Contesto di Oman

L'Oman (in arabo: عمان‎, Omān, pronunciato [ʕumaːn], Omàn), ufficialmente Sultanato dell'Oman, è uno Stato asiatico situato nella porzione sud-orientale della Penisola arabica. Confina con gli Emirati Arabi Uniti a nord-ovest, con l'Arabia Saudita a ovest e con lo Yemen a sud-ovest. Si affaccia sul Mar Arabico a sud e a est, sul golfo dell'Oman a nord-est. All'Oman appartengono anche le exclavi di Madha e Musandam, che confinano con gli Emirati Arabi Uniti; la seconda è bagnata dallo stretto di Hormuz e dal golfo dell'Oman.

Dal XVII secolo l'Oman ha avuto un proprio impero coloniale, in competizione con Portogallo e Regno Unito per il controllo del Golfo Persico e dell'oceano Indiano. Nel XIX secolo, periodo del massimo splendore, l'influenza politico-economica di questo impero arrivò in Iran, Pakistan e, a...Leggi tutto

L'Oman (in arabo: عمان‎, Omān, pronunciato [ʕumaːn], Omàn), ufficialmente Sultanato dell'Oman, è uno Stato asiatico situato nella porzione sud-orientale della Penisola arabica. Confina con gli Emirati Arabi Uniti a nord-ovest, con l'Arabia Saudita a ovest e con lo Yemen a sud-ovest. Si affaccia sul Mar Arabico a sud e a est, sul golfo dell'Oman a nord-est. All'Oman appartengono anche le exclavi di Madha e Musandam, che confinano con gli Emirati Arabi Uniti; la seconda è bagnata dallo stretto di Hormuz e dal golfo dell'Oman.

Dal XVII secolo l'Oman ha avuto un proprio impero coloniale, in competizione con Portogallo e Regno Unito per il controllo del Golfo Persico e dell'oceano Indiano. Nel XIX secolo, periodo del massimo splendore, l'influenza politico-economica di questo impero arrivò in Iran, Pakistan e, a sud, Zanzibar. Il Novecento vide invece il forte declino economico del sultanato, la cui prosperità si era basata sul fatto di essere un fiorentissimo mercato di armi e schiavi, attività entrate in crisi.
A causa di questa decadenza l'Oman cadde sotto la pesante influenza del Regno Unito, diventando parte del suo Impero come protettorato fino al 1971. Tradizionalmente, il sultanato è vicino a Regno Unito e Stati Uniti, ma ha sempre conservato la sua sovranità e mantiene oggi una politica estera indipendente.

L'Oman è una monarchia assoluta governata dal sultano Haitham, al potere dal 2020, ma il suo parlamento ha alcuni poteri legislativi e di controllo (anche se non esercita poteri sostanziali). Nel novembre 2010 l'UNDP, su 135 paesi considerati, ha classificato l'Oman come lo Stato che ha avuto il maggior sviluppo socio-economico negli ultimi quarant'anni; il sultanato è considerato uno dei più sviluppati e stabili tra i Paesi arabi.

Di più Oman

Informazioni di base
  • Moneta Riyal dell'Oman
  • Nome originale سلطنة عمان
  • Prefisso telefonico +968
  • Dominio Internet .om
  • Mains voltage 240V/50Hz
  • Democracy index 3
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 4829480
  • La zona 309500
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Oman.
    Antichità

    Nella lingua dei Sumeri l'Oman si chiamava Magan ed era noto per esportare rame. La sua annessione all'Impero persiano achemenide avvenne in data imprecisata. Compare tra le province soggette ai Persiani nelle iscrizioni di Dario I con il nome di Makā, a partire dal 524 a.C. Per secoli il paese, che dai Sasanidi era detto Mazūn, ha fatto parte dei domini Persiani pur con fasi alterne....Leggi tutto

      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Oman.
    Antichità

    Nella lingua dei Sumeri l'Oman si chiamava Magan ed era noto per esportare rame. La sua annessione all'Impero persiano achemenide avvenne in data imprecisata. Compare tra le province soggette ai Persiani nelle iscrizioni di Dario I con il nome di Makā, a partire dal 524 a.C. Per secoli il paese, che dai Sasanidi era detto Mazūn, ha fatto parte dei domini Persiani pur con fasi alterne. Gli Arabi vi arrivarono in ondate diverse a partire, sembra, dal I secolo a.C. per stanziarsi, inizialmente, in modo particolare nelle zone interne del paese. Secondo la tradizione araba, i Banu Azd, come altre tribù, arrivarono in Oman a seguito del crollo della diga di Maʾrib in quel grande movimento che determinò la dispersione degli Arabi nel Vicino Oriente.

