Храм Светог Саве у Београду

( Tempio di San Sava )

Il tempio di San Sava (in serbo Храм светог Саве o Hram svetog Save?) è la più grande chiesa ortodossa dell'area balcanica, arriva ad un'altezza di 70 metri, e si trova a Belgrado, capitale della Serbia.

 Il tempio nel contesto urbano San Sava

Nel 1594, mentre la Serbia era sotto il dominio ottomano, il popolo aveva come punti di riferimento sia spirituale che politico i monasteri ortodossi. In particolare, quello di Mileševa era di fortissimo richiamo sia per i serbi che per tutti i credenti ortodossi, per la presenza del corpo di san Sava, venerato in tutta l'Europa orientale. I governanti turchi, indispettiti per i continui pellegrinaggi e per la grande popolarità del luogo di culto, diedero alle fiamme il monastero e, su ordine del Gran Vizir Sinan Pascià, esumarono il corpo del santo, lo portarono sulla collina di Vračar a pochi chilometri dalle mura della città e lo bruciarono su una grande pira. Nel 1895, dopo dieci anni dalla liberazione dai turchi, si decise di costruire un grande tempio per santificare il luogo dove fu fatto scempio dei resti mortali del santo: venne subito eretta una piccola chiesa commemorativa e fu fondata una società col compito di ingrandirla.[1]

Nel 1905 fu bandito un concorso per l'ampliamento e nel 1906 le opere presentate furono giudicate presso l'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo che le ritenne tutte non adeguate all'importanza e alla sacralità del luogo.

 La casa parrocchiale

Lo scoppio, prima, del conflitto con la Bulgaria nel 1912 e, poi, della prima guerra mondiale, rallentarono i progetti di ingrandimento del tempio, che ripresero solo nel 1919 quando fu nominato un nuovo comitato direttivo presieduto dal patriarca Dimitrije. Nel 1926 fu bandito un nuovo concorso e, nel 1930 il patriarca Barnaba affidò la costruzione della chiesa monumentale agli architetti Alexandar Deroko e Bogdan Nestorović; i lavori iniziarono nel 1935. Il 6 aprile 1941, Belgrado fu bombardata dall'esercito tedesco e, successivamente occupata: un contingente militare germanico si installò all'interno delle mura del tempio e saccheggiò gli uffici della società costruttrice. Dopo la cacciata dei tedeschi al termine della guerra, l'area venne utilizzata come campo delle truppe sovietiche e partigiane; successivamente, il nuovo governo comunista jugoslavo non ritenne opportuno riprendere la costruzione dell'edificio, e l'ingrandimento del tempio venne accantonato.[1]

Fu solo nel 1984 che il patriarca German riuscì a convincere le autorità, dopo 88 richieste respinte[2], a far riprendere i lavori che iniziarono il 12 agosto 1985. Il 13 maggio 2000, il patriarca Pavle consacrò il tempio anche se i lavori non erano ultimati. La facciata fu terminata il 3 settembre 2002 e nello stesso anno iniziarono i lavori per la costruzione della casa parrocchiale. Negli anni successivi si continuarono le opere edificatorie. Gli esterni furono completati nel 2017 mentre la decorazione degli interni al 2019 sono ancora non ultimate.[3]

^ a b Storia del tempio - Gli inizi - 1936, su hramsvetogsave.com, Храм Светог Саве, 2004. ^ Storia del tempio - Ripresa dei lavori - 1985, su hramsvetogsave.com, Храм Светог Саве, 2004. ^ Gazprom Finances Serbian Church Interior, Radio Free Europe/Radio Liberty, 24 marzo 2019.
Fotografie di:
Fred Romero from Paris, France - CC BY 2.0
Fred Romero from Paris, France - CC BY 2.0
Andrija12345678 - CC BY-SA 4.0
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