Tallinn (in tedesco Reval; in finlandese Tallinna; in russo Таллин?, Tallin; Revalia in italiano storico) è la capitale dell'Estonia, nonché suo porto principale. Situata sulla costa settentrionale del paese ed affacciata sul Mar Baltico, è divisa da 80 chilometri in linea d'aria di mare da Helsinki, situata più a nord. Tallinn, inoltre, è la città più popolosa e maggiore centro economico e commerciale del paese.
Capitale europea della cultura per l'anno 2011, assieme alla città finlandese di Turku, la Città Vecchia medievale, antico porto anseatico, è divenuta patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1997. Nel 2023, la città ha ricevuto il premio di Capitale verde europea.
Nel 2000 a.C. si formarono i primi insediamenti di tribù finniche sulla costa meridionale del Golfo di Finlandia. Nel 1154 Tallinn era segnata nel mappamondo del cartografo arabo al-Idrisi. Nel 1219 il re di Danimarca Valdemaro II, dopo aver occupato la città, vi costruì una fortezza; iniziò così la dominazione danese che vide la città, allora chiamata Reval, e il suo porto divenire ben presto un importante nodo commerciale verso la Russia. In questo periodo la popolazione locale si convertì al Cristianesimo.
Nel 1285 la città entrò a far parte della Lega anseatica, l'alleanza mercantile e militare che dominava il Mar Baltico e il Nord Europa. Nel 1345, i danesi vendettero Tallinn e gli altri loro territori nell'Estonia settentrionale all'Ordine Teutonico. Nel frattempo la città di Tallinn, crocevia nelle linee commerciali che partivano dall'Europa nord-occidentale e giungevano in Russia, giunse ben presto a contare 8.000 abitanti e venne fortificata con possenti mura e 66 torri di guardia.
Nel 1561 Tallinn diventò dominio dell'Impero svedese.
Nel 1721, durante la Grande guerra del Nord, l'Impero russo occupò la città, ma i governanti locali, aristocratici tedeschi, mantennero una certa autonomia culturale ed economica all'interno della Russia zarista e l'impronta del paese restò di stampo prettamente germanico fin quasi al XX secolo.[1]
Il XX secolo portò l'industrializzazione della città e il porto, costruito e ampliato anche da maestranze lombarde, tra cui Giuseppe Lucchini, mantenne la sua importanza. Fu solo negli ultimi decenni del secolo che la politica di russificazione portata avanti dall'Impero russo si accentuò. Nacquero così i primi movimenti estoni indipendentisti.
Nel febbraio 1918 venne proclamata la nuova Repubblica indipendente di Estonia e Tallinn fu proclamata capitale del nuovo stato.
Durante la Seconda guerra mondiale l'Estonia fu occupata prima dall'URSS, nel 1940, poi dalla Germania nazista, nel 1941, e di nuovo dall'URSS nel 1944. Alla fine della guerra l'Estonia, fortemente indebolita dal conflitto, fu inglobata nell'Unione Sovietica e Tallinn divenne la capitale della RSS Estone.
Il Municipio di Tallinn. La Chiesa di Sant'Olav fu l'edificio più alto del mondo dal 1549 al 1625. La Colonna della Vittoria dell'Indipendenza dell'Estonia a Tallinn. La Cattedrale Ortodossa di Aleksandr Nevskij. Rusalka Memorial.Durante il periodo sovietico, durato quasi cinquant'anni, il centro storico medioevale subì una fase di degrado: avvenne un lento spopolamento in cui gran parte dei cittadini di Tallinn preferì spostarsi nelle periferie, dove venivano edificate massicce costruzioni di stampo stalinista sovietico che accoglievano anche i nuovi immigrati russi.[2][3]
Nell'estate del 1980 le regate veliche dei Giochi della XXII Olimpiade si svolsero a Tallin. In quella occasione vennero edificati vari edifici fra i quali l'hotel Olimpia, l'Ufficio Postale, il Pirita yachting centre e l'imponente torre della televisione.
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