    Fra il 627 e il 632 d.C., con l'espansione dell'Islam l'Oman venne sottratto al controllo persiano, entrando a far parte del Califfato degli Omayyadi. Già prima del 700 molti oppositori degli Omayyadi si rifugiarono in Oman. Fra questi si distinsero in primo luogo coloro che appartenevano a una corrente dell'Islam detta ibadita.

    Con il crollo della dinastia omayyade nel 751 fu fondato un imamato che, con alterne vicende, durò fino alla metà del XX secolo. Per molti secoli la storia dell'Oman è assai complessa proprio per il continuo contrasto con il potere centrale del Califfo, ma anche per i contrasti interni che si sono susseguiti sia fra diverse tribù che fra diversi gruppi di potere primo fra tutti quello fra gli imam e i sultani.

    Colonialismo portoghese  Con l'espulsione dei portoghesi, l'Oman diventa la potenza dominante dell'Oceano Indiano occidentale nel XVII secolo[1]

    Importante centro commerciale per molti secoli, l'Oman fu oggetto delle mire espansionistiche del Portogallo, che lo sottrasse al regno di Hormuz. Nel 1508 i Portoghesi rasero al suolo Qalhat e conquistarono Mascate, il principale porto del paese, facendone la capitale del Paese. I Portoghesi, insediatisi sulla costa dove innalzarono numerosi forti, ancor oggi visibili, espansero il loro potere conquistando Sohar nel 1616. Potere che mantennero, nonostante i continui scontri con i Persiani e i Britannici, fino al 1650 quando, dopo una lunga guerra, furono costretti ad abbandonare definitivamente Mascate. Le cause del declino del potere portoghese sono probabilmente da individuare nella incapacità di tessere buoni rapporti con gli Arabi e i Persiani che volevano mantenere il dominio del Golfo Persico, ma anche all'incapacità di gestire proficuamente non solo le attività commerciali costituendo una compagnia commerciale, ma anche la flotta, come ha rilevato Pietro della Valle nel suo viaggio (1624-1625).

    Nel 1625 divenne Imam delle regioni interne dell'Oman Nāsir bin Murshid, il capostipite di una delle dinastie di Sultani dell'Oman, quella degli Yaʾāriba o Āl Yaʾrib durante il cui dominio l'Oman passò un periodo di pace anche se lo scontro navale con i Portoghesi, sempre presenti nel Golfo Persico, si protrasse per lungo periodo. Nello stesso tempo però il paese visse una fase di sviluppo e di espansione tanto che nel 1698 l'Oman s'impadronì dell'isola africana di Zanzibar e di una rilevante porzione della costa orientale africana. Ma questo periodo di prosperità fu, con il tempo, interrotto da una serie di contrasti per la successione al governo del Paese. I Persiani, sempre interessati al controllo della costa meridionale del Golfo Persico, approfittarono della richiesta di aiuto giunta loro da parte dell'Imam Sayf bin Sultan per conquistare l'Oman (1737-1738) riuscendo a impadronirsi del governo.

    Era moderna  Mascate nel 1904
      Lo stesso argomento in dettaglio: Impero omanita.

    Nel 1749 Ahmad bin Sa'id Al Bu Sa'id (r. 1749-1783), governatore di Sohar e capostipite dei sultani dell'Oman Bū Saʾīd, la dinastia che governa ancor oggi l'Oman, cacciati i Persiani dall'Oman, fu eletto Imam, titolo che in seguito fu sostituito da Sayyid, che a sua volta fu sostituito da Sulṭān. Durante il suo lungo regno, grazie anche al prestigio di cui godeva presso i suoi sudditi, l'Oman trascorse un periodo di sviluppo e di espansione arrivando a controllare il Belucistan. Tale situazione è stata resa possibile grazie ai buoni rapporti commerciali con l'India e la Compagnia delle Indie orientali nonostante perdurasse l'ostilità con i Persiani, anche con l'intervento del Sultano a fianco degli Ottomani per la conquista di Bassora (1775-1776).

