Originariamente forte dei Mori, l'Alcázar (dall'arabo القصر, al-qaṣr, che significa "palazzo") venne costruito nell'VIII secolo,[1] laddove un tempo si trovavano le rovine di una fortificazione di epoca romana.[2] Nel corso dei secoli, la struttura dell'edificio venne ampliata svariate volte.
Un primo ampliamento avvenne con Mohammed Ben Abad nell'XI secolo.[1][2] Ulteriori modifiche si registrarono nel corso del secolo immediatamente successivo,[2] quando il califfo almohade Abū Yaʿqūb Yūsuf I fu il primo a costruire, in questo luogo, un complesso fortificato chiamato al-Muwarraq (arabo المورق). Molti dei moderni alcázar sono stati eretti sulle rovine di quelli dei musulmani di al-Andalus per mano di Pietro I di Castiglia (noto anche come Pietro il Crudele) a partire dal 1364. Tra i palazzi rimaneggiati dal regnante castigliano figura anche l'alcázar sivigliano[2]. Per i lavori di costruzione del proprio palazzo in stile arabo, durati dal 1364 al 1366,[3] Pietro si avvalse della manodopera di lavoratori musulmani.
I successivi monarchi aggiunsero parti all'alcázar. Carlo V apportò modifiche in stile gotico, in contrasto con le precedenti sezioni in stile islamico.
Nel corso del Settecento, il palazzo fu ripetutamente danneggiato da calamità quali incendi e terremoti. Ciononostante, la facciata dell'edificio è ancora quella del 1364.[3]
Aggiungi un commento