Contesto di Mongolia

La Mongolia (in mongolo ᠮᠣᠩᠭᠣᠯ ᠤᠯᠤᠰ, Монгол улс, Mongol uls) è uno Stato dell'Asia orientale privo di accesso al mare, confinante a nord con la Russia e a sud con la Cina, e sebbene non condivida un confine con il Kazakistan, il suo punto più occidentale dista solo 39,45 km dalla punta orientale di quest'ultimo. Gran parte del suo territorio è coperto da steppe, con montagne a nord e a ovest e il Deserto del Gobi a sud. La superficie coltivabile è molto limitata a causa del clima freddo.

Con i suoi 1 566 000 km² e una popolazione di circa 3,2 milioni di persone (concentrata per lo più nella capitale e città più grande Ulan Bator dove risiede circa il 45,9% della popolazione), ha tra le più basse densità di abitanti al mondo: circa il 30% della popolazione è nomade, dedita prevalentemente all'allevamento; la maggioranza dei cittadini dello Stato è di etnia mongola, tuttavia sono presenti etnie minor...Leggi tutto

La Mongolia (in mongolo ᠮᠣᠩᠭᠣᠯ ᠤᠯᠤᠰ, Монгол улс, Mongol uls) è uno Stato dell'Asia orientale privo di accesso al mare, confinante a nord con la Russia e a sud con la Cina, e sebbene non condivida un confine con il Kazakistan, il suo punto più occidentale dista solo 39,45 km dalla punta orientale di quest'ultimo. Gran parte del suo territorio è coperto da steppe, con montagne a nord e a ovest e il Deserto del Gobi a sud. La superficie coltivabile è molto limitata a causa del clima freddo.

Con i suoi 1 566 000 km² e una popolazione di circa 3,2 milioni di persone (concentrata per lo più nella capitale e città più grande Ulan Bator dove risiede circa il 45,9% della popolazione), ha tra le più basse densità di abitanti al mondo: circa il 30% della popolazione è nomade, dedita prevalentemente all'allevamento; la maggioranza dei cittadini dello Stato è di etnia mongola, tuttavia sono presenti etnie minoritarie, tra cui kazaki e tuvani, soprattutto nella parte occidentale del Paese; la religione predominante è il buddismo tibetano; circa il 20% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno. Il sistema politico è una repubblica semipresidenziale: il presidente viene eletto dai cittadini e nomina il primo ministro, ma non può nominare i ministri né sciogliere il parlamento; può, tuttavia, porre il veto sulle leggi in corso di approvazione. La Mongolia ha aderito all'Organizzazione Mondiale del Commercio nel 1997 e cerca di espandere la propria partecipazione regionale in ambito commerciale ed economico.

L'attuale Mongolia è stata preceduta da vari imperi nomadi, tra cui Xiongnu, Xianbei, Rouran, Göktürk e altri. L'Impero Mongolo fu fondato da Gengis Khan nel 1206. Dopo il crollo della dinastia Yuan, i Mongoli ritornarono alle origini. Verso il XVII secolo, la Mongolia subì l'influenza del buddismo tibetano. Alla fine del XVII secolo, la maggior parte della Mongolia venne incorporata nella zona governata dalla dinastia Qing. Durante il crollo della dinastia Qing, nel 1911, essa dichiarò l'indipendenza, ma dovette lottare fino al 1921 per rendersi de facto indipendente dalla Repubblica di Cina. Subì molto l'influenza sovietica: nel 1924 venne instaurata la Repubblica Popolare Mongola, di classico stampo sovietico, alleata leale dell'Unione Sovietica per tutta la sua storia. Nel 1945 ottenne il completo riconoscimento internazionale come Stato. Dopo il crollo dei regimi comunisti in Europa orientale alla fine del 1989 e la pacifica rivoluzione democratica del 1990, la Mongolia intraprese una lenta transizione verso la democrazia, attraverso l'approvazione di una nuova costituzione nel 1992, l'introduzione del multipartitismo e la transizione verso un'economia di mercato.