    Alla morte di Sultan bin Ahmad nel 1856 scoppiò un conflitto fra i figli per la successione che determinò la divisione del sultanato, per cui vennero costituiti il Sultanato dell'Oman e il Sultanato di Zanzibar, che, però, fu presto sopraffatto dalle potenze coloniali europee, mentre l'Oman andò perdendo il controllo sui possedimenti orientali a causa dell'espansione del potere britannico, tant'è che nel 1861 il rappresentante del Governo britannico assunse il titolo di Sultano.

    Nel 1864 i Wahhabiti cercarono, come avevano già fatto in precedenza, di espandere il proprio dominio verso la costa orientale dell'Arabia al fine di ottenere così il controllo dell'accesso al Golfo Persico. Pertanto entrarono nei giochi di potere in atto in Oman, ponendosi in contrasto non soltanto con il sultano Thuwayni bin Sa'id, ma anche con la Gran Bretagna. Scontro che si concluse nel 1866 con un accordo fra il re ʿAbd Allāh bin Faysal della dinastia saudita e il Sultano dell'Oman, accordo fatto sotto l'egida del rappresentante britannico, il colonnello Pelly. Nel 1891 il Sultano Faysal bin Turki firmò con la Gran Bretagna un accordo di collaborazione in cui fu stabilito un trattamento di favore nei confronti della Gran Bretagna per quanto riguardava il commercio, la tassazione e la navigazione. Trattato che fu rinnovato nel 1939 e nel 1951.

    Nel 1954 l'Imam Ghālib che ancora governava le regioni interne, la cui capitale era Nizwa, volendo affermare sempre più il proprio potere, entrò in contrasto con il Sultano Saʾīd bin Taymūr, il cui esercito riuscì a prendere il controllo di gran parte dell'interno. Nel 1957 però Ṭālib, fratello del vecchio Imam, riprese a combattere facendo delle montagne del Jabal Akhḍar la sua roccaforte. Sa'id bin Taymūr, chiesto aiuto alla Gran Bretagna, nel 1959 mise definitivamente fine al potere degli Imam.

    Fra il 1960 e il 1965 la 'questione dell'Oman' concernente la presenza britannica in quel Paese, fu presa in esame a più riprese dall'ONU giungendo infine a imporre alla Gran Bretagna di sospendere qualsiasi interferenza nella vita politica e commerciale dell'Oman in nome del principio di autodeterminazione dei popoli.

    Indipendenza  Il sultano Qābūs bin Saʿīd Āl Saʿīd, sovrano assoluto dell'Oman dal 1970 al 2020 palazzo di Al Alam a Mascate

    Il 24 luglio del 1970 Sa'id bin Taymur, che aveva condotto una politica isolazionista e fortemente reazionaria, fu deposto dal figlio Qābūs bin Saʿīd Āl Saʿīd con un golpe di palazzo incruento. Basti pensare che la schiavitù era ancora in uso e che le entrate del petrolio erano utilizzate soltanto a scopi militari, bloccando così lo sviluppo economico del Paese. Il Paese si schierò immediatamente a fianco del giovane Sultano. Soltanto nel Dhofar il Fronte di Liberazione del Dhofar si oppose sostenendo che, nonostante le promesse del sultano Qābūs, la situazione politica dell'Oman non sarebbe mutata. Sempre nel 1970 il Paese assunse il nome di Sultanato dell'Oman.

    Sin dal suo insediamento, il sultano Qābūs ha fatto molto per migliorare la situazione economica del paese e mantenere buoni rapporti con tutti gli stati mediorientali. Nel 1996, inoltre, il Sultano emanò un decreto con cui si stabilivano norme precise per regolare la successione reale, dotando inoltre l'Oman di un'Assemblea bicamerale con limitati poteri legislativi, introducendo la figura del Primo Ministro e portando a una prima concessione di diritti civili agli abitanti.

    Nel 2001 le forze armate statunitensi si servirono di alcune basi in Oman per le operazioni in Afghanistan. Nel 2003 si tennero le prime elezioni per la Camera bassa dell'assemblea.

    Il sultano Qābūs è morto l'11 gennaio 2020; al suo posto è salito al trono il cugino Haitham bin Tariq Al Said, che in precedenza aveva già ricoperto il ruolo di Ministro della Cultura.

    ^ Oman Country Profile. Oman Country Profile. British Library Partnership. Qatar Digital Library. 2014.
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