Nepal

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Contesto di Nepal

Il Nepal (AFI: /neˈpal/; in nepalese नेपाल, Nepāla, ), ufficialmente Repubblica Federale Democratica del Nepal, è uno stato dell'Asia meridionale di 147 516 km² con 30 034 989 abitanti al 2021, la cui capitale è Katmandu, confinante a nord con la Cina (Tibet) e a sud con l'India ed è uno Stato senza sbocco sul mare. Il territorio dello stato himalayano, compreso tra la pianura del Gange e la catena montuosa dell'Himalaya, è prevalentemente montuoso, presenta un dislivello notevole (da 80 a 8 848 m dell'Everest, il punto più alto della Terra) ed è geograficamente parte del subcontinente indiano.

La capitale Katmandu, situata a circa 1 350 m d'altitudine, ha una popolazione di 850 000 abitanti e circa 1 500 000 nell'intera area metropolitana comprendente diverse città e villaggi fra cui Lalitpur e Bha...Leggi tutto

Il Nepal (AFI: /neˈpal/; in nepalese नेपाल, Nepāla, ), ufficialmente Repubblica Federale Democratica del Nepal, è uno stato dell'Asia meridionale di 147 516 km² con 30 034 989 abitanti al 2021, la cui capitale è Katmandu, confinante a nord con la Cina (Tibet) e a sud con l'India ed è uno Stato senza sbocco sul mare. Il territorio dello stato himalayano, compreso tra la pianura del Gange e la catena montuosa dell'Himalaya, è prevalentemente montuoso, presenta un dislivello notevole (da 80 a 8 848 m dell'Everest, il punto più alto della Terra) ed è geograficamente parte del subcontinente indiano.

La capitale Katmandu, situata a circa 1 350 m d'altitudine, ha una popolazione di 850 000 abitanti e circa 1 500 000 nell'intera area metropolitana comprendente diverse città e villaggi fra cui Lalitpur e Bhaktapur, estesa nella cosiddetta valle di Katmandu, corrispondente all'alto bacino del fiume Bagmati; la città di Pokhara invece, situata nella regione centrale ai piedi del massiccio dell'Annapurna, con i suoi 200 000 abitanti (circa 300 000 nell'area metropolitana) è il secondo agglomerato urbano nepalese e precede poche altre città che superano i 100 000 abitanti (Dharan, Hetauda, Butawal, Biratnagar e Birganj).

A seguito del massacro della famiglia reale avvenuto nel 2001, nel paese iniziò una lenta transizione politica che portò, il 28 dicembre 2007, all'approvazione da parte del parlamento nepalese di un emendamento costituzionale che permetteva la transizione dalla monarchia alla repubblica, avvenuta il 28 maggio 2008 mediante la votazione quasi unanime dell'Assemblea Costituente. La presidente è Bidhya Devi Bhandari. Il primo ministro è Pushpa Kamal Dahal. La lingua ufficiale è il nepalese. Circa la metà della popolazione del paese vive con meno di 1,25 dollari statunitensi al giorno.

Di più Nepal

Informazioni di base
  • Moneta Rupia nepalese
  • Prefisso telefonico +977
  • Dominio Internet .np
  • Mains voltage 230V/50Hz
  • Democracy index 5.22
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 29164578
  • La zona 147181
  • Lato guida left
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Nepal e Regno del Nepal.

    «Qualcuno mi ha domandato che cosa interessa a noi del Nepal. Ed io rispondo: dove c'è un uomo, uno solo, lì siamo anche noi, dove c'è memoria di un passato lì troveremo la modulazione nuova delle stesse illusioni, l'inveramento diverso, ma non discordante, degli archetipi dello spirito umano.[1]»

    (Giuseppe Tucci, Nepal: alla scoperta del regno dei Malla)

    La storia del Nepal si perde anticamente nel mito. I primi abitanti documentati della valle di Katmandu furono i Licchavi (VIII secolo a.C.), cui seguirono i Thakuri (IX-XII secolo d.C.) e i Malla (XIII-XVIII secolo).

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      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Nepal e Regno del Nepal.

    «Qualcuno mi ha domandato che cosa interessa a noi del Nepal. Ed io rispondo: dove c'è un uomo, uno solo, lì siamo anche noi, dove c'è memoria di un passato lì troveremo la modulazione nuova delle stesse illusioni, l'inveramento diverso, ma non discordante, degli archetipi dello spirito umano.[1]»

    (Giuseppe Tucci, Nepal: alla scoperta del regno dei Malla)

    La storia del Nepal si perde anticamente nel mito. I primi abitanti documentati della valle di Katmandu furono i Licchavi (VIII secolo a.C.), cui seguirono i Thakuri (IX-XII secolo d.C.) e i Malla (XIII-XVIII secolo).