Di più Mongolia

Informazioni di base
  • Moneta Tugrik mongolo
  • Prefisso telefonico +976
  • Dominio Internet .mn
  • Mains voltage 220V/50Hz
  • Democracy index 6.48
Population, Area & Driving side
  • Popolazione 3409939
  • La zona 1566000
  • Lato guida right
Cronologia
  •   Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Mongolia.
    Preistoria

    Le prime tracce di insediamenti umani in Mongolia risalgono al Paleolitico, con il ritrovamento di pitture rupestri nella...Leggi tutto

      Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Mongolia.
    Preistoria

    Le prime tracce di insediamenti umani in Mongolia risalgono al Paleolitico, con il ritrovamento di pitture rupestri nella provincia di Hovd[1] e nella provincia di Bajanhongor[2]. Nella provincia del Dornod invece viene rinvenuto un insediamento agricolo dell'era neolitica. Le recenti ricerche archeologiche hanno rinvenuto nella Mongolia occidentale solo accampamenti di agricoltori e pescatori. La popolazione orientale della Mongolia durante l'età del rame è stata descritta come "paleomongoloide", mentre la parte occidentale assumeva un carattere europoide[1].

    Durante l'età del bronzo la Mongolia occidentale fu influenzata dalla Cultura di Karasuk: tale influenza è documentata dalla presenza delle Stele del Cervo e di kurgan. Durante l'età del ferro diversi sepolcri del X secolo, che testimoniano tale periodo vennero rinvenuti a Ulaangom[1]. Poco prima del XX secolo, alcuni studiosi hanno azzardato una possibile discendenza dei mongoli dagli sciti[3]. Tale affermazione trova conferma con il ritrovamento di un guerriero scita, che si ritiene risalire a circa 2 500 anni, trovato presso i Monti Altaj[4].

    Origini

    La Mongolia è stata da sempre abitata da varie tribù nomadi. Il primo nucleo riguarda gli Xiongnu nel 209 a.C. Per far fronte alle incursioni distruttive degli Xiongnu, la Cina decise la costruzione della Grande muraglia, che non sempre si rivelò efficace.

    Dopo il declino della dinastia Xioung, la confederazione dei Rouran salì al potere dopo aver sconfitto Göktürk, dominando per secoli la Mongolia. Nel corso dei secoli VII e VIII, diverse tribù regnarono sulla Mongolia, tra cui gli Uiguri, i Khitan e i Jurchen. Dal X secolo il Paese era diviso in numerose tribù collegate attraverso alleanze transitorie e conflitti interni.

    Impero mongolo
      Lo stesso argomento in dettaglio: Impero mongolo.
     L'impero mongolo nella sua massima estensioneMap of Asia Questa carta mette in relazione l'impero mongolo con i Mongoli odierni: l'area in colore rosso mostra dove risiedono i parlanti lingue mongole oggi.

    L'eroe nazionale mongolo fu però Temujin, noto come Gengis Khan (1162 - 1227), che unificò i territori mongoli e creò uno degli imperi più vasti della storia. Sotto i suoi successori l'impero toccò i confini della Polonia a ovest, della Corea a est, e dalla Siberia a nord, fino al Golfo di Oman e Vietnam del sud, che coprono circa 33000000 km² (22% della superficie terrestre totale delle terre emerse), e con una popolazione di oltre 100 milioni di persone.

    Dopo la morte di Gengis Khan, l'impero venne suddiviso in quattro regni (noti come khanati) che acquisirono maggiore autonomia dopo la morte di Munke, avvenuta nel 1259. Uno dei khanati, dopo aver invaso la Cina, distrusse definitivamente la dinastia Jīn, dando vita alla Dinastia Yuan per opera del nipote del Temujin, Kublai Khan, che fondò il suo regno presso l'odierna Pechino, ma dopo più di un secolo di potere, la Dinastia Ming prese il potere nel 1368, con la corte mongola in fuga verso nord. L'avanzata militare dei Ming proseguì in Mongolia, conquistando e distruggendo la capitale Karakorum; le conquiste azzerarono il progresso culturale e militare dell'era imperiale e cominciò così il tramonto dell'impero mongolo.

    Periodo post-imperiale
      Lo stesso argomento in dettaglio: Dinastia Yuan.
     Altan Khan

    Dopo l'espulsione dei governanti della Dinastia Yuan della Cina, i mongoli continuarono a governare la Mongolia con il nome Dinastia nord dello yuan. I secoli successivi furono segnati da violente lotte di potere tra le varie fazioni, in particolare tra Genghisids e i non-Genghisid Oirati, così come dalle diverse invasioni cinesi (come le cinque spedizioni guidato dall'imperatore Yongle). Agli inizi del XV secolo, gli Oirati, sotto la guida di Esen Tayisi, presero il sopravvento, il conflitto con la Cina nel 1449 portò alla disfatta Ming, con la cattura dell'imperatore Zhengtong. Tuttavia Esen Tayisi venne assassinato nel 1454, con la conseguente ascesa di Borjigin.

