegnandosi nel migliorare condizioni di vita di contadini e operai. I suoi aderenti si definivano Legionari. Alternarono attività di vero e proprio volontariato, compresa l'esecuzione materiale di opere pubbliche, a violenze, omicidi che portarono a massacri di suoi aderenti e all'incarcerazione del fondatore, poi assassinato da sicari di re Carlo.

    Nel corso del 1934 entrò in possesso di una piccola concessione nel territorio albanese, la Concessione di Santi Quaranta.

    Allo scoppio della seconda guerra mondiale, la Romania si dichiarò neutrale, permise il transito del Governo polacco in fuga da nazisti e sovietici e tenne aperte le relazioni con le potenze occidentali, in particolare Regno Unito e Italia.

     Il dittatore Ion Antonescu incontra Benito Mussolini.

    L'accresciuto potere dei militari portò ai vertici del potere il cosiddetto Conducător Ion Antonescu, un alto ufficiale divenuto ministro della difesa nel 1937 e nominato Primo ministro da re Carlo II nel 1940. Antonescu costrinse re Carlo ad abdicare a favore del figlio Michele (che ricoprì pertanto un ruolo meramente simbolico) e piegò la Romania alla sua politica autoritaria, ideologicamente prossima al fascismo.

    Nell'estate del 1940, l'Unione Sovietica, che non riconosceva le annessioni territoriali romene, successive al 1918, di aree dello scomparso Impero russo, rivendicò e occupò la Bessarabia, la Bucovina settentrionale e il Territorio di Herța. La mancanza di una risposta militare da parte romena solleticò gli appetiti dei governi nazionalisti dei Paesi circostanti, e la Romania fu così costretta dal secondo arbitrato di Vienna del 30 agosto 1940 a restituire parte della Transilvania all'Ungheria di Miklós Horthy e a cedere alla Bulgaria la Dobrugia meridionale (trattato di Craiova del 7 settembre 1940), con l'acquiescenza italo-tedesca. In cambio di queste concessioni la Romania ottenne la garanzia unilaterale della Germania in difesa dell'integrità territoriale romena da ogni ulteriore rivendicazione territoriale di Paesi terzi, suscitando la reazione sia di Stalin sia di Mussolini, che ritenevano che la condizione politico-territoriale della Romania non potesse essere discussa senza il loro consenso. La Romania aderì pertanto al patto tripartito quello stesso anno, per poi affiancare la Germania nell'invasione della Russia (Operazione Barbarossa) un anno dopo. Dopo quello russo e tedesco, il contingente romeno era il più numeroso impiegato sul Fronte orientale, e subì notevoli perdite quando le sorti della guerra iniziarono a volgere a favore dei sovietici, in particolar modo nella battaglia di Stalingrado. All'interno, la Romania si adoperò per impedire l'arruolamento dei cittadini romeni di etnia tedesca nelle forze armate del Reich tedesco e nelle Waffen-SS, ma non fece nulla per impedire la discriminazione e poi la deportazione degli ebrei romeni.

     Nicolae Ceaușescu, leader della Romania dal 1965 al 1989

    In quel periodo, il Conducător cercò dapprima la collaborazione della Guardia di Ferro, assegnando incarichi di governo al nuovo leader, poi a causa delle diffuse violenze dei Legionari dovette reprimerlo, aiutato dallo stesso Hitler (che probabilmente aveva riscontrato analogia con la minaccia che le SA avevano rappresentato per lui).

    Nell'estate del 1944, l'Armata Rossa arrivò ai confini del paese. Con un colpo di Stato, Antonescu fu destituito, e il nuovo re Michele I firmò l'armistizio con gli Alleati, rivolgendo il proprio esercito contro i soldati tedeschi, che continuarono a resistere ancora per un po' in Transilvania e Oltenia, appoggiati dalle milizie romene filo-naziste della Guardia di Ferro, con cui più volte Antonescu, durante la sua dittatura, si era scontrato.

    Nel dopoguerra, importanti aree territoriali della Romania, pari a circa un quinto della sua superficie, vennero cedute all'Unione Sovietica e sono oggi incluse nella Repubblica di Moldavia e nell'Ucraina, la quale ha acquisito anche l'isola dei Serpenti (Insula Șerpilor), l'unica isola romena in mare aperto al largo delle coste occidentali del Mar Nero, la cui cessione non era stata contemplata dal trattato di pace. La Bulgaria conservò, con il beneplacito dell'Unione Sovietica, la Dobrugia meridionale, il cosiddetto quadrilatero, territorio che aveva ottenuto nel 1940, grazie alle pressioni di Hitler sul governo di Bucarest.

    Dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale, la Romania divenne uno Stato comunista nell'orbita del Patto di Varsavia. Il 30 dicembre 1947 infatti re Michele I fu costretto ad abdicare dal Primo ministro Petru Groza. Nel 1948 venne ufficialmente abolita la monarchia e varata la Costituzione della Repubblica Popolare Romena.

    Tuttavia, nei primi anni di dittatura si registrarono molteplici tentativi insurrezionali anti-stalinisti o complessivamente anti-comunisti, sovente sedati nel sangue.

    A partire dagli anni sessanta, i contrasti con l'Unione Sovietica si fecero più espliciti, in primis per divergenze applicative in materia di politica economica, tanto che la Romania cominciò a sviluppare una propria politica estera autonoma da Mosca mentre, nel 1965, venne varata la nuova Costituzione della Repubblica Socialista di Romania.

    Nello stesso anno, cominciò forse il periodo più buio della storia romena del XX secolo, con l'avvento del governo dittatoriale del presidente Nicolae Ceaușescu (il nuovo Conducător), caratterizzato da un paternalismo di facciata basato sul terrore e sordo alle aperture interne sperimentate dai sovietici (prima Kruščëv e vent'anni dopo Gorbačëv), cui nel 1989 porrà termine solo una sconvolgente rivolta popolare coeva della caduta del muro di Berlino nella consorella D.D.R., ma prontamente "pilotata" da un gruppo di personaggi appartenenti alla vecchia Nomenklatura, coadiuvati dalle strutture della famigerata Securitate (l'onnipresente polizia segreta)[senza fonte], che si sbarazzarono in fretta di Ceaușescu e della sua potente moglie con un processo sommario di pochi minuti e un'esecuzione altrettanto affrettata e sommaria.[1]

    Da allora, la Romania si è data uno statuto democratico, con una Costituzione ispirata ai modelli occidentali. Il 29 marzo 2004 la Romania è entrata nella NATO, insieme con Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia, mentre il 1º gennaio 2007 la Romania è entrata nell'UE assieme alla Bulgaria.

    ^ Quel che resta dei Ceausescu, su ilpost.it, 21 luglio 2010. URL consultato il 1º dicembre 2014.
    Leggi meno

Frasario

Ciao
Buna ziua
Mondo
Lume
Ciao mondo
Salut Lume
Grazie
Mulțumesc
Arrivederci
La revedere
da
No
Nu
Come stai?
Ce mai faci?
Bene grazie
Bine, mulțumesc
Quanto costa?
Cât face?
Zero
Zero
Uno
unu

Dove puoi dormire vicino Romania ?

Booking.com
490.007 visite in totale, 9.198 Punti di interesse, 404 Destinazioni, 56 visite oggi.