    L'unificazione del paese avvenne nel 1768 ad opera di Prithvi Narayan Shah, capostipite dell'ultima dinastia regnante. Nel corso del XIX secolo il Nepal si scontrò sia con la Cina sia con l'India britannica, riuscendo a conservare l'autonomia in cambio di tributi e cessioni territoriali. Nel 1846 il generale Jang Bahadur Rana ordì un colpo di Stato che permise alla propria famiglia di tenere le redini del governo nepalese per oltre un secolo, confinando la dinastia Shah ai margini della politica nazionale.

    Negli anni compresi tra il 1947 ed il 1951 il movimento democratico rovesciò la famiglia Rana con il supporto dell'India, consentendo al re Tribhuvan il ritorno dall'esilio. A questi succedette il figlio Mahendra che nel 1962 bandì i partiti politici ed instaurò il sistema di governo dei panchayat ("consigli dei cinque").

    Il successivo monarca, Birendra, proseguì la politica del padre vedendosi costretto dopo le proteste popolari (Jana Andolan, movimento popolare) del 1990 a concedere le elezioni.

    Egli fu assassinato dal figlio Dipendra nel 2001 insieme ad altri membri della famiglia reale. In tale occasione Gyanendra, fratello minore di Birendra, fu tra i pochi sopravvissuti e salì al trono pochi giorni di seguito. Nel 2005 Gyanendra licenziò il governo ed assunse direttamente il potere esecutivo, cui rinunciò l'anno seguente per via di una nuova ondata di malcontento popolare (Loktantra Andolan, ossia movimento democratico). Da tali fatti scaturì la decisione di trattare con il movimento rivoluzionario di ispirazione maoista.

    Una parte significativa del Nepal viene vinta dalla ribellione. I maoisti espellono i rappresentanti di partiti vicini al potere, espropriano i "capitalisti" locali e realizzano i propri progetti di sviluppo. Gestiscono anche le proprie prigioni e i propri tribunali. Oltre alle misure coercitive, la guerriglia sta rafforzando la sua presenza a causa della sua popolarità tra importanti settori della società nepalese, in particolare le donne, gli intoccabili e le minoranze etniche. In questo modo si elimina la discriminazione di casta, le donne ricevono pari diritti ereditari come gli uomini e i matrimoni forzati sono vietati. Inoltre, i maoisti forniscono assistenza sanitaria gratuita e partecipano a corsi di alfabetizzazione.[2]

    Dal 1996 al 2006, la guerra ha causato circa 13.000 morti. Secondo l'ONG Informal Sector Service Centre, l'85% delle uccisioni civili sono attribuibili ad azioni del governo.[3]

    Nel 2006 i maoisti e il Governo nepalese raggiunsero un accordo per una Costituzione provvisoria, aprendo la via del governo e del Parlamento anche ai ribelli.

    La legislatura ad interim ha portato all'elezione di un'Assemblea Costituente in seno alla quale è stato discusso sia della forma di stato che della forma di governo che il Nepal dovrà adottare[4].

    Nel 2007 è stato approvato dal parlamento un emendamento costituzionale che ha costituito di fatto il primo passo per la trasformazione del Nepal in una Repubblica federale[5].

    Le ultime elezioni sono avvenute nel 2008 sancendo, con 220 seggi su 601, la netta vittoria del partito maoista.

    Dopo 240 anni di monarchia, il 23 maggio 2008 è stata proclamata la Repubblica.

    Il 25 aprile 2015, un violento terremoto di magnitudo 7,8 ha provocato 8617 vittime accertate[6].

    Il 28 ottobre 2015 il Parlamento ha eletto come secondo Presidente del Nepal una donna, Bidhya Devi Bhandari, che ha avuto un importante ruolo nella scrittura della nuova carta costituzionale ed in particolare nello stabilire in costituzione delle garanzie per le donne.

    ^ Giuseppe Tucci, Nepal - alla scoperta del regno dei Malla, Roma, Newton Compton, 1996. ^ Nepal: old-style Maoist revolution, Cédric Gouverneur, 2003 ^ http://www.insec.org.np/victim/ ^ (NE) Costituzione provvisoria del Nepal Archiviato il 9 ottobre 2007 in Internet Archive., 2063 B.S. ^ La Stampa, Addio al re, il Nepal diventa una repubblica Archiviato il 23 maggio 2011 in Internet Archive. ^ Earthquake Relief Portal, su eq.nitc.gov.np. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
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