    Batumöngke Dayan Khan e il suo Khatun Mandukhai riunì l'intera nazione mongola sotto la Genghisids nei primi anni del XVI secolo. Verso La metà del XVI secolo, Altan Khan del Tümed, nipote illegittimo di Dayan Khan, acquisì un certo potere in patria. Fondò Hohhot nel 1557. L'incontro con il Dalai Lama, nel 1578, fu fondamentale per la diffusione del Buddhismo tibetano in Mongolia. Abtai Khan del Khalkha si convertì al buddismo e fondò il monastero Erdene Zuu nel 1585. Suo nipote Zanabazar diventò il primo Jebtsundamba Khutuktu nel 1640.

    Dominio Dinastia Qing
      Lo stesso argomento in dettaglio: Dinastia Qing.

    L'ultimo Khan mongolo era Ligden Khan, al potere fino al XVII secolo, il quale entrò in conflitto contro i manciù, saccheggiò gran parte delle città cinesi e riuscì ad allontanare la maggior parte delle tribù mongole. Morì nel 1634, mentre si dirigeva verso il Tibet, nel tentativo di eludere i manciù e distruggere la Scuola buddista dei cappelli gialli. Nel 1636 gran parte della mongolia interna era sottomessa ai manciù, propulsori della Dinastia Qing. Il Khalkha infine venne al governo dei Qing nel 1691, portando così tutti i territori della Mongolia odierna sotto il governo di Pechino. Dopo numerose guerre, i Dzungar (i Mongoli occidentali od Oirati) vennero sconfitti definitivamente nel 1757–1758[5], sotto la Mongolia ricevettero una relativa autonomia, essendo amministrati dai khanati ereditari Genghisid di Tusheet Khan, Setsen Khan, Zasagt Khan e Sain Noyon Khan. Jebtsundamba Khutuktu di Mongolia ebbe de facto un certo peso politico. I manciù proibirono anche l'immigrazione cinese di massa, consentendo ai mongoli di preservare la loro cultura.

    Fino al 1911, la dinastia Qing mantenne il controllo della Mongolia con una serie di alleanze e matrimoni misti, come pure adottando misure economiche e militari. Gli Amban (alti ufficiali) consolidarono il potere presso Ulan Bator, Uliastaj e Hovd, il Paese venne suddiviso in feudi divenendo sempre più feudale ed ecclesiastico. Verso il XVIII secolo la povertà tra i cittadini aumentò sensibilmente, data la corruzione e l'usura verso i commercianti da parte della nobiltà feudale.

    Indipendenza
      Lo stesso argomento in dettaglio: Mongolia Esterna.
     Jebtsundamba Khutuktu

    Con la caduta della dinastia Qing, la Mongolia, sotto il Bogd Khan, dichiarò l'indipendenza nel 1911. Tuttavia, la nuova costituzione della Repubblica di Cina considera la Mongolia parte del suo territorio. L'area controllata dal Khan Bogd era approssimativamente quella dell'ex Mongolia Esterna durante il periodo Qing. Nel 1919, dopo la Rivoluzione d'Ottobre in Russia, le truppe cinesi, guidate da Xu Shuzheng, occuparono militarmente la Mongolia. Tuttavia, finita la guerra civile russa, Roman von Ungern-Sternberg sconfisse i cinesi nel 1921 presso Ulan Bator. Al fine di proteggere il Paese dalle incursioni cinesi, l'Unione Sovietica decise d'insediare un governo comunista, riorganizzando l'apparato militare. Il nuovo esercito si rese protagonista durante la presa di Kyakhta (il 18 marzo 1921) e di Khüree, insieme con le truppe sovietiche. La Mongolia dichiarò la sua indipendenza ancora una volta l'11 luglio 1921[6]. Questi eventi hanno portato a una stretta alleanza della Mongolia con l'Unione Sovietica nei successivi sette anni.

    Repubblica Popolare Mongola
      Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica Popolare Mongola.

    Nel 1924, dopo la morte del leader religioso Bogd Khan, venne ufficialmente proclamata la Repubblica Popolare Mongola con il sostegno dell'Unione Sovietica.

     Damdin Sùhbaatar

    Con l'avvento al potere nel 1928 di Horloogijn Čojbalsan furono approvati alcuni provvedimenti, tra cui la collettivizzazione del bestiame, la distruzione dei monasteri buddisti e la repressione, anche fisica, di tutti gli oppositori del regime sovietico, in particolare dei monaci buddisti. In Mongolia, nel corso del 1920, circa un terzo della popolazione maschile era costituita da monaci. All'inizio del XV secolo, circa 750 monasteri erano funzionanti in Mongolia[7]. L'imperialismo giapponese divenne ancora più allarmante dopo l'invasione della vicina Manciuria, nel 1931. Durante la guerra sovietico-giapponese di confine del 1939, l'Unione Sovietica difese con successo la Mongolia contro l'espansionismo giapponese.

    Nel 1945 le forze mongole combatterono durante la guerra Unione Sovietica-Giappone sul fronte della Mongolia Interna. La minaccia sovietica portò la Cina a proclamare un referendum d'indipendenza, che si svolse nel 20 ottobre 1945, con il 100% dell'elettorato (in base alle cifre ufficiali) che votò per l'indipendenza. Dopo la stesura della costituzione della Repubblica Popolare di Cina, entrambi i paesi hanno confermato il loro riconoscimento reciproco, il 6 ottobre 1949.

    Il 26 gennaio 1952, Yumjaagiin Tsedenbal prese il potere. Nel 1956, e ancora nel 1962, il culto della personalità di Horloogijn Čojbalsan venne condannato e bandito dagli organi del Partito Rivoluzionario del Popolo Mongolo. La Mongolia continuò a rivelarsi un fedele alleato dell'Unione Sovietica, soprattutto dopo la crisi sino-sovietica degli anni cinquanta. Nel 1980 circa 55 000 soldati sovietici erano di stanza in Mongolia. Mentre Tsedenbal era in visita a Mosca, nel mese di agosto 1984, la sua grave malattia ha indotto il Parlamento ad annunciare il suo ritiro e sostituirlo con Jambyn Batmönkh.

    Rivoluzione Democratica e nascita della democrazia
      Lo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione democratica della Mongolia nel 1990.

    L'introduzione da parte di Mikhail Gorbachëv della perestroika e della glasnost in Unione Sovietica ha fortemente influenzato la politica mongola, portando alla pacifica Rivoluzione Democratica e all'introduzione di un sistema multipartitico e dell'economia di mercato. Nel 1992 è stata introdotta una nuova costituzione e il termine "Repubblica del Popolo" è stato tolto dal nome ufficiale del Paese. La transizione all'economia di mercato è stata difficile, con alti tassi di inflazione e penuria di cibo nei primi anni novanta. La prima vittoria elettorale per un partito non comunista arrivò nel 1993 (elezioni presidenziali) e nel 1996 (elezioni parlamentari). La firma del contratto dei minatori di Ojuu Tolgoj viene considerata come una pietra miliare nella moderna storia mongola. Il Partito Rivoluzionario del Popolo Mongolo ha cambiato nome nel 2010 in Partito del Popolo Mongolo.

    ^ a b c Eleanora Novgorodova, Archäologische Funde, Ausgrabungsstätten und Skulpturen, in Mongolen (catalogue), pp. 14-20 ^ P. Jeffrey Brantingham, Steven L. Kuhn, Kristopher W. Kerry-The early Upper Paleolithic beyond Western Europe, p.207 ^ The Mysterious Scythians Burst Into History Archiviato il 24 aprile 2011 in Internet Archive. ^ Archeological Sensation-Ancient Mummy Found in Mongolia ^ Kazakhstan to c. 1700 ce. Encyclopædia Britannica Online. ^ Thomas E. Ewing, "Russia, China, and the Origins of the Mongolian People's Republic, 1911–1921: A Reappraisal", in: The Slavonic and East European Review, Vol. 58, No. 3 (Jul., 1980), pp. 399, 414, 415, 417, 421 ^ Mongolia: The Bhudda and the Khan Archiviato il 18 agosto 2010 in Internet Archive.. Orient Magazine.
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